MACHETTA Domenico SDB"L'ultimo in assoluto, è il Crocifisso"

20 settembre 2015 | 25a Domenica Tempo Ordinario B | Appunti per la Lectio
1ª LETTURA: Sap 2,12.17-20
Il libro della Sapienza, documento prezioso della letteratura biblica greca, è nato in una società pagana e ostile. Per gli ebrei in diaspora queste pagine sono messaggi di fiducia e di incoraggiamento.
Sembra che gli empi prevalgano sempre: non sopportano la presenza del giusto, perché sono per loro un rimprovero il suo comportamento e l'estrema fiducia in Dio. Il
collegamento con la figura del Servo sofferente di Isaia 53 è evidente, e la tradizione cristiana non ha faticato a vedere un annuncio del Cristo: "Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene" (Mt 27,43).

VANGELO: Mc 9,30-37

Gesù attraversa la Galilea con i suoi, cercando di non farsi notare. "Insegnava infatti ai suoi discepoli...". Insegnava: è forse questo il verbo portante di tutta la pagina. Emerge sovente nel Vangelo questo bisogno che Gesù aveva di "formare" il gruppo dei discepoli. Con la folla è sbrigativo, ma poi con il gruppetto spiega, approfondisce, fa lezione.
Che lezione fa oggi Gesù? Istruiva e diceva: "Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risorgerà". Questa è la traduzione della Cei. In realtà però, nel testo originale, non c'è "ma"; c'è un "e" (kaì)! Morte e risurrezione. È importante questa congiunzione per capire il mistero pasquale. Questa è "la scuola" di Gesù.
Capiscono la lezione? "Essi però non capivano queste parole". La lezione comunque non è finita, continua. Arrivano intanto a Cafàrnao. "Di che cosa stavate discutendo lungo la via?". Silenzio di tomba. Hanno la coscienza sporca! È interessante. La discussione "sul più grande" è legata alla passione di Gesù! Luca addirittura mette questa discussione all'interno dell'ultima cena. Cosa ci sta sotto? Cristo muore e la Chiesa discute. Cristo soffre e la Chiesa dorme nel Getsemani. "Allora, sedutosi (è la posizione del maestro), chiamò i Dodici (parola solenne = la Chiesa)". Prima si parla di "discepoli", ora di "Dodici". Attenzione allora alla lezione: "Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti".
È di moda l'espressione: "L'autorità è servizio". Ma attenzione! Questa caratteristica della Chiesa, che è la lavanda dei piedi, significa "morte", "perdita" a tutti i livelli! Per cui se, stando all'ultimo posto, qualcuno ti incensa perché ti sei messo all'ultimo posto, forse è il caso di metterti al penultimo, perché nessuno si accorga di te. Essere ultimi = gratificazione zero. L'ultimo è Gesù. L'ultimo è riprovato, è messo fuori, come i cristiani ai tempi delle persecuzioni. Quando nascevano i Vangeli, i cristiani erano emarginati veramente.
Questa "necessità" della sofferenza e dell'emarginazione era talmente un "chiodo" delle prime generazioni cristiane che, cessate le persecuzioni, i cristiani più fervorosi entrarono in crisi: come fare ad essere ultimi, ad essere rigettati come il Signore senza le persecuzioni? Allora è nato il monachesimo: carcere volontario. Gesù fa dunque scuola di umiltà. Come? Ponendosi di esempio. L'ultimo in assoluto, è il Crocifisso. "Per questo" Dio gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome...
Lezione di umiltà, di piccolezza. Il bambino è preso di esempio per questo, per la sua impotenza, per la sua dipendenza, per il suo stupore, il suo "non contare". La scena di Gesù che "abbraccia" quel bambino, al di là della inevitabile ventata di commozione che suscita, è una sorprendente e inaudita scuola di vita comunitaria ed ecclesiale, diventando un canone per la Chiesa di tutti i tempi. I santi hanno capito la lezione. San Francesco d'Assisi, la cui caratteristica non era la povertà, ma la "marginalità" (di cui la povertà è figlia), aveva colto il segreto della sequela Christi; come del resto Teresa di Lisieux, con la sua ostinata insistenza sulla piccola via.

MACHETTA Domenico

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