D. Arnaldo SCAGLIONI sdb, "La "menorah" della misericordia"

30 ottobre 2016  | 31a Domenica del Tempo Ordinario - Anno C  |  Omelia
31a Domenica T. O. C | Lc 19,1-10 : 
La "menorah" della misericordia

Il brano ha l'andatura di un reportage, esclusivo di Luca. Della vicenda c'è un quadro completo: un
personaggio (Zaccheo), una città (Gerico), un'incontro a sorprea (Gesù) un''icona (il sicomoro).
Tutto è in movimento come i verbi indicano: entrare, correre, arrampicarsi, scendere, accasare. Il filo conduttore è lo sguardo di Gesù che illumina gli occhi di Zaccheo che "vuole vedere Gesù". Zaccheo rimane fulminato come Mosè difronte al roveto ardente. E' sull'albero, il sicomoro, che diventa l'icona dei passi che farà per trovarsi e intrattenersi "a casa sua" con Gesù.
Il sicomoro cosi configura per l'articolazione dei suoi rami alla "Menorah" (candelabro ebraico) delle sette lampade. Sette sono gli atteggiamenti dell'anima di Zaccheo e queste sono le sette luci della sua 'menorah' spirituale (conversione).

1 - La Nostalgia

In tutti, vicini o lontani, peccatori o no sta "un Dio nascosto". Persiste in tutti una nostalgia di infinito, il desiderio di vedere Dio "faccia a faccia". La voglia di vedere il volto di gesù è connaturasto in noi.
Quella di Zaccheo non è una semplice curiosità. E' più forte di lui, non teme il ridicolo scegliendo la cima del sicomoro pur di vedere Gesù. Ce la fa, anzi è Gesù a scorgerlo per primo: e' fatta

"Ubi amor ibi oculus"

(Dove c'è l'amore, l'occhio vede ciò che nessuno può vedere).
Nel Piccolo Principe si legge:
"Non si vede che con il cuore".

2 - La Fretta

Gesù ha fretta, e Zaccheo ha fretta. Tutto va in accelerazione. C'è entusiasmo, sollecitazione, premura. Zaccheo sembra non contenersi, non sta nella pelle, è toccato sul vivo.

"Cor ad cor loquitur"

Zaccheo non parla. E' Gesù che apre il dialogo. Il suo è un linnguaggio non verbale, ma eloquente: i suoi movimenti indicano simpatia, fremito, emozione, consenso. Sembra poter dire:

"Timeo Deum transeuntem" .

3- La Gioia

Gesù si è "ricordato" di lui. Il nome Zaccheo sta per Zaccaria che significa "Jahwè si è ricordato". E' un'occasione da non perdere.

"Caritas Christi urget nos" .

L'occasione fa l'uomo ladro. Zaccheo la coglie al volo. Fa il pieno di gioia. Brucia come non mai di avere Gesù in casa come ospite di eccezione.
4 - L'Incontro

L'incontro è fatale. E' un tu per tu non previsto, ma desiderato. Zaccheo è preceduto, è battuto sul tempo. Gesù per primo lo vede, lo chiama per nome, gli parla.
Gesù conosce il suo nome. A Gerico Zaccheo era chiaccherato, è sulla bocca di tutti. Anche Zaccheo conosce il nome di Gesù: per fama, per sentito dire.

Parlarsi è diverso dal pensarsi, dalla voglia di volersi vedere.
L'incontro provoca una corsa a casa, un pranzo, gesti concreti di conversione e di cambiamento.
E' la primavera dello spirito. tutto è in fiore.
5 - L'Ospite

Gesù gli predne la mano, lo anticipa, si autoinvita. Gesù non è nuovo a queste sortite. Nel Vangelo di Luca ben otto sono i pranzi a cui Gesù partecipa. Gesù non aspetta il sì del pubblicano: "Oggi voglio (devo) fermarmi a casa tua" (v.5), "vogio" è detto da Gesù in tante altre circostanze (sette volte), basta ricordare la prima in assoluto a 12 anni rivolto a sua madre e a Giuseppe. "Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio"? (Lc 2, 49).
6 - La Generostià

E' incontenibile, un fiume in piena. "Io do la metà di ciò che possiedo ai poveri" (v. 8). Non è più l'avaro di prima. Non si dimostra piccolo in generosità. E' cresciuto nella mente, nel cuore e nel senso da dare alla vita. I Padri della Chiesa stigmatizzavano l'avarizia con l'espressione "piccolo di statura".

E' cambiato. Non è più l'usuraio che tutti conoscevano. Non è più lui, lo strozzino di tanta povera gente. Con Zaccheo sale in cattedra il povero, l'indigente, l'uomo di strada. Il sicomoro gli ha permesso di vedere non solo Gesù ma la povertà della sua vita che "supera", dallo sgabello della sua superbia e prepotenza.

7 - La Salvezza

Oggi per questa casa è venuta la salvezza" (v. 9).
Oggi! come dire "ultima chiamata prima del decollo":
Oggi! ovvero la salvezza 'last minute" cioè all'ultimo momento come per il buon ladrone.

Gesù si ricorda di Zaccheo prima di entrare nel tormentone della città di Gerusalemme. Gesù vuole la salvezza di tutti: figlio prodigo, la pecorella smarrita....La savezza è il foglio di via di Gesù. con Gesù la stessa città di Gerico diventa la città della misericordia. Gerico smette di essere la città maledetta e diventa la città della conversione (Zaccheo), della guarigione (buon ssmaritano).
In questa pagina Zaccheo accende le sette luci della sua vita. Se all'inizio della sua vicenda è il sicomoro a farlo salire più in alto, alla fine è la "menorah" che apre i suoi occhi. Sette luci sono sufficienti per mettere in fuga le ombre e le oscurità di un pubblicano. La misericordia rende grande il pubblicano riconosciuto da tutti come il piccolo di statura.

La preghiera:
O Gesù,
fatti conoscere e riconoscere.
Aiutaci a comprendere
la felice sorte di poterti vedere.
Aiutaci a capire
che non c'è avventura più nuova sulla terra,
che non c'è impresa più bella
di poterti ospitare in casa nostra.
Insegnaci la grandezza dell'uomo:
che ogni uomo è più grande della sua opera,
è più duraturo della sua vita.

Don Arnaldo SCAGLIONI sdb

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