Monastero Domenicano Matris Domini Lectio Divina "Mentre erano in cammino,"

Commento su Luca 10,38-42
Monastero Domenicano Matris Domini  
XVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) 
Brano biblico: Luca 10,38-42
Collocazione del brano
Il capitolo 10 continua a ricordarci gli insegnamenti di Gesù a riguardo dell'annuncio della Parola e
della vita cristiana. Domenica scorsa l'insegnamento riguardava la vita eterna e il farsi prossimo. Oggi, nella casa di Marta e Maria, Gesù ci ricorda il primato dell'ascolto della sua Parola. I due insegnamenti sono uno legato all'altro.
L'ascolto della parola di Dio è il fondamento del comportamento cristiano e diventa la condizione essenziale per ereditare la vita eterna.
Lectio
38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Il cammino di Gesù verso Gerusalemme continua. Mentre in Lc 9,52-56 Gesù non viene ospitato in un villaggio di Samaritani, qui viene ospitato. Non si sa di che villaggio si tratti. Egli viene accolto da una donna, Marta (nome che in aramaico significa "signora". E' strano che Gesù si introduca in casa di una donna. Nel versetto seguente si vede che le donne erano due e non vi è menzione di membri maschili della casa. Dal vangelo di Giovanni sappiamo che Marta e sua sorella avevano un fratello Lazzaro, e che i tre erano molto amici di Gesù. Il gesto di Gesù di entrare in casa di una donna ci parla di un superamento da lui introdotto: nella predicazione non si devono fare discriminazioni, la Parola di Dio è rivolta a tutti.
39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.
Luca parla quindi della sorella di Marta e di quello che fa in presenza di Gesù. E' seduta ai suoi piedi e ascoltava la sua parola. Può darsi che le due sorelle si fossero suddivise i compiti: una di preparare da mangiare e l'altra di intrattenere l'ospite. La descrizione però supera la situazione concreta: Maria è seduta ai piedi del «Signore» e ascolta. E' questo l'atteggiamento del discepolo.
40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".
I "molti servizi" che troviamo nella versione italiana traducono un termine che letteralmente è la "molta diaconia". Questo è un termine tecnico, che nel vangelo di Luca indica il servizio a tavola, ma può suggerire anche il servizio all'interno della Chiesa. Quindi ci può essere una critica velata alla comunità di Luca che forse si dava molto da fare nelle opere, a scapito di un ascolto attento alla Parola.
La cortesia impedisce a Marta di richiamare direttamente la sorella in presenza di altre persone: si rivolge dunque al Maestro. Certo che il suo modo di parlare è piuttosto brusco nei confronti di Gesù! Perché chiede aiuto? Per affrettare i preparativi del pasto e così poter partecipare anche lei alla conversazione con l'ospite? per il grande lavoro dovuto alla presenza di un certo numero di discepoli? Il motivo è ormai velato dall'intento esortativo che domina il racconto.
41Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose,
Gesù si rivolge a Marta con un doppio vocativo, tipico dell'Antico Testamento (cf. Gn 22,1) e che Luca utilizza anche altrove (per es. At 9,4; 22,7). Marta sbaglia poiché si lascia turbare, distrarre nella mente, e prendere dall'agitazione, dall'affanno. Non è la diaconia come tale che Gesù biasima, ma l'affannarsi, il preoccuparsi in modo ansioso: per il credente, infatti, è importante prima cercare il Regno di Dio, il resto sarà dato in più (cf. Lc 12,31).
42ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta".
In queste parole «di una cosa sola c'è bisogno» converge tutto il racconto. Gesù contrappone alle molte preoccupazioni l'unica cosa necessaria: l'ascolto della sua parola. La preoccupazione per il Regno ha la priorità assoluta sul resto, che però non viene negato. Maria ha scelto la parte migliore, espressione che si trova anche nei salmi 16 e 119. Nella parola di Gesù, Maria riceve la parola della vita che le dà l'eredità della vita eterna.
Di una cosa sola c'è bisogno. Con questo Gesù non condanna il servizio di Marta, che rappresenta il comportamento tipicamente cristiano di cui Gesù stesso ha dato l'esempio (cf. Lc 22,27), e nemmeno giustifica l'atteggiamento di Maria come l'unico valido. Piuttosto i due comportamenti contrastanti delle sorelle sono l'occasione per un insegnamento che va oltre queste circostanze: l'ascolto della parola di Gesù, la totale disponibilità per il Regno di Dio è ciò che veramente importa; tutto il resto non viene condannato, ma relativizzato.
Meditatio
- Quali sono i servizi che io presto a Gesù?
- Quali sono i momenti in cui io sono seduto/a ai suoi piedi per ascoltarlo?
- Quali sono le difficoltà che provo a mettermi in ascolto della parola di Gesù?
Preghiamo (Colletta della Sedicesima Domenica del Tempo Ordinario - anno C)
Padre sapiente e misericordioso, donaci un cuore umile e mite, per ascoltare la parola del tuo Figlio che ancora risuona nella Chiesa, radunata nel suo nome, e per accoglierlo e servirlo come ospite nella persona dei nostri fratelli. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Fonte:qumran2.net

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