ENZO BIANCO SDB "DOMENICA, IL SIGNORE DEI GIORNI"

23 aprile 2017 | 2a Domenica di Pasqua - A | Omelia
DOMENICA, IL SIGNORE DEI GIORNI
Sappiamo: quando il Signore morì in croce, gli apostoli e i discepoli si dispersero, pieni di paura. Ma
dopo la sua risurrezione, il Signore di nuovo li raccolse attorno a sé. Eccoli insieme nel Cenacolo, lo attendono. E Gesù si presenta col saluto cordiale: "Pace a voi".
Giovanni nel Vangelo racconta che Gesù si è presentato loro due volte: una prima, la sera del giorno di Pasqua; e una seconda volta otto giorni dopo. Cioè come se fosse oggi, in questa che chiamiamo Domenica seconda di Pasqua.
* La prima volta mancava un apostolo, Tommaso, la seconda c'era anche lui. Tommaso, l'incredulo che vuole toccare con il dito, e Gesù gli dice: "Perché hai veduto, hai creduto. Beati quelli che pur non avendo veduto crederanno". Così, per strano che possa sembrare, secondo Gesù noi saremmo più beati di quelli che allora ebbero la fortuna di incontrarlo, toccarlo e parlare con lui. Sì: è la preziosa beatitudine della fede.
* Di fatto, da allora, Gesù continua a rendersi presente a noi in modo mistico: nella Messa, nell'Eucaristia. E perciò in questi duemila anni proprio la domenica è diventata il giorno di festa per tutte le comunità cristiane.

LA PAROLA "DOMENICA" NON ESISTEVA ANCORA

Noi oggi parliamo tranquillamente di domenica, ma l'evangeli-sta Giovanni non ha usato questa parola. Raccontando di quelle due giornate in cui il Signore apparve agli apostoli, la prima volta l'ha indicata: "Il primo giorno dopo il sabato...", e la seconda volta: "Otto giorni dopo...". Così press'a poco si sono espressi anche gli altri evangelisti. Ma non avrebbero fatto più in fretta a usare la parola "domenica"? Certo. Però non era possibile: quando furono scritti i Vangeli, la parola Domenica non esisteva ancora. Sarà inventata dai primi cristiani.
* Sono curiosi i nomi dei giorni della settimana che usiamo.
- Alcuni derivano dagli astri o dagli dèi pagani: lunedì deriva da Luna, martedì da Marte, altri da Mercurio, Giove, Venere.
- Sabato invece proviene dall'ebraico, e in ebraico significa "giorno del riposo". Ha origine infatti dal racconto della creazione del mondo, in cui si dice che il Creatore "al settimo giorno riposò".
- E domenica? Il "giorno dopo il sabato" era quello della Risurrezione del Signore, diventato per i cristiani il più importante della settimana. In quel giorno essi presero l'abitudine di riunirsi alla sera, per il rito della messa. E lo chiamarono - in latino - dominica dies, cioè il dies del Dominus, il giorno del Signore. La parola domenica è nata così, è invenzione dei primi cristiani.
* La storia antica riserva altre sorprese. Nell'anno 321 l'imperatore Costantino elevò la domenica a giorno di riposo ufficiale per tutti i cittadini dell'Impero romano.
Poi la domenica si è diffusa a poco a poco in tutto il mondo - e continua a estendersi. Oggi è accettata come giorno di riposo e di festa dalla maggior parte delle nazioni.
In più noi usiamo la parola anche come nome di battesimo: Domenica e Domenico. Ricordiamo così, con un bell'atto di fede, che i figli non sono una proprietà dei genitori ma sono "del Signore".

LA DOMENICA DEI CRISTIANI

Come sarà la domenica dei cristiani? Dovrebbe comportare:

- gioia e festa, perché il Risorto ci associa a sé nella vita eterna;
- bisogno profondo di fare pace con i fratelli;
- volontà di eliminare differenze e ogni sorta di discriminazioni;
- impegno di soccorrere i poveri e chi si trova nel bisogno;
- e si capisce: convenienza e utilità di prendere il giusto riposo.

* In libri cristiani dei primi tempi si trovano espressioni come queste: "Colui che si affligge di domenica, commette un peccato". E anche: "In questo giorno di festa non si deve digiunare, al servizio liturgico neppure una volta ci si deve inginocchiare". Chiaro che quei cristiani vivevano il giorno del Signore nella gioia più schietta.
* Ma per tanti oggi la domenica è un'altra cosa. Non è il giorno del Signore ma il giorno della partita. Della gita. Magari dello sballo, se non della trasgressione. Con certe conseguenze.
Diceva il proverbio: "E dopo la festa, c'è il male di testa". Al lunedì molti sentono bisogno di riposarsi dalla stanchezza del riposo festivo. "Lunedì è san Musone", spiegava un altro divertente proverbio. Ma finisce che un popolo senza domenica è un popolo ateo.
* Comunque i cristiani oggi, otto giorni dopo la Pasqua, si riuniscono nelle chiese attorno al Cristo risorto, come allora gli apostoli nel cenacolo. Ascoltano nelle Letture gli insegnamenti del Signore; pregano insieme. Poi per tutti il sacerdote spezza il pane, distribuisce l'Eucaristia. E al termine - "la messa è finita" - tornano nelle loro case e tra la gente rinnovati nella fede.
Accade in tutto il mondo da duemila anni, da quel "giorno dopo il sabato" festeggiato dai primi cristiani. A loro noi dobbiamo essere grati, perché hanno inventato la domenica, e l'hanno donata all'umanità. Uno di loro (lo Pseudo Eusebio di Alessandria) ha scritto: "Il giorno del Signore è il signore dei giorni". Un teologo moderno, Josef Jungmann, ha notato: "La domenica è un frammento di tempo che sfiora l'eternità".
* Non rimane che far festa al Signore risorto anche noi, come facevano i primi cristiani.-

Don ENZO BIANCO SDB
 Fonte:  www.donbosco-torino.it

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