commento di Paolo Curtaz Domenica 22 settembre

domenica 22 settembre 2013
anno C
XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Prima lettura: Am 8, 4-7
Dal libro del profeta Amos.
Ascoltate questo, voi che calpestate il povero e sterminate gli umili del paese, voi che dite: «Quando sarà passato il novilunio e si potrà vendere il grano? E il sabato, perché si possa smerciare il frumento, diminuendo le misure e aumentando il siclo e usando bilance false, per comprare con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali? Venderemo anche lo scarto del grano».
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe: certo non dimenticherò mai le loro opere.Salmo Responsoriale Dal Salmo 112
Lo sguardo del Signore è sopra il povero.Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
ora e sempre.

Su tutti i popoli eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è pari al Signore nostro Dio che siede nell'alto
e si china a guardare nei cieli e sulla terra?

Solleva l'indigente dalla polvere,
dall'immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i principi,
tra i principi del suo popolo.Seconda lettura: 1 Tm 2, 1-8
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo.
Carissimo, ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e
dignità.
Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità.
Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo dico la verità, non mentisco , maestro dei pagani nella fede e nella verità.
Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese.Vangelo: Lc 16, 1-13
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli:
«C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno. So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.
Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.
Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?
E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona» .
22 settembre 2013 - Scaltrezza sì, ma per il Regno!
A me il Dio di Gesù ha cambiato la vita.
O rovinata, fate voi.
È che, frequentandolo, uno impara chi è lui “dentro”, quale immenso progetto di amore Dio ha sull’umanità. E allora tutte le cose, o quasi, cambiano, acquistano una coloritura diversa.
Incontrare Dio, il Dio di Gesù, significa cambiare ordine alle cose, priorità alla vita, energia alle scelte.
In questo senso i discepoli, in qualche modo, incidono nella storia.
Incidono (o potrebbero) nella storia reale del nostro paese inquieto e alla deriva, che abbandona la profondità del messaggio evangelico per lasciarsi sedurre dal gossip di turno, che scorda l’essenziale trasmesso dai padri (?) per cedere ad una logica piccina e opportunista, superficiale ed inquietante.
E uno dei problemi concreti che dobbiamo affrontare è quello di un’economia che, indifferente ad ogni etica, assetata solo di guad agno, sta mandando al macero milioni di sogni, di valori, di persone.
La Parola che illumina
Tutti, se seriamente avvinti dal Maestro, se affascinati dal suo Vangelo, portano una domanda conficcata nel cuore: come cambiare il destino del mondo? Come arginare la deriva dell’economia che spazza la dignità degli uomini, come evitare questa spietata e indolore dittatura del capitalismo?
In altri tempi ci sono state altre risposte, da parte dei discepoli del Risorto: comunità solidali, la carità come dimensione necessaria alla vita interiore, opere di carità, ospedali. Altri tempi, ambigui, forse, ma evidenti, leggibili, rintracciabili: un padrone cristiano era tenuto a comportarsi prima da cristiano e poi da padrone.
Ma ora tutto è complesso, contorto: la new economy, la globalizzazione, il mercato che impera e divora, un sistema basato sul guadagno, costi quel che costi, e di lì organizza la politica, le guerre, pianifica il futuro. Come fare, noi cittadini del mondo?
Tracce
Il Vangelo di oggi una traccia ce la lascia, debole, come quella lasciata dalle lumache.
Prima considerazione da fare: la ricchezza, il potere, non sono questioni di portafoglio ma di cuore, non di quantità, ma di atteggiamento. Nessuno di noi risulta fra i “grandi” del mondo, e questo potrebbe falsamente rassicurarci. Anche con poco possiamo avere un atteggiamento di attaccamento ai beni che ci distoglie dall’obiettivo della nostra vita che è la pienezza del Regno.
