PARROCCHIA SANTA MARIA DEGLI ANGELI"Dolcezza di Gesù"

Omelia domenica 19 luglio 2015
XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B 2015 
Abbiamo appena ascoltato una pagina del vangelo, in cui possiamo sperimentare la "dolcezza di Gesù", a volte noi pensiamo che questo sentimento si riferisca soltanto in alcune occasioni di tenerezza tra madri e figli ecc… La dolcezza è rispondere ad un bisogno dell'uomo.
I discepoli, dopo essere ritornati dal mandato missionario, come abbiamo meditato domenica scorsa, hanno bisogno di un momento in cui verificare.
Gesù li chiama a se, vuole condividere con loro questo
momento:"Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po'"
Proprio l'altro giorno mi diceva una mia amica volontaria in un centro per ammalati terminali:"Noi a fine mese, ci incontriamo , per discutere verificare ecc.. ma soprattutto per farci coraggio, abbiamo bisogno di una compagnia, per non crollare".
Ci sono momenti in cui l'uomo deve riflettere sul motivo per cui ogni giorno sceglie di essere di Cristo. Altrimenti si rischia lo smarrimento dell'ideale, ed allora facilmente l'annuncio del cristianesimo, rischia di diventare una soddisfazione personale oppure un'opera sociale.
Spesso mi è capitato di riprendere un' episodio che racconta Madre Teresa:"Quando mi incontro con sorelle che escono per il loro lavoro, ma non sono abbastanza sorridenti, allora dico loro: Tornate indietro, andate a dormire e poi uscirete per il lavoro: site troppo stanche".
Sappiamo bene, che nessuno lavoro, esce bene, quando è fatto contro voglia.
Nello stesso tempo però, urge il bisogno di dare.
Il brano del vangelo si conclude direi, con il segno della dolcezza più vera che dimostra Gesù verso il suo popolo:"Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise ad insegnare loro molte cose"
Mi viene sempre in mente quel passo della vita di San Francesco Saverio, quando dice:"I bambini non mi lasciano neanche prendere cibo, finché non insegno loro una preghiera" e non perché siamo pessimisti noi pastori della chiesa, ma ti viene facile fare il paragone con le nostre comunità, quando invece devi cercare di inventarti di tutto, pur di far partecipare i fanciulli al catechismo.
Voglio sottolineare un termine che esprime la dolcezza la del Signore:"Ebbe compassione". Una parola che spesso ascoltiamo, e il nostro Papa Francesco in occasione della preghiera dell'angelus del 3 agosto 2014 così spiegava:"Compassione non è semplicemente sentire pietà, è di più significa compartecipare e così è Gesu che soffre per noi. E questo significa che "Gesù ci insegna ad anteporre le necessità dei poveri alle nostre. Le nostre esigenze, pur legittime, non saranno mai così urgenti come quelle dei poveri, che non hanno il necessario per vivere." E quando parliamo dei poveri, spiega il Papa, sentiamo davvero che non hanno da mangiare, non hanno da vestirsi e i bambini che non possono andare a scuole. Da qui la condivisione.(vedi news testo integrale Compassione-Condivisione e Eucarestia)
Voglio concludere con un passo della beta Madre Teresa di Calcutta:

Fate che chiunque venga a voi se ne vada
sentendosi meglio e più felice.
Tutti devono vedere la bontà del vostro viso,
nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
La gioia traspare dagli occhi,
si manifesta quando parliamo e camminiamo.
Non può essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.
La gioia è molto contagiosa.

Commenti

Post più popolari