D. Gianni Mazzali SDB "GUARIGIONE E SALVEZZA"

8 febbraio 2015 | 5a Domenica - T. Ordinario B  | Omelia
La nostra esperienza terrena è un cammino che a volte percorriamo nella luce, nella sicurezza della direzione che stiamo seguendo, mentre a volte ci sentiamo avvolti dalla nebbia o da una oscurità che ci blocca, ci impedisce di andare avanti. Ciascuno di noi vive i suoi momenti di prova e avverte con disagio il peso della vita. C'è un anelito nel nostro percorso esistenziale che richiede una parola, un senso, un significato che siamo incapaci di trovare da soli. La Parola oggi entra dentro le maglie della nostra esistenza, nei nostri momenti di oscurità per svelarne il misterioso significato.

1. L'affanno e la durezza della vita
Il dolore fisico o morale bussano spesso alla porta della nostra vita. Ci sentiamo disorientati, incerti, talvolta anche frustrati e non è infrequente lo scoraggiamento e la devastante percezione di un vivere che non ha senso. La nostra stessa fede in Dio ci appare una contraddizione, una caricatura. Dio è silenzioso e il male esistenziale è talmente assordante che ci sentiamo abbandonati e siamo tentati di disperarci. "Così a me sono toccati mesi d'illusione e notti di affanno mi sono state assegnate. La notte si fa lunga e sono stanco di rigirarmi fino all'alba". Eloquenti e contemporanee sono queste espressioni del brano del Libro di Giobbe, proposto questa domenica alla nostra riflessione. Come a Giobbe che soffre moralmente e fisicamente anche a noi risulta difficile e contraddittorio accettare il dolore, le contraddizioni come componente normale della nostra vita. Vorremmo esorcizzarle, considerarle come una brutta parentesi, sperando sempre di esserne risparmiati o liberati.
Nel dramma di Giobbe che si lamenta e alterca con Dio, pur mantenendo salda la sua fede, la Scrittura legge, orientandola, l'esperienza universale del dolore, inserendolo, a dispetto di tutte le contraddizioni, nel misterioso e provvidenziale disegno di Dio che "risana i cuori affranti e fascia le loro ferite".

2. Un Vangelo per tutti

Anche Paolo sperimenta le contraddizioni della sofferenza, del rifiuto, della violenza fisica, della sua stessa umiliante debolezza. In queste esperienze ci sentiamo solidali con lui, provati e contraddetti, ma ci conforta questa "violenza positiva" che lo costringe ad annunziare il Vangelo, la Buona Notizia. C'è una profonda umanità ed un respiro universale che ci allarga il cuore. Il Vangelo di Gesù è davvero per tutti: per i deboli e per i forti, per i ricchi e per i poveri, per i sofferenti e per i beati. Conforta perciò percepire che il disagio esistenziale è in se stesso annuncio di Vangelo, è richiesta accorata di una liberazione che non è opera nostra, di una salvezza che ci viene donata. Nelle nostre contraddizioni avvertiamo il sussurro degli angeli.

3. In Gesù Dio guarisce le nostre infermità

Marco punta il suo obiettivo su Gesù assediato dalle sofferenze umane: "Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta". Ci sentiamo presenti in quella folla che preme su Gesù, che ricerca un perché, un conforto, una soluzione. Stiamo attraversando forse un momento difficile per la nostra salute, minacciata da una malattia che ci debilita, ci impedisce di "fare la nostra vita" e mette in crisi ogni nostra prospettiva. Ci sentiamo soli, spogliati, abbandonati. Ho avvertito fortemente la sopita e dignitosa disperazione di una donna sola, senza mezzi, senza lavoro, senza prospettive. Lorenzo mi ha comunicato il suo disagio interiore per non riuscire ad essere come vorrebbe, per le sue contraddizioni, le sue debolezze, le sue bestemmie. Non so come reagire spesso di fronte alla povertà, alla miseria, alle tante persone che giovani e vecchi, uomini e donne, bussano ogni giorno alla mia porta per chiedere aiuto. La sofferenza, l'angoscia, la solitudine dell'uomo mi sconcertano, mi sento impotente, incapace di fronte ad un male che sembra dilagante, inarrestabile.
E Gesù si china su questa umanità che preme su di lui, Guarisce le malattie, libera dai mali dello spirito, caccia Satana, allevia e dà ristoro alle molteplici oppressioni del popolo. Gesù è la Parola di Dio che guarisce e salva. Gesù è la Buona Notizia che schiude il nostro orizzonte umano oltre i suoi stessi confini.

"Incominciai anche a capire che i dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci." (H.Hesse)

D. Gianni Mazzali SDB

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