Angelus Papa Francesco" LA PREGHIERA DEL FARISEO E' APPESANTITA DALLA VANITA"

PAPA FRANCESCO: LA PREGHIERA DEL FARISEO E' APPESANTITA DALLA VANITA' - “La preghiera del povero, è la preghiera gradita a Dio che ‘arriva fino alle nubi’, mentre quella del fariseo è appesantita dalla zavorra della vanità”.
Lo ha affermato Papa Francesco nell’omelia tenuta in piazza San Pietro per il grande raduno delle famiglie commentando il Vangelo di oggi che “mette in evidenza due modi di pregare, uno falso, quello del fariseo, e l’altro autentico, quello del pubblicano”.
"Il fariseo - ha spiegato Francesco - incarna un atteggiamento che non esprime il rendimento di grazie a Dio per i suoi benefici e la sua misericordia, ma piuttosto soddisfazione di sé. Il fariseo si sente giusto, si sente a posto, e giudica gli altri dall’alto del suo piedestallo. Il pubblicano, al contrario, non moltiplica le parole. La sua preghiera è umile sobria, pervasa dalla consapevolezza della propria indegnità, delle proprie miserie: quest’uomo si riconosce bisognoso del perdono di Dio”.
“Nel Salmo responsoriale della liturgia di oggi - ha detto ancora Papa Bergoglio - si trova questa espressione: ‘i poveri ascoltino e si rallegrino’. Tutto questo Salmo è un inno al Signore sorgente di gioia e di pace. E qual è il motivo di questo rallegrarsi? E’ questo: il Signore è vicino, ascolta il grido degli umili e li libera dal male. Lo scriveva ancora san Paolo: ‘Siate sempre lieti, il Signore è vicino!’”.
PAPA DOMANDA: PREGATE IN FAMIGLIA? - “Pregate qualche volta in famiglia?”. Papa Francesco ha rivolto questa domanda alla grande folla presente alla messa conclusiva del grande raduno della fa
miglie in occasione dell’Anno della fede. “Qualcuno sì, lo so. Ma tanti - ha osservato il Pontefice - mi dicono: ‘come si fa?’, la preghiera è una cosa personale, e poi non c’è mai un momento adatto, tranquillo”. “Sì - ha continuato Francesco - questo è vero, ma è anche questione di umiltà, di riconoscere che abbiamo bisogno di Dio, come il pubblicano! E ci vuole semplicità! Pregare insieme il ‘Padre nostro’, intorno alla tavola, non è una cosa straordinaria: è facile, si può fare. E pregare insieme il Rosario, in famiglia, è molto bello, dà tanta forza! Dobbiamo pregare l’uno per l’altro, il figlio per il padre, il marito per la moglie e viceversa”.
PAPA: FAMIGLIE DI CORSA, SIA CORSA DI FEDE - “Tutti sappiamo che le famiglie, specialmente quelle giovani, sono spesso ‘di corsa’, molto affaccendate; ma qualche volta ci pensate che questa ‘corsa’ può essere anche la corsa della fede?. Le famiglie cristiane - ha detto nella straordinaria omelia di oggi - sono famiglie missionarie, nella vita di ogni giorno, facendo le cose di tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il lievito della fede!”.
PAPA: C'E' GIOIA NELLE VOSTRE FAMIGLIE - “Vorrei fare una domanda oggi, ma è come un compito da fare a casa, ognuno ci pensa e si dà una risposta da solo, cioè ognuno la porta nel suo cuore e non risponde adesso: ‘come va la gioia nella tua famiglia?’”. Papa Francesco ha interrotto un momento la sua omelia alla messa conclusiva del grande raduno delle famiglie in piazza San Pietro per rivolgere questa domanda alla folla straordinaria di oggi (circa 200 mila fedeli). “Care famiglie - ha poi ripreso il Pontefice - voi lo sapete bene: la gioia vera che si gusta nella famiglia non è qualcosa di superficiale, non viene dalle cose, dalle circostanze favorevoli”.
