Paolo Curtaz "Deficenti"


Deficenti
Paolo Curtaz  
III Domenica di Pasqua (Anno A) (30/04/2017)
Vangelo: Lc 24,13-35 
Ci vuole del tempo per convertirsi alla gioia del Nazareno, siamo onesti.

Ci è più connaturale il pianto, la lamentazione, lo sconforto. Tutti abbiamo migliaia di ragioni per sentirci perseguitati, incompresi, a credito verso Dio e il mondo.
Allora, certo, sentiamo una certa affinità con la croce. Ci piace, tutto sommato.
Perché, in fondo, proiettiamo la nostra frustrazione addosso a Dio.
Come a dire: non sono l'unico a tribolare, lo ha fatto anche Gesù, lo ha fatto anche Dio.
E via a crogiolarci nella nostra sfortuna, dicendo pure che dobbiamo portare la croce, sentendoci autorizzati a piangerci addosso nei secoli eterni. Sfigati e benedetti.
Allora il risorto si rimbocca le maniche e ci viene a pizzicare uno ad uno.
E ci scuote, ci sveglia, ci accompagna fuori dal sepolcro.
Lui il sepolcro l'ha abbandonato.
Noi no.
Ecco perché il risorto si prende la briga di rincorrerci sulle strade del mondo.
Chiedetelo ai due discepoli di Emmaus.
Aria
Meglio lasciare Gerusalemme, tira una bruttissima aria.
I discepoli sono tutti fuggiti o rintanati nel sepolcro.
Due fra questi hanno preso la strada verso casa. È lì che si affianca uno sconosciuto, un viandante come loro. Attacca bottone chiedendo ragione dei loro discorsi.
Si fermano, i discepoli, quasi offesi: non si vede a sufficienza che stanno male? Che sono tristi? Che sono meritevoli di commiserazione? Ma dove viene questo zotico, buzzurro, insensibile? Ma dove vive? Non sa le cose spaventevoli che sono successe a Gerusalemme?
Gesù sorride: che cosa?
Parlano della sua morte, del suo strazio, della sua croce. Nemmeno se ne ricorda.
Sono tristi, i discepoli, e pronunciano la madre di tutte le frasi tristi del Vangelo: noi speravamo.
La speranza declinata al passato. Una speranza sepolta.
Deficienti
Gesù lascia dire. Poi passa al contrattacco.
Volano sonori ceffoni. Idioti. Ritardati nel sincronizzare il loro cuore con il tempo di Dio. Deficienti, cioè manchevoli di prospettiva.
Come noi.
Mica conoscono le Scritture, macché. Le ascoltano devotamente a Messa e poi le mettono nel cassetto delle devozioni. La vita è un'altra roba.
Se imparassimo, invece!, a lasciare che la Parola ribalti le nostre vite! E le rianimi! E le smuova! E le frantumi, se necessario! Se lasciassimo Dio ribaltare i tavoli dei nostri templi! Scuote, irrompere, smuovere, ribaltare!
Le pietre sono rotolate, ma i cuori dei discepoli no.
Si scaldano però. Riescono a distogliere lo sguardo dal loro ombelico. Era l'ora.
Resta con noi, Signore.
Segni
Resta. Si ferma.
Non tira diritto il Signore, se appena accenniamo al cambiamento (non dico alla conversione). Resta, sì. Perché la Parola ha incrinato la loro granitica disperazione, la loro feconda autocommiserazione.
E accade.
Il segno del pane. Lo conoscono bene
Resta il pane, lui non c'è più, ora.
Dietrofront
Tornano a Gerusalemme.
Dagli altri tardi di cuore. Quante volte dovrà apparire il Signore per convertirli?
Raccontano e tutti sono in fibrillazione. Veniamo a sapere che il risorto è apparso anche a Simone, non più Pietro. Non dev'essere andata molto bene quella apparizione, nessuno ne parla.
E mentre parlano, appare anche fra loro.
Quando raccontiamo di come abbiamo incontrato il risorto, il risorto viene.
Eccoci. Ancora.
Deficienti e tardi e tristi.
Saremmo da prendere tutti a calci nel sedere. Fino a cadere esausti.
Il Signore no, non lo fa. Ancora pazienta, scuote, racconta, spiega, spezza il pane.
Immenso Dio.
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Conferenze di Paolo ad aprile: Milano 10/05 ore 18,00: Il cercatore, lo scampato, l'astuto e il sognatore Storie di patriarchi e matriarche, Via Gherardini 2 (Arco della Pace) - Brescia 15/05 ore 20,30: Sul dolore, Auditorium San Fedele, piazza Zamara, Palazzolo sull'Oglio - Milano 16/05 ore 21: Perché restare cristiani?, Cesano Maderno - Vicenza 17/05 ore 20,30, Maria con i piedi per terra, Parrocchia Immacolata, Via Trieste 138, Zané, Bologna 18/05 0re 21: L'eucarestia, Madonna del lavoro, via Ghirardini 15, Ravenna 19/05 ore 20,45 Diventare famiglia: Patriarchi e Matriarche ci raccontano, Chiesa di S.Maria Assunta, Solarolo; Lugano 20/05, ore 14,30/17,00: Le parabole, Centro della Trasfigurazione, via Polar 35, Breganzona
Fonte:http://www.qumran2.net



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