Mons. CHARLES MEDITAZIONE" Otto giorni dopo Natale"

MEDITAZIONE
Otto giorni dopo Natale, il calendario propone molto giustamente ai cristiani una festivitā
speciale per venerare colei che ci ha dato Gesų. Approfittiamone per chiederci quale ruolo ella
abbia ricoperto nell'elaborazione di quel capolavoro dell'umanitā che č il Cuore di Gesų. Certo,

lo Spirito Santo ne č primo responsabile, come si vede dal carattere sovrumano di questo cuore
umano; ma ciō non vieta che durante la maternitā la madre abbia comunicato al suo bambino
quanto aveva di meglio e quanto portava in sé da Dio. Si troveranno qui dei tratti comuni alla
madre e al figlio.
Se ne potrebbero perō riportare molti altri.
Si č notato come Maria sia curiosa di sapere, nel senso migliore della parola? Non si lascia
incantare facilmente. Lo prova la domanda posta all'angelo nel giorno dell'Annunciazione: "Come
č possibile?".
Maria trasmette questa curiositā a Gesų. Benché Cristo possa conoscere tutto, dal momento che
la sua intelligenza umana si congiunge alla sua scienza divina, egli ama interrogare gli uomini:
"Quanti pani avete? Di che cosa stavate discutendo lungo la via?" e soprattutto: "Chi dice la
gente che io sia?". Intento pedagogico, certo, e forse anche a volte letterario da parte degli
evangelisti, ma anche disposizione naturale di un cuore avido di esplorare i pensieri e i
sentimenti degli uomini di cui egli č venuto a risolvere i problemi.
Maria č audace, si getta cioč nell'azione senza fermarsi di fronte al pericolo. L'episodio in cui
Maria giunge con la sua famiglia e sollecita Gesų, per sottrarlo all'ostilitā provocata dalla sua
predicazione, comportava un rischio: quello di spiacere al figlio. Maria ha accettato questo
rischio per amore per lui e, in seguito a ciō, č incorsa nel suo rimprovero. Cristo ha ereditato da
sua madre questo cuore audace. Si ricordi come egli non esiti a rendersi ostili i farisei, i mercanti
del tempio! Nulla lo trattiene quando si tratta di adempiere la sua missione.
Maria, che era stata cosė discreta nei momenti di trionfo del figlio, lo raggiunge ai piedi della
croce. Il suo valore č esemplare. Suo figlio l'ha ereditato. Non solo. Egli va volontariamente a
Gerusalemme, conscio dei pericoli che lė lo attendono, ma nel momento del suo arresto, egli si
fa avanti per proteggere i suoi apostoli e chiede ai suoi avversari: "Chi cercate ?". La sua
domanda č detta in tono tale che quelli indietreggiano spaventati.
L'iniziativa che Maria prende alle nozze di Cana č toccante. Non aspetta che gli sposi si
preoccupino della scarsitā di vino; si accorge dello spiacevole problema prima di loro e medita
di porvi rimedio. Questa caritā previdente nei confronti degli uomini č passata al cuore di Gesų.
Egli compie molti dei suoi miracoli senza che nessuno gli chieda nulla: la moltiplicazione dei pani
perché si č accorto che i suoi uditori avevano fame; Nain, dove restituisce un figlio alla madre;
Betzata, dove guarisce un paralitico che aveva perso ogni speranza.
Come vera figlia di Israele, Maria ha la vocazione religiosa del suo popolo, pensa secondo le
formule dell'Antico Testamento, e il Magnificat porta l'eco della sua speranza messianica. Maria
ha certamente cullato il bambino raccontandogli i testi ispirati, perché il cuore di Gesų č
preoccupato anzitutto delle pecorelle smarrite di Israele; egli vuole realizzare le profezie; e
molto spesso egli pronuncia frasi della Bibbia.
Si č detto che Maria serbava tutti i suoi ricordi della nascita e dell'infanzia di Cristo meditandoli
nel suo cuore. Questo senso del raccoglimento e della preghiera solitaria si ritrova nel cuore di
Cristo. Ai suoi tempi ci si rivolgeva a Dio soprattutto con i salmi e nel corso delle cerimonie
liturgiche. A questo modo di preghiera Gesų aggiunge le ore silenziose della notte, di cui sua
madre gli aveva insegnato a sfruttare la pace per mettersi pių coscientemente in rapporto con
il Padre suo.
La Vergine ha dello Spirito Santo un'esperienza unica.
Č per azione di questa persona divina che il bambino č stato concepito nel suo grembo. Cosė,
naturalmente, Maria raggiungerā gli apostoli nel loro ritiro d'attesa dello Spirito Santo dopo
l'Ascensione e lo riceverā di nuovo con loro nel giorno della Pentecoste.
L'evangelista Luca, che ci narra questi fatti, sarā anche molto attento a segnalare l'azione di
questo stesso Spirito sul cuore umano di Gesų che pensa, parla, agisce per istinto, come se lo
Spirito fosse passato da Maria in Gesų per continuarvi la sua opera.
Ma č nell'ora suprema delle decisioni che il cuore di Gesų reagisce come quello di sua madre.
Al Getsemani, Cristo, per esprimere il suo assenso alla Redenzione dolorosa, trova, nel suo
cuore turbato, la stessa parola con cui Maria aveva dato il suo consenso all'Incarnazione: "Fiat",
avvenga... quello che hai detto; non sia fatta la mia, ma la tua volontā. Ed č proprio questo
moto del cuore che egli propone ad ogni uomo che vuole pregare con lui, dal momento che egli
ha inserito proprio questa formula nel Padre Nostro.
Ricordiamoci, scoprendo le ricchezze del cuore di Gesų bambino, adolescente e adulto, che esse
provengono da sua madre. Adoriamo le prime, ammiriamo le seconde e, rendendo grazie per
tanta bellezza morale e spirituale, diciamo: "Vergine benedetta fra tutte le donne, madre di Dio
fra tutte le madri, dacci tuo figlio... Dacci tuo figlio".
Mons. CHARLES

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