Don Attilio GIOVANNINI sdb"Guidato dallo Spirito."

14 febbraio 2016 | 1a Domenica di Quaresima - Anno C | Appunti per Lectio
Guidato dallo Spirito.
*...si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto.
Al Giordano Gesù il santo si mescolò coi peccatori e si unì a loro nel percorso della conversione. Ora,
giustamente, Gesù, figlio d'Adamo, si sottopone alle tentazioni dei figli di Adamo, per riportare vittoria là dove essi era stati sconfitti. Vincendo con la forza dello Spirito.
Il corpo a corpo col tentatore avviene sul suo habitat: il deserto. È lo Spirito che lo guida nel deserto al confronto col diavolo, il divisore, il quale cercherà di separarlo proprio dallo Spirito.
La tentazione per ogni figlio di Adamo è quella di rimuovere Dio, di considerarlo praticamente non essenziale all'andamento del mondo, di riuscire a sistemare ogni cosa con le proprie capacità. Rimanere "coi piedi per terra": la democrazia, lo sviluppo, il benessere... sono cose che sappiamo realizzare da noi!
E questa tentazione seduce anche il messia, venuto a salvare il mondo.

*Se sei figlio di Dio...
insinua il tentatore, facci vedere! Per esempio,

*...di' a questa pietra che diventi pane.

Dai, così sarebbe chiaro che vieni da parte di Colui che ha sfamato il popolo nel deserto con la manna.
Affascinante. Sembra perfetto. Dove sta il trucco?
Sta nel fatto che decidi tu come e quando dare il pane di Dio. Sta che Dio lo usi per il tuo progetto e non sei tu al servizio del suo progetto. Sta nel fatto che il suo progetto è più grande, perché la giustizia distributiva non risolve tutto il problema. Rimane da guarire il tuo cuore, da sanare la tua corruzione, senza cui la tua vita, nonostante il pane, rimane morta, chiusa nell'egoismo e nel materialismo senza sbocco.
Certo che Dio provvede il pane a tutti, ma senza by-passare la nostra responsabilità. Il giorno in cui tutti saremo fedeli alla sua parola, non mancherà il pane a nessuno. E saremo veri figli di Dio.
La stessa tentazione-illusione di risolvere tutti i problemi strumentalizzando Dio è quella del "regno divino". Gli uomini sono ingiusti? E tu li sottometti a un ferreo regime di giustizia, e non se ne parla più. Siccome tu messia vuoi salvare il mondo, hai diritto di imporre la tua autorità e governare su tutti.
Soluzione chiara e semplice... ma diabolica, come tutte quelle che pretendono di ottenere le cose giuste con i mezzi sbagliati. È diabolico fare il male a fin di bene.
Dio opera proprio all'incontrario: vince con la debolezza, col nascondimento, con la croce. E così ti salva davvero, perché non sopprime la tua libertà, non schiaccia la tua identità, ma ti eleva a partecipare alla sua natura.
I regni teocratici non sono mai stati più giusti degli altri. Hanno solo fatto nascere per reazione il laicismo e l'ateismo di stato, con cui siamo tornati al punto di prima.
Allora ecco spuntare una terza tentazione. Si tratta ancora di chiedere a Dio di dimostrare di essere Dio. Ma alle nostre condizioni: vogliamo le prove scientifiche, e lo sfidiamo a darcele.
La Scrittura chiama questo: tentare Dio.
La Scrittura ci dà la strada per arrivare a Dio, è fuor di dubbio; ma il tentatore ci suggerisce che bisogna leggerla scientificamente. Le sue parole non sono da prendere così in modo a-critico. Vanno interpretate, storicizzate, demitizzate... Per cui alla fine Dio cosa dice? Mah! Non dice più niente.
D'altra parte la soluzione non è certo il fondamentalismo, il fideismo o il fanatismo, che pretendono prove miracolistiche a comando. La soluzione, ancora una volta, è nell'ascolto.
All'ascolto si è attenuto strettamente Gesù. Egli non ha moltiplicato il pane dappertutto come gli pareva, ma ha dato se stesso quale pane che nutre la vita eterna, secondo il mandato del Padre.
Non ha instaurato un suo regime di giustizia coatta, ma ha stabilito il Regno del Padre suo, che consiste nel servire e nel dare la vita gli uni per gli altri.
Non si è buttato nel vuoto dal pinnacolo del tempio, ma si è buttato nell'abisso della morte, nella notte dell'abbandono generale, nelle mani dei carnefici. Ha osato questo salto perché confidava che al di sotto di tutto c'erano le braccia del Padre, a cui era giusto donare l'obbedienza d'amore. Così dimostrava la verità della Scrittura e la potenza di Dio.
Ora Gesù ha vinto le tentazioni. Resta più facile per noi non cadere nelle trappole del tentatore. Specialmente se, come Gesù, ci facciamo guidare dallo Spirito.
È quanto invochiamo in questa eucaristia all'inizio della quaresima. Ma con fede.

Don Attilio GIOVANNINI sdb
 Fonte:  www.donbosco-torino.it

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