Movimento Apostolico, " Perché credano che tu mi hai mandato"


Perché credano che tu mi hai mandato
Movimento Apostolico - rito romano  
V Domenica di Quaresima (Anno A) (02/04/2017)
Vangelo: Gv 11,1-45
La risurrezione della figlia di Giàiro era avvenuta nel silenzio. Nessuno era stato spettatore all'infuori
di Pietro, Giacomo, Giovanni. La risurrezione del figlio della vedova di Nain si è compiuta in un villaggio sperduto della Galilea, lontano da occhi vigili e attenti. La risurrezione di Lazzaro è un fatto pubblico, eclatante. Gli spettatori sono molti e vi è anche gente di un certo spessore politico e religioso. Siamo nelle vicinanze di Gerusalemme. Con quest'opera si raggiunge il culmine della potenza di Gesù, ma anche il culmine della sopportazione e della tolleranza da parte dei Giudei.
Dinanzi a questo evento o si prende una decisione drastica, oppure Gesù non potrà essere più fermato. Se vince Cristo, muore la religione dei capi dei sacerdoti, degli scribi, dei farisei, dei sadducei. Muore quella religione artificiale, di plastica, senza vita, liquida, asservita al pensiero stolto e insipiente dell'uomo. Muore questa religione che sa dare solo morte a causa della trasformazione operata in essi dagli uomini. Cristo non può vincere. Deve morire. È infatti dopo questa stupenda opera che viene decisa la sua eliminazione fisica. Il dilemma è questo: o Cristo, o noi. L'unica soluzione vera invece non è il dilemma, ma una perfetta unità: essi in Cristo Gesù, nella sua Parola.
Il Padre celeste non opera il miracolo per mezzo di Cristo per spingere i Giudei a decretare la morte del suo Messia. La opera invece come purissimo dono d'amore. Lazzaro viene chiamato fuori dal sepolcro perché nessuno più potesse dubitare delle origini da Dio di Gesù Signore. Nessuno può chiamare un morto perché venga fuori dalla tomba. Se lo chiama e il morto gli risponde e obbedisce allora è segno che quest'uomo viene direttamente da Dio. Quest'uomo è più grande di Elia e di Eliseo, di Mosè di tutti gli altri profeti dell'Antico Testamento. È questo il fine secondo Dio di quella risurrezione. Il mondo della stoltezza e dell'insipienza se ne serve per decretare la morte del suo Autore. La più grande luce da questo mondo viene vista come male.
La risurrezione di Lazzaro mostra chi veramente è Gesù. È Colui che agisce con tutta l'onnipotenza del Padre. Ma è anche Colui attraverso il quale il Padre opera con immediatezza. È sufficiente che Gesù lo chieda e all'istante la preghiera viene esaudita. Da questo momento chi non crede in Cristo, non ha più alcuna giustificazione dinanzi a Dio. Tutto Gesù ha fatto per manifestare e rivelare la sua origine dal Padre.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, date la vera fede ad ogni uomo.

Fonte:http://www.qumran2.net

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