PARROCCHIA SANTA MARIA DEGLI ANGELI"Cristo si offre all'incontro"

Omelia domenica 26 luglio 2015
XVII DOMENICA DEL Tempo Ordinario ANNO B 2015
In queste ultime due domeniche, abbiamo meditato il passo del Vangelo, in cui Gesù ci invita alla "missionarietà". Con la domenica di oggi e la prossima, la Chiesa nella liturgia della parola, ci propone la meditazione sull'Eucarestia.
Il Vangelo di oggi, va collegato a quello di domenica prossima, per essere compreso meglio, altrimenti ci si limita soltanto al miracolo della moltiplicazione dei pani, quando in realtà è il preludio all'Eucarestia, che poi Gesù istituirà nell'ultima cena.

Come il popolo presente allora, che vede in Gesù la risposta al loro bisogno "materiale" anche noi rischiamo di vedere in Cristo, la nostra risposta.
Riflettevo l'altro giorno, in occasione di un funerale, sull'importanza e necessità che del bisogno che c'è nell'uomo, che però noi cerchiamo in un "qualcosa" quando la vera risposta è la "persona che è Cristo".
Ci sono espressioni che vanno spesso riprese, direi da imparare a memoria, che ci aiutano a vivere meglio la nostra scelta di Cristo, una conoscenza non solo esperienziale ma anche intellettuale. Papa Benedetto XVI diceva:" All'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva."(Deus Caritas Est)
Questa "Persona" è Cristo. Cristo si offre all'incontro, si propone, pensiamo al miracolo della moltiplicazione dei pani, c'è un passo che ci fa riflettere, il dialogo tra Gesù e l'apostolo Filippo:"Allora Gesù alzati gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo:"Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiamo da mangiare?". Diceva così per metterlo alla prova, egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo:"Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo".
Per Filippo c'è una risposta logica, fatta di materialità, 200 denari ecc.. Gesù invece invita, si propone, come dicevo prima, a credere in Lui.
Il miracolo non è la moltiplicazione, ma è questo affidare a Lui i nostri "pani" e Lui farà il miracolo. Lasciare entrare Cristo nella nostra vita, come l'eucarestia che entra nel nostro corpo, non perché è un rito, ma perché è un bisogno di incontrare Lui.
"Io getto giù la porta. Io entro nella tua vita, vengo a scrivere nella tua anima".(Neruda)
Domenica prossima, festeggeremo il passaggio della maturità dei nostri giovani della comunità, e proprio a loro ripeterò quell'espressione di San Giovanni Paolo II: "non "lasciatevi vivere", ma prendete nelle vostre mani la vostra vita e vogliate decidere di farne un autentico e personale capolavoro!"
Con la compagnia di Cristo, con l'affidamento a Lui, il nostro niente"5 pani d'orzo e due pesci" diventeranno la risposta ad un popolo che ha sempre più fame, non solo di pane, ma anche di Dio.


DAL SITO:

www.guardavalle.net

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