PANEQUOTIDIANO, «Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore»
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che
andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Parola del Signore
«Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore»
+ Rev. D. Pere GRAU i Andreu
(Les Planes, Barcelona, Spagna)
Oggi, la liturgia della Parola c’invita a considerare e ad ammirare la persona di San Giuseppe, un uomo veramente buono. Di Maria, la Madre di Dio s’è detto che era `benedetta fra tutte le donne´ (cf. Lc 1,42). Di Giuseppe s’è scritto che era `giusto´ (cf. Mt 1,19).
Tutti dobbiamo a Dio Padre, Creatore nostro, la nostra identità individuale quali persone fatte a Sua immagine e somiglianza, con libertad reale e radicale. E con la risposta a questa libertà, possiamo dare gloria a Dio, come Lui merita, oppure fare di noi un qualcosa non grato ai suoi occhi.
Non abbiamo nessun dubbio che Giuseppe, con il suo lavoro, con il suo impegno nell’ambiente familiare e sociale in cui viveva, seppe guadagnarsi il “cuore” del Creatore che dovette considerarlo quale uomo di fiducia nell’opera di collaborazione nella Redenzione umana per mezzo di Suo Figlio, fatto uomo come noi.
Impariamo dunque da San Giuseppe la sua fedeltà –ben provata fin dall’inizio- e la sua buona realizzazione lungo la sua vita, unita –strettamente- a Gesù e a Maria.
Lo facciamo patrono ed intercessore per tutti i padri, biologici o no,, che in questo mondo devono aiutare i propri figli a dare una risposta somigliante a quella sua. Lo facciamo patrono della Chiesa, quale entità strettamente legata a suo Figlio e continuiamo a sentire le parole di Maria quando ritrovano Gesù adolescente che s’era “smarrito” nel Tempio: «...tuo padre ed io...» (Lc 2,48).
Con Maria, perciò, nostra Madre, troviamo Giuseppe quale padre. Santa Teresa di Gesù lasciò scritto: «Ho preso, per avvocato e signore, il glorioso San Giuseppe, e mi sono raccomandata molto a lui (...). Non ricordo, fino ad oggi, d’avergli chiesto qualcosa e non averlo ottenuto».
Specialmente padre per quelli che hanno sentito l’invito del Signore ad occupare, per mezzo del ministero sacerdotale, il posto che concede loro Gesù, per portare avanti la Chiesa. San Giuseppe glorioso! Proteggi le nostre famiglie, proteggi le nostre comunità; proteggi tutti quelli che ascoltano la chiamata alla vocazione sacerdotale...e che siano tanti!
La voce di una grande guida spirituale
Una volta percepiti i segni inequivocabili di questo agire (di Dio in noi) dovremmo prestarci ad essi interamente, anima e corpo. Andrè Louf
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