Enzo Bianco, sdb"GESU' E' ANDATO A PREPARARCI UN POSTO"

17 maggio 2015 | 7a Dom. di Pasqua: Ascensione - Tempo di Pasqua B | Omelia
Quando il primo astronauta Yuri Gagarin nel 1961 compì il primo volo spaziale, al ritorno sulla terra rilasciò una dichiarazione sorprendente. O normale, per uno che nell'Unione Sovietica avrebbe fatto carriera solo se si fosse professato ateo. Disse: "Sono andato fino in cielo, ma Dio non l'ho incontra-to".
E invece noi oggi, in tutte le chiese della cristianità, celebriamo la festa dell'Ascensione al Cielo del Signore Gesù. Ma - ecco il punto - di che cielo si sta parlando?



* In pratica siamo qui a riflettere sulle parole del Credo che recitiamo nella messa ogni domeni-ca, magari un po' distratti: "Credo in un solo Signore, Gesù Cristo, il quale fu crocifisso... è risuscita-to... è salito al cielo, siede alla destra del Padre". Esprimiamo così la nostra fede riguardo alle ultime vicende terrene del Figlio di Dio tra gli uomini. Una fede che poggia sulla testimonianza degli aposto-li, dei Vangeli, della Chiesa delle origini.

* L'Ascensione è l'episodio centrale, con funzione di cerniera, di svolta. È l'ultimo episodio che i Vangeli raccontano su Gesù, ed è il primo con cui gli Atti degli apostoli iniziano la storia della Chiesa.
Prima si era nel tempo di Gesù operante nello scenario della Palestina. Ora subentra il tempo nuovo della Chiesa che rende testimonianza a Cristo dalla Palestina a tutto il mondo. Cristo risulta sempre presente tra noi, ma ora lo è con una presenza mistica, spirituale.
Ascensione è dunque avvenimento spartiacque. E intrigante per noi. La storia della Chiesa, che pren-de avvio allora, è la storia nostra. Racchiude anche la mia vicenda personale con Cristo Gesù.

"ASCESE". MA COME?

Matteo dice di Gesù: "Ascese". Ma come? Gli Evangelisti al riguardo si sono espressi in modo di-verso tra loro.
- Matteo non racconta il fatto, lo dà come già noto e risaputo dai cristiani.
- Marco - abbiamo sentito - dice: "Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e siede alla destra di Dio".
- Luca aggiunge qualche particolare e spiega che Gesù "fu elevato in alto sotto i loro occhi, e una nube lo sottrasse ai loro sguardi".

* Espressioni che forse fanno difficoltà alla sensibilità moderna.
E non solo per via di Yuri Gagarin che nello spazio non ha trovato Dio. Anzi. Altri astronauti sono tornati dai voli spaziali con lo stupore sul volto, entusiasti per quello che avevano visto. Dicendo - e più di uno lo ha detto - che ovunque nello spazio avevano incontrato come i segni della presenza misteriosa di Dio. E confermando la lode dell'antico Salmista che aveva esclamato: "I cieli narrano la gloria di Dio" (Sal 19,2).

Ma è un fatto: se vogliamo comprendere quell'episodio, lo troviamo avviluppato nel mistero.

* E si aprono le strade del sospetto. Raccontano di quell'ateo che un giorno, parlando in crocchio con amici, credette di aver trovato la prova a sostegno del suo ateismo, e andava domandando con aria di sfida: "Se davvero Dio esiste, perché non scrive il suo nome bello grosso in cielo, in modo che tutti lo possano leggere?" Sembrava una richiesta sensata. C'era imbarazzo. Ma saltò fuori il solito Pierino: "Scusi, signore. In che lingua Dio dovrebbe scrivere il suo nome nel cielo?"
Come si vede, anche l'ateismo ha le sue difficoltà.

*Ecco, è difficile affrontare con parole umane il mistero insondabile di Dio.
Ma va detto subito che il cielo delle nuvole e degli astronomi, degli astronauti e dei meteorologi, non ha nulla a che vedere con il cielo della fede e di Dio.

SU QUELLA PALLINA IL VERBO SI È FATTO UOMO

Gli Evangelisti, autori ispirati, raccontando fecero ricorso all'astronomia di allora.
- Dalla notte dei tempi gli uomini ritenevano la Terra, la loro abitazione, come uno zatterone galleg-giante sugli oceani. Sotto di essa c'erano gli Inferi, regno dei morti (in realtà la Geenna era la discari-ca di Gerusalemme, con un fuoco perpetuo che consumava i rifiuti). E sopra, in alto, c'erano le nuvole e gli astri come cielo e abitazione di Dio.
- Poi, nel secondo secolo dopo Cristo, Tolomeo immaginò la Terra abitata dagli uomini come una sfe-ra posta al centro dell'universo.
- Poi nel 16.mo secolo Copernico collocò al centro il Sole, e sbagliò anche lui.

* Ora gli astronomi moderni continuano a cercare…
Ai nostri ragazzini a scuola presentano la Terra come una pallina appena notabile in un universo sconfinato e in espansione, con le stelle e le galassie che sciamano a miliardi in spazi illimitati.
Ma su quella pallina il Verbo di Dio si è fatto uomo. Per amore.

* Allora, come dovremo interpretare l'episodio di Gesù che sale al cielo?
Ecco, dai Vangeli sappiamo che in quel famoso "giorno dopo il sabato", Pasqua di risurrezione, le pie donne trovarono il sepolcro vuoto. Poi è detto che più volte Gesù si presentò agli apostoli, e li inviò in missione. Quindi si sottrasse a loro per sempre. E gli Evangelisti hanno narrato questo sottrarsi di Gesù, ricorrendo all'astronomia in loro possesso.

* Ma Gesù con l'Ascensione non si è trasferito da un luogo a un altro: in realtà è entrato in una di-mensione diversa, dove le espressioni sopra, sotto, davanti, dietro hanno solo valore simbolico. An-dare in cielo non è stato entrare nel cielo astronomico di Gagarin: per Gesù è stato semplicemen-te un tornare al Padre. Di più. Gesù, tornato, "là" ha preparato un posto anche per noi.
Tutto rimane nel mistero, ma noi leggiamo nel simbolo, utilizziamo quel linguaggio antico, e accet-tiamo la Chiesa che annuncia Cristo asceso in cielo.

* Consapevoli e non ingenui, guardiamo come gli apostoli, col naso all'insù. Anche nella Messa, dove avviene quel breve dialogo:
- "In alto i nostri cuori!" dice il celebrante.
- "Sono rivolti al Signore!" rispondono i credenti nel Risorto.
I piedi ben piantati in terra, e gli occhi e il cuore verso l'alto, rivolti non al cielo di Gagarin, ma al cielo di Dio. Dove Gesù ci ha preparato un posto.
Enzo Bianco, sdb

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