GIOVANNINI Attilio sdb, "Cercare il Regno"

26 febbraio 2017 | 8a Domenica - Tempo Ordinario A | Omelia
Cercare il Regno
È di un mese fa la rilevazione dell'Oxfam circa la ricchezza degli 8 super miliardari della terra: essa è
pari a quella della metà della popolazione mondiale. Cioè 3,6 miliardi di persone arrivano appena a mettere insieme il patrimonio dei primi 8 ricchi del mondo.
La stessa Oxfam ha calcolato che l'1% più ricco della popolazione mondiale nel 2016 ha accumulato quanto il restante 99%.
Il dislivello sociale si fa sempre più esasperato.
Mentre le innovazioni scientifico-tecnologiche progrediscono a ritmo impressionante, i problemi sociali sono sempre là. Mentre il mondo si fa sempre più unificato e interconnesso, i conflitti e le divisioni i fanno sempre più profondi.
Come si spiegano queste assurdità?
Mah, quando alla base di tutto sta solo l'interesse, questo è il risultato. Quando si fa l'equazione: più possiedo più sto bene, si determinano questi squilibri, perché si crea la competizione senza esclusione di colpi; e così alcuni avranno tutto, altri niente.
Avere. Certo, se la mancanza di beni essenziali mi fa star male, l'abbondanza mi farà star bene. Ma oltre un certo limite la ricchezza diventa fine a se stessa, inutile, e mi assorbe completamente, diventa l'unico scopo della vita. Non vivo più!
Avere. Ma la vita è complessa. Posso avere il denaro, e non la salute. Posso avere il denaro e la salute, ma non l'affetto. Posso avere la salute e l'affetto, ma non la libertà, o la sicurezza, o la bellezza... E poi all'improvviso la morte mi porta via ogni cosa in un colpo.
È una situazione disperata. Cosa posso fare?
Mah, posso cercare di avere la cosa principale, e le altre... pazienza.
E quale sarà la cosa da mettere in cima, quella imprescindibile? Quale il valore più grande, da non perdere?
Facile: è la vita! (lo hanno cantato perfino a San Remo). Cosa c'è di più grande della vita? Tanto è vero che nulla ci fa più orrore di quello che attenta alla vita.
La mia vita e la tua, perché siamo tutti collegati. Se viene mortificata la tua vita, anche la mia necessariamente ne patisce. Non c'è bisogno di dimostrarlo.
Ogni vita è preziosa. Operare in favore della vita è la cosa più santa, poiché la vita è dono di Dio (non l'abbiamo creata noi). Promuovere la vita è collaborare con Dio! L'onore più alto che possiamo immaginare. Di fronte a questo compito tutto il resto è secondario, se non spreco di tempo. Il resto può servire a passare la vita, ma non la sviluppa, non la fa crescere.
Far crescere la vita fisica anzitutto, certo. Ma se mi fermo lì, perdo il meglio.
Per questo Gesù ci ammonisce:

*Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia; il resto vi sarà dato in aggiunta.

Il Regno è la vita... qualificata (Dio è un Dio di vita), la vita quella piena, integra: corpo, anima e spirito, per dirla con san Paolo.
Occupiamoci di quella, dice Gesù, e non mancheremo di nulla. E possiamo credergli, perché lui lo ha dimostrato. Lui si è messo a girare tutta la Galilea e anche più in là, a guarire, confortare, benedire la vita, dare un nuovo inizio alla vita di tanti, senza preoccuparsi di avere un tetto per la notte o una pietra su cui posare il capo a dormire. Lui si è fidato del Padre suo, che è Padre di tutti e c'è per tutti; il Padre che ci ha dato tutta questa magnificenza di alberi carichi di frutti d'ogni sorta, di spighe piene di chicchi preziosi, di erbe di svariate specie, di esseri viventi che ci donano il loro lavoro, ci donano il loro miele il loro latte le uova la pelliccia i denti le carni... Questo Dio infinitamente munifico volete che ci lasci perire miseramente nell'indigenza? Noi lo facciamo, non lui. Solo per la nostra avidità è impedito a tanti di avere la sussistenza. E di questo dovremo rispondere.
Per contro, chi ha provato a condividere i suoi beni con i fratelli ha sperimentato quanta ricchezza ci sia per tutti. Chiedete a Ozanam, al Cottolengo, a don Bosco, a Marcello Candia, a Padre Pio se non hanno realizzato le opere più colossali e stupende per i più piccoli e abbandonati partendo dal nulla.
Allora mettiamo anche noi Dio alla prova. Invece di stare a supplicarlo piagnucolosi di darci questo o quell'altro, occupiamoci del suo Regno, cioè di promuovere la vita nelle varie forme e livelli, e poi vediamo se il resto non ci è dato in aggiunta.
Io scommetto di sì.
Don Attilio GIOVANNINI sdb
Fonte:  www.donbosco-torino.it  

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