don Paolo Zamengo SDB "I tempi di Dio e le ore dell’uomo "

       Mt 20, 1-16
Provo simpatia per questi braccianti della prima ora che, dopo aver fatto una levataccia per cogliere l’opportunità di lavoro, si sono sobbarcarti pure il peso del caldo e della giornata.  A loro, e forse anche a noi, non va il criterio della stessa retribuzione a chi ha lavorato solo qualche ora.
La protesta non ha esito perché altro è il sale
della parabola. Il contratto è rispettato, la giustizia salvaguardata ma Dio vuole manifestare la sua generosità. L’evangelista Matteo non intende prendere in considerazione la giustizia retributiva ma riflettere sulla gratuità dell’amore di Dio.

Al centro della parabola è l’uomo e la sua dignità non il denaro, la persona e non la produzione.   Gli operai della prima ora pensano che la stima di Dio si possa solo meritare e si sentono urtati dalla sua eccessiva generosità. Somigliano a quei credenti che sono abituati a misurare la loro relazione con Dio con la calcolatrice, con il redditometro. E magari aggiungono anche l’Iva.

Altri e diversi sono i pensieri degli operai dell’ultima ora. Hanno trascorso l’intera giornata a bighellonare con poche speranze e forse voglia di lavorare. Frustrati i loro pensieri e falliti i loro sogni.  Già sentono come peso la disistima dei loro familiari ora che devono fare ritorno a casa.

Ma alle cinque del pomeriggio, quando inizia il tramonto e si avvicina inesorabile l’ora della conclusione della giornata, arriva inaspettata ed elettrizzante la loro occasione.

Quel padrone è un gran signore. Ha parole persuasive e argomenti convincenti che risuonano come moneta preziosa ai loro orecchi e subito mettono in moto la loro volontà. Anche una sola ora di lavoro è sufficiente per cambiare la vita. Una piccola improvvisa opportunità va colta al volo per non dichiarare fallimentare anche quella giornata. Pura follia rifiutare l’offerta.

Dio ha una fantasia fuori misura. Guai volerlo imbrigliare, guai voler omologare i suoi gesti impedendone le sorprese. Lo Spirito di Dio agisce in tutte le ore del giorno cioè della vita, della nostra vita.  Dio attraversa la storia di ognuno in tempi e modi a noi imprevisti. Attende pazientemente il compiersi delle nostre travagliate stagioni di semina, di fioritura e di frutto ma rispetta anche quelle del silenzio e dell’inverno.

Dio passa e ripassa dentro la vita. Bisogna rimanere in attesa perché lui chiama in ogni ora del giorno e talvolta anche della notte. A noi il compito di rendere acuto lo sguardo per riconoscere il suo profilo, a noi il compito di affinare l’udito per sentire il suo passo che si avvicina. A noi il compito di forgiare il cuore perché sappia esultare alla sua voce che chiama.

Un giorno Pietro ha chiesto a Gesù: “E noi che ti abbiamo seguito, cosa ne avremo in cambio?” (Mt 19, 27).  Povero Pietro.

C’è il rischio, anche per noi, di pattuire con Dio un denaro al giorno.
Beati noi, invece, se, come gli operai dell’ultima ora, ci fidiamo della sua generosità.

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