Movimento Apostolico"E parlavano del suo esodo"

 E parlavano del suo esodo
 Movimento Apostolico- rito romano  
II Domenica di Quaresima (Anno C) (21/02/2016)
Vangelo: Lc 9,28-36 
Chi vuole verificare, perfezionare, rinvigorire la verità della sua fede, deve umilmente recarsi presso
il Signore, salire sul suo santo monte, mettersi in umile ascolto del suo Signore. Oggi chi vuole dare novità, verità, saggezza, sapienza alla sua fede deve salire sulla croce, entrare nella grotta del cuore di Cristo Gesù, porsi umilmente in ascolto della rivelazione che il Signore gli vorrà fare. Mosè per purificare la fede del suo popolo rimase ben quaranta giorni sul monte senza prendere né cibo e né acqua. Anche Elia, in un momento assai difficile per la sua fede, si recò presso il Signore.
Là entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Gli disse: «Esci e férmati sul monte alla presenza del Signore». Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva: «Che cosa fai qui, Elia?». Egli rispose: «Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi cercano di togliermi la vita». Il Signore gli disse: «Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Cazaèl come re su Aram. Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsì, come re su Israele e ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto. Se uno scamperà alla spada di Cazaèl, lo farà morire Ieu; se uno scamperà alla spada di Ieu, lo farà morire Eliseo. Io, poi, riserverò per me in Israele settemila persone, tutti i ginocchi che non si sono piegati a Baal e tutte le bocche che non l'hanno baciato» (1Re 19,9-18).
Sul Monte di Dio Elia sa che la sua fede ha bisogno di dolcezza, mitezza, pazienza, misericordia, tanta pietà verso tutti. Può ritornare a vivere la sua missione profetica. Anche Gesù sale sul Monte, presso Dio. Mosè ed Elia verificano la verità della sua fede. Lui deve andare a Gerusalemme. Lì si compirà il suo Esodo. Non passerà attraverso le acque del Mar Rosso che si divideranno, ma inchiodato sul duro legno della croce. Per Lui via dell'Esodo è solo la Croce e su di essa Lui dovrà essere il Crocifisso. Pensare altre vie, non sarà possibile. Una sola è la via ed essa è obbligatoria. Mosè ed Elia confermano Gesù in quello che Lui sempre ha annunziato. Nell'Orto del Getsemani la conferma viene da una preghiera la cui intensità è stata così forte da trasformare il sudore in gocce di sangue. La conferma della verità della fede è sempre necessaria. Non vi è verità nel cammino senza questa conferma.
Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte vengono confermati dalla voce del Padre. Essi solo Gesù devono ascoltare e nessun altro, neanche il proprio cuore. Quanto avviene sul monte vale per ogni discepolo di Gesù. Se lui non si lascia confermare nella fede, non potrà confermare mai alcuno. Lui va nel cuore del Crocifisso, si lascia verificare e confermare nella fede, scende e conferma i suoi fratelli. Se il cristiano cammina con una fede falsa, mai potrà confermare nella verità altri. Sarà un cieco con altri ciechi.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, confermateci nella verità.

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