Don Domenico MACHETTA "Gesù entra a Gerusalemme e Passione del Signore"

20 marzo 2016 | 6a Domenica di Quaresima: le Palme - Anno C | Appunti per Lectio
Gesù entra a Gerusalemme e Passione del Signore
Gioia e dramma caratterizzano la liturgia di questa domenica.
VANGELO DELLA PROCESSIONE: Lc 19,28-40
Alcune particolarità di Luca sull'entrata di Gesù in Gerusalemme:

1. "Gesù camminava davanti salendo verso Gerusalemme". La sezione del grande viaggio giunge al
culmine. Era iniziata al cap. 9 v. 51, quando Gesù indurì il suo volto puntando su Gerusalemme. Gesù cammina davanti a tutti.
2. La solenne liturgia di lode: "Tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce...". Attenzione al particolare che ci collega con il Vangelo di Natale. Là gli angeli avevano cantato: "Pace in terra". Qui c'è la risposta della terra: "Pace in cielo!". Splendido scambio di pace tra cielo e terra: c'è un'unica liturgia ormai. Nessuno ormai può arginare questo fiume in piena di lode che il "sì" di Maria ha scatenato sulla terra. Chi può frenare la lode? Gli alberi della foresta esultano, tutto canta e grida di gioia! "Se questi taceranno, grideranno le pietre!".
3. Il pianto di Gesù non viene letto, ma va tenuto presente: "Alla vista della città pianse su di essa". "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace!". Sentiamo il tema del Benedictus. È il pianto storico di Gesù sul mondo che rifiuta la visita del Signore.

Gesù dunque entra in Gerusalemme. Manda a prendere un asinello. "Se qualcuno vi domanda: "Perché lo slegate?", rispondete così: "Il Signore ne ha bisogno"". È l'unica volta in cui si dice che Dio ha bisogno di qualcosa. Ha solo bisogno di un asino! A parte la battuta, questo asino è di estrema importanza. Un asino "sul quale non è mai salito nessuno", dunque è sacro. È l'asino messianico, alto 80 cm, sul quale un uomo non ci fa una gran figura, una bestiola che non può trainare carri da guerra. È l'asino di Abramo che sale al Moria per sacrificare Isacco (Gn 22), è l'asino dei patriarchi, è l'asino di Mosè (Es 4,20), quando, mandato da Dio dopo l'esperienza amara del deserto, ritorna in Egitto. La lezione che Gesù vuol darci attraverso questa azione profetica è molto chiara. Tutto è pronto per la Pasqua!

VANGELO DELLA MESSA

LA PASSIONE SECONDO LUCA (Lc 22,14-23,56)
Ogni evangelista sottolinea i particolari che servono per il proprio intento. Si sente l'esperienza liturgica della comunità di Luca.
La Passione di Gesù è, per l'evangelista, un pressante invito alla conversione: l'incontro inquietante di Cristo converte l'uomo. Luca vuol farci incontrare lo sguardo di Gesù.
È lo sguardo di Gesù che farà crollare "Pietro". Gesù è l'innocente condannato.
Barabba viene liberato. È la storia del mondo.
Molto forte il tema eucaristico: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi". Proprio all'interno dell'Ultima Cena, mentre Gesù parla del dramma che sta per succedere, gli apostoli discutono tra loro su chi è il più grande.
Mentre Cristo soffre, la Chiesa discute...
Getsemani: la più grande scuola di preghiera (c'è il richiamo al Padre nostro): "Entrato in agonia, pregava più intensamente". L'agonia è un combattimento.
Particolari inediti: il sudore come sangue, l'angelo che conforta... Ci dà anche il motivo del sonno degli apostoli: dormivano per la tristezza. Un sonno fuga dunque.
Pilato sembra insistentemente che voglia difendere Gesù, ma è giocato dalla paura.
Erode, un fantoccio, non riceve da Gesù neanche una parola.
Il Cireneo: quasi simbolo del discepolo che porta non la propria croce, ma la croce di Cristo. Portando la mia croce allora, porto la croce di Gesù.
Il centurione riconosce l'innocente.
Popolo e donne si battono il petto (tema della conversione).
Le folle scendono dal Golgota "ripensando" all'accaduto (tema del "meditare nel cuore", tipico di Maria).
Luca vuol suscitare la conversione e l'entusiasmo per la persona di Gesù: c'è una presenza di persone che si commuovono.
Luca è l'evangelista del fascino di Gesù, che ha il suo momento vertice nella Passione.
Emerge con forza il tema della misericordia:
"Giuda, con un bacio...?". Quasi un ultimo tentativo.
Compie ancora un miracolo nel momento dell'arresto, guarendo l'orecchio del servo: è un gesto di perdono!
"Gesù, voltatosi, guardò Pietro...".
"Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma su di voi...".
Il culmine: "Padre, perdona loro...".
Infine, inedito e inaudito, l'episodio del buon ladrone, santo canonizzato ufficialmente dal Signore.
Il Gesù di Luca è soprattutto il Salvatore, venuto a incontrare ciascun uomo in particolare. Oggi! Una parola che piace a Luca:
"Oggi è nato per voi un Salvatore...".
"Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".
"Oggi sarai con me in Paradiso".
La Passione è inquadrata tra due Cene: l'ultima Cena e la prima Cena dopo la Risurrezione, poi altre "Cene", fino alle nostre Eucaristie.
Continua la Cena del Signore fino alla fine dei tempi: attraverso l'Eucaristia, la Passione è un'esperienza trasfigurante, che ci coinvolge tutti.
Matteo e Marco vogliono suscitare la fede in Gesù. Luca vuole suscitare la tenerezza verso Gesù, un rapporto cuore a cuore.
Un tocco finale, splendido, il v. 54: "Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato". È l'ultimo sabato, poi ci sarà la domenica, il giorno atteso dai secoli: sono le luci di un settimo giorno che si prolunga in un ottavo, nel giorno che ha fatto il Signore, un giorno di cui non si vede la fine.
Toccava alla donna accendere la lampada del sabato: chi l'avrà accesa quella sera? Vogliamo pensare che l'abbia accesa ancora lei, Maria. Una lampada che ha consegnato a noi e noi la conserveremo fino alla domenica senza tramonto.

Don Domenico MACHETTA
 Fonte:  www.donbosco-torino.it  

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