MACHETTA Domenico SDB"Gesù è il pane per tutti."

26 luglio 2015 | 17a Domenica Tempo Ordinario B | Appunti per la Lectio
1ª LETTURA: 2 Re 4,42-44
Nella prima lettura di questa domenica si parla di una moltiplicazione dei pani operata da Eliseo. Appare un personaggio: offre al profeta delle primizie. Le primizie appartengono a Dio; sono frutto del lavoro dell'uomo e della benedizione di
Dio. Tutti ne mangiano e se ne avanza anche. C'è il tema dell'abbondanza, tipico dei banchetti messianici. Il Vangelo ci presenta Gesù pieno di compassione per la gente.
VANGELO: Gv 6,1-15

Nella lettura di Marco eravamo giunti, domenica scorsa, alla parte centrale, nella sezione chiamata "dei pani". Attorno a Cristo si forma un popolo, la Chiesa, nutrito dall'unico Pane, Cristo.
In Marco 6,43 c'è una prima moltiplicazione dei pani e dei pesci per Israele, alla fine della quale si raccolgono dodici canestri di avanzi; e una seconda per le nazioni, rappresentate dai pagani della Decapoli, alla fine della quale furono raccolte sette sporte di pezzi avanzati. Sette erano state le nazioni cacciate da Canaan al tempo della conquista con Giosuè: gli Ittiti, i Gergesei, gli Amorrei, i Perizziti, gli Evei, i Cananei e i Gebusei. Dodici è il numero di Israele e sette quello delle nazioni.
Il nostro lezionario inserisce, a questo punto, per alcune domeniche, la lettura del capitolo sesto di Giovanni, il capitolo sul pane di vita. Marco lascia il posto a Giovanni. Vengono alla mente molte pagine dell'AT sulla tenerezza di Dio, che si china sul suo popolo, che ha compassione, che nutre con amore. Vengono alla mente soprattutto le pagine su Dio-pastore. Gesù vuole sfamare la folla. Una folla segue Gesù perché vede i segni, ma non sa leggerli.
Gesù sale sulla montagna. Il monte è il luogo su cui Dio parla. Montagna, folle: c'è l'ambiente del Sinai, l'ambiente del discorso della montagna. Gesù è il Mosè definitivo. "Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei". Le rivelazioni di Gesù, nel IV Vangelo, avvengono nel contesto delle feste giudaiche, perché Gesù compie ciò che le feste significavano. Tutto l'AT è in vista di Cristo. Gesù è il tempio, la roccia, il pozzo, la manna. Siamo nella seconda Pasqua. Nella prima, al capitolo II, Gesù si proclamava nuovo tempio e nuova vittima; qui si presenta come pane di vita; nella terza Pasqua tutto sarà consumato, quando giungerà la sua "ora".

Gesù fa sedere la folla. È la posizione dei tempi messianici, la posizione escatologica, non più da schiavi, ma da signori. "C'era molta erba in quel luogo". Anche questa è un'indicazione importante: "In pascoli di erbe fresche" il pastore conduce le sue pecore. Il mangiare è uno dei bisogni essenziali della vita terrena. Il dar da mangiare è l'espressione più tipica della tenerezza materna. Ricordiamo la bellissima pagina di Osea al capitolo XI: Dio è presentato come una madre che dà da mangiare al bambino. Segno di tenerezza dunque e segno di comunione. L'ebreo che non vuol entrare in comunione con qualcuno non cena con lui, o almeno non gli porge il boccone dell'amicizia, come ha fatto Gesù con Giuda.

"Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede...". Sentiamo subito le risonanze liturgiche della celebrazione eucaristica. Così pure i termini "raccogliere", "frammenti", ricorrono nei documenti della Chiesa primitiva con riferimento al pane eucaristico. È il banchetto messianico. E c'è l'abbondanza. La manna andava in putrefazione; qui invece le porzioni si conservano. Dodici canestri: il numero indica la totalità. Gesù è il pane per tutti.
Vogliono farlo re, ma Gesù non è signore politico. Gesù sarà re sulla croce.
Le folle vedono nel miracolo solo il pane materiale. Gesù è solo, sempre più solo. Se ne va sul monte. La battuta rivolta da Gesù a Filippo era provocatoria: "Dove possiamo comprare il pane...?". C'è il misterioso "dove", tipico di Giovanni, che ritorna puntuale quasi in ogni capitolo. La risposta è negata al mondo, come è stata negata la risposta alla domanda di Pilato: "Di dove sei?". Davanti all'incomprensione della gente, Gesù si ritira sul monte, tutto solo.

MACHETTA Domenico

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