Per Francesco, “la gioia vera viene da un’armonia profonda tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita”. “Ma - ha spiegato - alla base di questo sentimento di gioia profonda c’è la presenza di Dio nella famiglia, c’è il suo amore accogliente, misericordioso, rispettoso verso tutti. Solo Dio sa creare l’armonia delle differenze”. “Se manca l’amore di Dio, anche la famiglia - ha ammonito Papa Bergoglio - perde l’armonia, prevalgono gli individualismi, e si spegne la gioia. Invece la famiglia che vive la gioia della fede la comunica spontaneamente, è sale della terra e luce del mondo, è lievito per la società”. “Care famiglie - ha quindi concluso il Papa - vivete sempre con fede e semplicità, come la santa Famiglia di Nazaret. La gioia e la pace del Signore siano sempre con voi!”.
PAPA RISPONDE A TRADIZIONALISTI: NON IMBALSAMATE LA FEDE   - Papa Francesco ha risposto indirettamente oggi alle critiche (strumentali) che gli sono piovute addosso da settori tradizionalisti soprattutto dopo l’intervista rilasciata a Eugenio Scalfari, un giornalista certo non vicino alla Chiesa Cattolica. “L’Apostolo Paolo - ha detto all’omelia - si è opposto decisamente a quanti volevano conservare, ‘imbalsamare’ il messaggio di Cristo nei confini della Palestina. Per questo ha fatto scelte coraggiose, è andato in territori ostili, si è lasciato provocare dai lontani, da culture diverse, ha parlato francamente senza paura”.
“San Paolo - ha spiegato Francesco - ha conservato la fede perché, come l’aveva ricevuta, l’ha donata, spingendosi nelle periferie, senza arroccarsi su posizioni difensive”. Citando la liturgia di oggi, Papa Bergoglio ha poi continuato: “l’Apostolo Paolo, al tramonto della sua vita, fa un bilancio fondamentale: ‘Ho conservato la fede’. Ma come l’ha conservata? Non in una cassaforte! Non l’ha nascosta sottoterra, come quel servo pigro. San Paolo paragona la sua vita a una battaglia e a una corsa. Ha conservato la fede perché non si e’ limitato a difenderla, ma l’ha annunciata, irradiata, l’ha portata lontano”. “Anche qui - ha aggiunto Francesco - ci possiamo chiedere: in che modo noi custodiamo la nostra fede? La teniamo per noi, nella nostra famiglia, come un bene privato, o sappiamo condividerla con la testimonianza, con l’accoglienza, con l’apertura agli altri?”.
PAPA: MARIA AIUTI FAMIGLIE IN DIFFIICOLTA'  - “Invochiamo la protezione materna di Maria per le famiglie del mondo intero, in modo particolare per quelle che vivono situazioni di maggiore difficoltà. Maria, Regina della Famiglia, prega per noi!”. Con queste parole Papa Francesco ha introdotto la preghiera dell’Angelus al termine della messa conclusiva del grande raduno della famiglie in occasioen dell’Anno della Fede. “Vi ringrazio per la festa di ieri e per la messa di oggi, buona domenica e buon pranzo”, si è poi congedato il Papa.
All’Angelus il Papa ha anche letto il testo di una preghiera per le famiglie. Eccolo: “Gesù, Maria e Giuseppe a voi, Santa Famiglia di Nazareth, oggi, volgiamo lo sguardo con ammirazione e confidenza; in voi contempliamo la bellezza della comunione nell’amore vero; a voi raccomandiamo tutte le nostre famiglie, perché si rinnovino in esse le meraviglie della grazia. Santa Famiglia di Nazareth, scuola attraente del santo Vangelo: insegnaci a imitare le tue virtù con una saggia disciplina spirituale, donaci lo sguardo limpido che sa riconoscere l’opera della Provvidenza nelle realtà quotidiane della vita. Santa Famiglia di Nazareth, custode fedele del mistero della salvezza: fa’ rinascere in noi la stima del silenzio, rendi le nostre famiglie cenacoli di preghiera e trasformale in piccole Chiese domestiche, rinnova il desiderio della santità, sostieni la nobile fatica del lavoro, dell’educazione, dell’ascolto, della reciproca comprensione e del perdono. Santa Famiglia di Nazareth, ridesta nella nostra società la consapevolezza del carattere sacro e inviolabile della famiglia, bene inestimabile e insostituibile. Ogni famiglia sia dimora accogliente di bontà e di pace per i bambini e per gli anziani, per chi è malato e solo, per chi è povero e bisognoso. Gesù, Maria e Giuseppe voi con fiducia preghiamo, a voi con gioia ci affidiamo”.

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