p. José María CASTILLO," I PASTORI TROVARONO MARIA E GIUSEPPE E IL BAMBINO. DOPO OTTO GIORNI GLI FU MESSO NOME GESU’"

MARIA MADRE DI DIO – 1 gennaio 2017 - Commento al Vangelo
I PASTORI TROVARONO MARIA E GIUSEPPE E IL BAMBINO. DOPO OTTO GIORNI GLI FU MESSO NOME GESU’
di p. José María CASTILLO
Lc 2,16-21
[In quel tempo, i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino,
adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.
La prima festa liturgica celebrata dalla Chiesa ogni anno, la festa di Maria la madre di Gesù, è nella sua realtà ed invocazione più sublime: Maria è la “Madre di Dio”. Questa dottrina è stata definita come dogma di fede dal concilio di Efeso (novembre del 430). Questo si fece con l’aggiunta degli anatemi di Cirillo di Alessandria contro Nestorio. Nel primo di questi anatemi si afferma che “la santa Vergine è madre di Dio” (theotókos) (DH 252). Questo vuole dire, prima di ogni altra cosa, che il cristianesimo crede in un Dio che ha una “madre” come tutti noi esseri umani l’abbiamo. Si tratta, quindi, di un Dio che si è reso simile a noi nella nostra condizione di esseri umani, nati da una madre.
Noi cristiani accettiamo, come contenuto della nostra fede, questo fatto come “affermazione dogmatica”. Il fondamento dottrinale di questa affermazione sta nell’insegnamento del succitato Cirillo di Alessandria, secondo il quale Cristo “è allo stesso tempo Dio ed uomo” (DH 253). Quindi, essendo Maria madre dell’uomo Gesù, per questo stesso motivo è ugualmente madre di Dio. Così nel secolo V si è espressa la grandezza di Maria. Da questo deve derivare la nostra ammirazione per lei e la nostra devozione religiosa e mariana. Il popolo cristiano, soprattutto nei paesi latini, lo vive così intensamente, come sappiamo.
Ma è giusto riconoscere che i primi concili della Chiesa, a partire da Nicea (325) fino a Calcedonia (451), hanno sottolineato la grandezza e la condizione divina di Gesù. Ma non hanno prestato la dovuta attenzione all’esemplarità ed alla condizione umana di Gesù. Questo ha avuto l’inevitabile ripercussione in Maria. Di lei, allo stesso modo di Gesù, la Teologia Dogmatica ha esaltato più il “divino” che l’”umano”. E più la “gloria” che “l’umanità”. Questo ci ha fatto difficoltà per comprendere quello che umanamente abbia rappresentato Maria per Gesù. È stata sua madre, Maria, quella che ha educato Gesù ai valori ed alla qualità religiosa ed esemplare che successivamente è stata riflessa nei vangeli.

Fonte:http://www.ildialogo.org/

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