Amos, nella prima lettura, guarda alla situazione del suo tempo con amarezza: un potere corrotto e un’ipocrisia diffusa osservano le pratiche religiose permettendo l’oppressione del povero.
Quanto tristemente attuale è questa pagina: davanti alla perfida logica del capitalismo in cui vince il più forte, la nostra coscienza cristiana deve reagire; non certo ricorrendo a pie elemosine ma affrontando con onestà la realtà per proporre nella concret ezza un’economia in cui prevalga l'uomo e la persona sul capitale, una economia menocapitalista e più personalista, che metta al centro la persona, non il profitto.
Studi economia e commercio? Perché non discuti una tesi sulla realizzazione dei principi cristiani nell’economia? Hai un’attività commerciale? Che relazione hai con l’equità e la giustizia? Sei chiuso nei tuoi interessi? Perché non sfogli qualche pagina di stampa alternativa (Oggi la stampa che si allontana dall’ombelico Italia è diventata “alternativa”!) per sapere che un Nigeriano guadagna in un anno 100 Euro e che in Pakistan il 50% dei bambini è sfruttato con lavori pesanti e logoranti perché costano meno? La conoscenza è il primo passo verso la condivisione! Occasioni di condivisione, poi esistono continuamente.
Paolo ammonisce a non pensare che la fede si occupi solo del sacro. Fino a che la fede non diventa contagiosa, illuminante, strume nto per costruire un mondo nuovo, non abbiamo realizzato il Regno.
L’amministratore disonesto
L’amministratore delegato della parabola è lodato da Gesù per la sua sagacia, per la sua scaltrezza (non per la sua disonestà!) e Gesù sospira tristemente: “Se mettessimo la stessa energia nel cercare le cose di Dio!”; se mettessimo almeno la stessa intelligenza, lo stesso tempo, lo stesso entusiasmo che mettiamo nell’investire i nostri risparmi anche per le cose di Dio! La scaltrezza dell’amministratore è l’atteggiamento che manca alle nostre stanche comunità cristiane: pensiero debole che si adagia su quattro devozioni e un po’ di moralismo senza l’audacia della conversione, del dialogo, della riflessione.
Cerchiamo di capire la parabola: il proprietario loda l’amministratore. Perché, visto che gli ha provocato un ulteriore danno? Non è così: l’amministratore aveva una percentuale sul raccolto del padrone, era la sua paga. Ed egli rinuncia alla sua paga pe r avere in futuro un aiuto da parte dei debitori del padrone.
Rinuncia alla sua percentuale, e fa bene.
Gesù sta dicendo: investi nell’amicizia, rinuncia a qualcosa di tuo per andare incontro all’altro.
Tempo, intelligenza, denaro. Investi dalla parte giusta...
Io, discepolo, posso vivere nella pace, ma anche nella giustizia: libero dall’ansia del denaro, libero da mammona, per essere discepolo.
Ecco, la sostanza è questa: se sono discepolo di Cristo so quanto valgo, so quanto valgono gli altri e vado all’essenziale nei miei rapporti, dall’onestà nello svolgere il mio lavoro, alla solidarietà, ad uno stile di vita retta e consona al Vangelo. Chi è il padrone dell’umanità? Dio? O la ricchezza?
Ricchezza che oggi ha mille seducenti nuovi volti: mercato, profitto, auto-realizzazione.
Gesù non è moralista: il denaro non è sporco, è solo rischioso perché promette ciò che non riesce a mantenere e il discepolo, il figlio d ella luce, ne usa senza diventarne schiavo.
E la Scrittura ha le idee molto chiare: la ricchezza è sempre dono di Dio e la povertà è sempre colpa del ricco...
Concludo unendomi a Paolo, mio patrono e fratello nella fede. Rileggete l’invito fatto a Timoteo, preghiamo con fede, alziamo al cielo mani senza contese, invochiamo il dono della pace per la nostra terra, impegniamoci a trascorrere una vita tranquilla, con tutta pietà e dignità.
Riprendiamo...
Con settembre riprendo il mio cammino di evangelizzazione in giro per l’Italia: Bolzano, Lun 23/9 ore 20,45,L’amore di coppia, via Duca d'Aosta, chiesa dei Tre Santi – in collaborazione con l’AC; Roma, Mer 25/9 ore 18,Gesù incontra: Zaccheo, Teatro presso Istituto Ancelle del Santuario, via David Salinieri, 5,www.scuolaaltamura.itRom a, Gio 26/9 ore 18, Gesù incontra: la Samaritana, Pub GPII – vicolo del grottino 3b – www.gpdue.itTorino, Ven 27/9 ore 21, Se tornassi indietro! Sul filo del rimpianto, Dialogo a due con Maria Pia Bonanate, Torino Spiritualità – Teatro Gobetti, Ingresso libero

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