D. Gianni Mazzali SDB" LA RICCHEZZA DELLA SAPIENZA"

11 ottobre 2015 | 28a Domenica - Tempo Ordinario B  | Omelia
LA RICCHEZZA DELLA SAPIENZA
Ritorna, seppur da una angolatura diversa, il tema della scorsa domenica: l'unità, l'armonia della
mente e del cuore che caratterizzano la piena statura di un uomo e di un cristiano. Oggi siamo tirati e spinti da tante parti, siamo invasi da tanti messaggi contrapposti, siamo confusi, lacerati. Ci conforta la certezza che Parola di Dio incrocia la nostra vita, è una parola "forte" e ci indica la sequela di Gesù come vera sapienza, più preziosa della salute e della bellezza.

UNA PAROLA FORTE

Dalla scorsa domenica la liturgia ci propone la lettura continuata di alcuni brani della Lettera agli Ebrei. Si tratta di un testo impegnativo che vale la pena di approfondire per apprezzarne la ricchezza e in modo particolare il risalto dato a Cristo unico ed eterno sacerdote. Il breve ed incisivo messaggio del brano di oggi si può considerare come una grande cornice, una verità di fondo sulla forza ed efficacia della stessa Parola di Dio. Il Signore non ci parla in modo superficiale e, diversamente da tanti messaggi oggi, non è accattivante, non ci vuole blandire. Nella sua immediatezza penetra nel profondo del nostro spirito, quasi lo seziona per raggiungere la verità di noi stessi, qualunque essa sia, per far emergere la nostra bontà, ma anche la nostra cattiveria, la nostra grandezza e la nostra miseria. Dio, con la sua Parola, ci mette a nudo perché ci vuole bene, ha fiducia in noi e ci rende consapevoli delle nostre responsabilità nel bene e nel male.

C'E' QUALCOSA CHE VALE PIU' DELLA SALUTE E DELLA BELLEZZA

Il filone biblico della "sapienza" è certamente uno dei più ricchi e variegati di tutta la Scrittura. E' una ricerca appassionata che riguarda in primo luogo l'uomo nel suo bisogno di significati profondi, di un senso da dare alla propria vita e poi il credente nella ricerca di una sapienza che si libra al di sopra dell'esperienza e della sapienza umana. Il punto di partenza è l'esperienza di ogni giorno, lo sforzo di capire, l'abilità nell'agire, l'intraprendenza che giunge fino alla genialità.
La pagina del Libro della Sapienza che viene proclamata oggi non va letta come un rifiuto, come un disprezzo delle realtà e delle esperienze umane quali il potere regale, la ricchezza, la salute, la bellezza. C'è un "di più" che l'autore sacro vuole mettere in evidenza, un livello più alto, una prospettiva che guarda più in là. Percepiamo che i valori e le realtà umane a cui siamo così legati rischiano di schiavizzarci, di opprimerci, di soffocarci se il nostro sguardo interiore non va oltre, se non sappiamo metterne in evidenza la relatività e la caducità. C'è una luce interiore, c'è una salute della spirito che vanno ben oltre la pena dell'animo, la perdita della salute fisica, lo sfigurarsi della bellezza, l'improvvisa indigenza: "Insieme a lei mi sono venuti tutti i beni; nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile".

SEGUIRE GESU'

Il brano di Marco, con immediatezza scarna, evidenzia un contrasto paradossale: la ricerca sincera del bene di un uomo integro che si conclude nel rifiuto e nella tristezza. E' l'immagine speculare in negativo del brano della Sapienza: "La preferii a scettri e troni, stimai un nulla la ricchezza" "Si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni".
Lo sconcerto dei discepoli è anche il nostro di fronte alla richiesta radicale, esigente di Gesù. E' la reazione naturale di tutti noi che lottiamo per il benessere, la sicurezza economica, che ci preoccupiamo della nostra salute, che ci compiacciamo della nostra avvenenza fisica. Ma non è questione di disprezzo. Gesù non intende annullare le nostre esigenze umane. Ci mette in guardia perché facilmente diventano un assoluto, esigono l'esclusività. In questi casi l'orizzonte umano si chiude e, magari impercettibilmente, le esigenze diventano debolezze, dipendenze, forse anche talvolta vizi: la brama del denaro, l'asfissia della propria immagine, la disperazione nella malattia.
Come nella ricerca della sapienza Gesù ci invita ad andare oltre, a puntare all'essenziale per essere liberi e sperimentare, già nella dimensione terrena, una ricchezza diversa, essenziale ed appagante. Ci deve conquistare la certezza che nel seguire Gesù noi apprezziamo, senza esserne condizionati, la ricchezza, la bellezza e la salute in una dimensione che le trasfigura.
"La saggezza cessa di essere saggezza quando diventa troppo orgogliosa per piangere, troppo austera per ridere e troppo piena di sé per vedere altro che se stessa". (Kahlil Gibran)

D. Gianni Mazzali SDB

Commenti

Post più popolari