MACCHETTA Domenico 34ª Domenica: Cristo Re dell'Universo- Tempo Ordinario A

23 novembre 2014 | 34a Domenica A | T. Ordinario | Appunti per la Lectio
1ª LETTURA: Ez 34,11-12.15-17 VANGELO: Mt 25,31-46
Ultima domenica dell'anno liturgico. 
La pagina di Ezechiele, che presenta Dio sotto l'immagine classica del pastore e quindi anche del re, essendo i sovrani ritenuti "pastori delle nazioni", prepara il vangelo del giudizio universale, sul quale siamo invitati a riflettere in quest'ultima domenica dell'anno.
Per capire questa pagina occorre tener presente tutto il piano dell'opera di Matteo, che all'inizio abbiamo presentato. Non
bisogna mai leggere una pagina o un versetto di Vangelo fuori dal contesto.
Ricordiamo i cinque discorsi su cui poggia l'impianto di Matteo:
o Montagna: cc. 5-6-7
o Missionario: c. 10
o Parabole: c. 13
o Ecclesiale: c. 18
o Escatologico: cc. 24-25

Il giudizio universale appartiene dunque al discorsoescatologico (tema della resa dei conti). È l'ultima cate
chesi di Matteo. Forse l'esempio di pecore e capri è suggerito dall'idea della fecondità e dell'infecondità?
La fecondità, nella Bibbia, è legata all'ascolto della parola di Dio.
Questo discorso denuncia una realtà di miseria (come il discorso della montagna) e un disimpegno storico.
C'è una marea di poveri, di disgraziati, di sofferenti. Una vera denuncia sociale.
Bisogna fare qualcosa! - dice Matteo. Bisogna cambiare il mondo.
Ma come?
Cambiando se stessi.
La missione prima, fondamentale, è la comunione tra i fratelli della comunità ecclesiale ("sapranno che siete dei miei se avrete amore fraterno").
L'espressione "fratelli più piccoli" indica i membri della comunità. Matteo è l'evangelista della Chiesa.
In sostanza la scena del giudizio universale è un ampliamento di Mc 1,41: "Chi vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome, perché siete di Cristo...".
Il mondo della "giustizia" è il mondo celeste. Il mondo terrestre continua ad essere caotico, ma sulla terra ci sarà un segno di giustizia: la Chiesa, un popolo di giusti, presi dal progetto di Dio, gente non egoista, non invidiosa, non pigra, caritatevole ("l'avrete fatto a me").
La Chiesa dunque è sacramento del mondo futuro (celeste), una presenza di giustizia, che porti il mondo a una crisi.
Noi annunciamo la regalità di Cristo risorto realizzando un clima di fraternità.
Ma tutto dipende dalla presenza di Gesù, l'Emmanuele. Il tema del Dio-con-noi apre e chiude il Vangelo di Matteo. ("Sarà chiamato Emmanuele" - "Io sarò con voi...").
Gesù ha spostato il centro di gravità della religione:
da opere-legge
a coscienza-fede.
Le opere ti fanno sentire qualcuno: devono essere solo una conseguenza della fede, per non essere ipocrita quando predichi...
Rischio della Chiesa non è la persecuzione, ma l'applauso degli uomini.
Non dimentichiamo che Gesù ha creato nella gente una grandissima delusione, perché ha disatteso tutti i sogni e le rappresentazioni messianiche.
Dio povero,
Dio debole,
Dio che perdona...
Scandalo!
Satana voleva distogliere Gesù da un messianismo di sofferenza e di umiltà.
Ultimo attacco nel Getsemani: proprio fino a quel punto?
Gesù ha rifiutato l'uso dei poteri, ha rifiutato l'uso di qualsiasi forza, sia fisica, sia psicologica.
È la natura dell'amore!
Non ci siamo ancora convertiti totalmente all'impotenza e alla debolezza del nostro Re!
MACCHETTA Domenico

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