Don Paolo Zamengo SDB"Natale di Gesù e la dignità ritrovata "
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse un censimento di tutta la terra. Ogni famiglia doveva tornare al luogo d’origine per farsi registrare. La nascita di Gesù avviene nel corso di un esodo. Un viaggio faticoso attende il figlio di Dio che si veste di carne umana per rivestirla della dignità perduta.
Gesù nasce lontano da Roma, capitale dell’impero e “fuori da Betlemme”, la città di Davide che in quei giorni rigurgitava di pellegrini. La precarietà della periferia accompagna il messia fin dalle prime ore di vita. E, a partire dalla nascita di Gesù, Dio lega stabilmente la vita e la storia umana alla sua.
Dio si fa vicino. Nasce ai margini, va profugo in Egitto, vive ignorato e incompreso a Nazareth, si fa medico dei corpi e dei cuori, abbraccia il dolore umano e paga tutto con la morte in croce. Il Dio lontano e inaccessibile del Sinai pone la sua tenda tra le tende degli uomini. Si immerge talmente nella storia umana al punto da rendersi irriconoscibile.
È un Dio in viaggio verso l’uomo, un Dio impegnato in una missione di espropriazione. L’annuncio degli angeli non è rivolto agli uomini di buona volontà ma agli uomini che egli ama. La sua è pura gratuità. Dio raggiunge l’umanità là dove si era perduta e dove continua a vivere. Tuttavia non rimane insabbiato nella stessa fragilità ma riporta l’uomo alla dignità di figlio di Dio.
L’iniziativa di Dio sollecita la risposta dell’uomo. Alcuni pastori lasciano i loro bivacchi, da lontano si muovono anche i Magi. Molti si lasciano interrogare dalla notizia e abbandonano radicate abitudini per andare a vedere.
Ma non tutti si rimettono in piedi. Molti, infatti, non nascono eroi. Ci vuole coraggio per cambiare progetti. Dove arriva Dio, brilla una luce nuova e l’uomo che si lascia illuminare ritrova la bellezza del volto e una nuova dignità.
Chi accetta l’invasione di Dio ritrova la gioia. Gesù muta i destini dell’umanità ridonando dignità all’uomo e riaprendo orizzonti di eternità. Ma è urgente aiutare a scoprire il vero volto di Dio, rivelatosi in Gesù. Così l’umanità potrà, come i Magi, prostrarsi dinanzi a lui e adorarlo.
La dignità dell’uomo sta nel fatto che è creato a immagine di Dio, ma non basta. Occorre battersi perché tale dignità non sia violata. Il Natale è la festa dei “senza volto” che riacquistano volto nel Signore Gesù.
Nel suo mistero d’amore, Dio dà origine e solidità all’anelito di fraternità e di pacifica convivenza. Il Natale diventa festa della bellezza, dell’uomo nuovo creato e redento in Gesù.
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