Ermete TESSORE sdb"BEATI VOI QUANDO..."

29 gennaio 2017 | 4a Domenica - T. Ordinario A | Omelia
BEATI VOI QUANDO...
Gesù,
dopo essere stato battezzato da Giovanni,
dopo essersi purificato con la vittoria sulle tentazioni,

dopo aver focalizzato bene a se stesso la sua vocazione,
dopo aver scelto i suoi apostoli,
comincia decisamente a percorrere i villaggi della Galilea annunciando il Regno di Dio.

Avendo studiato seriamente la Scrittura alla scuola annessa alla sinagoga di Nazareth, è conscio che quanto il Padre vuole da Lui non è aizzare il popolo contro le ingiustizie umane, ma quello di testimoniare nuove relazioni, a tutti i livelli, per liberare il cuore dal male.

Fin dall'inizio della sua missione segue, nella sua predicazione, il modello testimoniato dal profeta Sofonia. Si tratta di uno dei così detti dodici profeti minori vissuto al tempo del re Giosia che, salito al trono alla verde età di otto anni, portò a compimento una radicale riforma religiosa innescata dal ritrovamento dei rotoli della Legge che era stata completamente dimenticata.

L'idolatria era dominante, la corruzione morale dilagava, l'ingiustizia non aveva limiti. Una situazione che aveva molte sfumature in comune con la realtà che stiamo vivendo anche noi.

La soluzione suggerita dal profeta, nel brano propostoci dall'odierna liturgia, è molto chiara e semplice: cercare il Signore, la giustizia e l'umiltà; non commettere ingiustizie, non proferire menzogne e liberare il parlare dalla fraudolenza. Gesù è un leader carismatico. Sa leggere molto bene la realtà in cui vive. Conosce a fondo le pene ed i desideri dei cuori dei suoi contemporanei.

Sa trovare le parole giuste per coinvolgere e per attirare a sé quanti incontra nel suo peregrinare. E' così appassionato e libero da risultare interessante per molti. Il suo nome comincia a circolare nei discorsi quotidiani. La curiosità aumenta. La voglia di vederlo, di sentirlo, di osservarlo gonfia il numero di coloro che lo frequentano. Ormai non passa più inosservato.

Questo acuisce il nervosismo della guarnigione romana sempre molto attenta a cogliere le eventuali novità. Lo stesso succede per la sospettosa polizia del tetrarca Erode Antipa. Sia romani che erodiani infiltrano loro spie tra coloro che seguono Gesù.

Allora il Messia rompe gli indugi. Approfittando di un assembramento particolarmente numeroso cala le carte sul tavolo della vita, compie un autentico showdown esistenziale che spazza via tutti i dubbi. Sintetizza il suo progetto di vita in otto beatitudini che l'evangelista Matteo condensa in sole settantadue parole. Le idee chiare non necessitano un mare di chiacchiere.

E' un programma che non lascia spazio ad equivoci o doppi sensi.

Gesù dice, forte e chiaro, che il Regno dei Cieli che Lui è venuto a testimoniare si fonda sull'infamia della croce (vi insulteranno, vi perseguiteranno, diranno ogni sorta di male contro di voi…).
Essa è il prezzo che si deve pagare per la creazione di un modo di vivere alternativo a quello del mondo. La scelta libera per la povertà, intesa come austerità solidale, implica la derisione in un sistema fondato sul possesso del denaro.

Vivere guidati dalla mitezza, dalla giustizia, dalla misericordia, dalla purezza delle intenzioni, dal desiderio di costruire relazioni fondate sulla pace, tutte caratteristiche queste indispensabili per essere chiamati figli di Dio, comporta esperimentare sulla propria pelle l'amaro sapore della persecuzione.
I piccoli, i poveri, i peccatori costituiscono l'asse portante della nuova comunità dei credenti in Cristo. Servizio e non potere, solidarietà e non accaparramento, umiltà e non presunzione, preghiera e non culto, spiritualità e non magismo sono le nuove parole d'ordine.

Siamo sicuri
che siano anche le fondamenta
del nostro dirci cristiani anche oggi?
Ermete TESSORE sdb
  Fonte:  www.donbosco-torino.it

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