don Roberto Seregni "Profezie di nuove aurore"

Profezie di nuove aurore
don Roberto Seregni  
III Domenica di Pasqua (Anno C) 
Vangelo: Gv 21,1-19
Giorni difficili per discepoli. Giorni pieni di pensieri, ricordi e amarezza. Giorni a testa bassa,
soprattutto per Pietro.
Lui non dubita della resurrezione del Signore. Ha visto, ha capito. I conti tornano. Ha compreso le scritture. Ha visto compiersi le parole di Gesù. Pietro crede, ma il suo cuore non è sereno, non è in pace. Pietro crede, ma non si concede il permesso di essere nella gioia.
Il tradimento brucia ancora. Sì, ha tradito. Ha detto di non conoscerlo. Si è lasciato spaventare da una serva pettegola. E ora ha nel cuore la certezza di essere un buono a nulla, di avere sbagliato tutto, di essere un imperdonabile traditore.
Basta. E' stata una bella avventura. Indimenticabile, certo. Ma ora è tempo di mettere un punto, di voltare pagina, di tornare alla vita normale.
Pietro si sente davvero da buttare.
Spolvera le reti. Trascina la barca nel lago. Si ritorna al quotidiano. Deluso.
Di cristiani così ne ho conosciuti tanti. Reduci di pellegrinaggi, mega ritiri con predicatori di grido, esercizi spirituali nei monasteri più in voga del momento e poi...
Poi la costatazione amara della propria fragilità, dubbi e fatiche non preventivati, sogni schiantati a terra ancora prima del decollo...
Forse abbiamo capito male, forse non è per noi, forse meglio lasciar perdere e tornare alla normalità della fede tiepida da salotto...
Forse. Oppure no.
Notte dura di lavoro. Le reti rimangono vuote.
E poi accade, ancora. Sono passati tre anni, ma Pietro si ricorda benissimo di quel giorno. Le reti erano vuote, Gesù figlio del falegname dice di ributtarle, Pietro era stanco morto, ma decide di fidarsi della parola di quel giovane Rabbì. E le reti si riempiono a dismisura. Spettacolo! E' la fecondità della resurrezione.
E ora, dopo tre anni, è ancora quella Parola a riempire le reti. Ma, soprattutto, a riempire i cuori. E' Lui, è il Signore!
Che incontro meraviglioso: non una parola di rimprovero e non un accenno a quel maldestro ritorno alla pesca. Il cuore dei discepoli è pieno di gioia, Pietro non capisce più nulla e si tuffa in mare anche se la barca è vicinissima alla riva...
E Gesù, tenerissimo, prepara il pranzo.
E' ancora Lui a mettersi al servizio dei discepoli, ad averli raggiunti nella loro delusione e fragilità, a risollevarli dalla sterilità di quella notte. Di ogni notte.
E penso alla tua notte, sorella che non ti dai pace per quello sbaglio ormai vecchio di anni. Penso alla notte della delusione che ti porti nel cuore, fratello che non hai saputo riconoscere in tuo figlio i segni della distruzione della droga. Porto nella preghiera la tua notte, sorella che non sai a chi dare il tuo cuore, che hai ingarbugliato la tua vita e non sai da che parte uscire. Custodisco il segreto della tua notte, fratello che hai sfiorato il desiderio di farla finita e che ora ti stai risollevando a piccoli passi.
Coraggio, cari amici, le nostri notti possono essere profezie di nuove aurore. Fidiamoci della parola del Risorto. Gettiamo le reti. Saremo vivi con Lui vivo.
don Roberto

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