ORDINE DEI CARMELITANI Lectio"La parabola delle dieci vergini "

Lectio:  Domenica, 12 Novembre, 2017
La parabola delle dieci vergini 
Prepararsi per l’arrivo improvviso di Dio nella vita 
Matteo 25,1-13
1. Orazione iniziale
Signore Gesù, invia il tuo Spirito, affinché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo, con il
quale Tu la leggesti ai discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce della Parola, scritta nella Bibbia, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e della tua morte. Così, la croce che sembrava essere la fine di ogni speranza, è apparsa loro come sorgente di vita e di risurrezione.
Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle persone, sopratutto nei poveri e nei sofferenti. La tua parola ci orienti affinché anche noi, come i due discepoli di Emmaus, possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare agli altri che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Questo lo chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai rivelato il Padre ed inviato lo Spirito. Amen.
2. Lettura
a) Una chiave di lettura:

Meditiamo la parabola delle dieci vergini, o delle dieci giovani ragazze. Nelle parabole Gesù ama usare fatti ben conosciuti della vita del popolo come mezzo di paragone per chiarire un aspetto sconosciuto del Regno di Dio. Nel caso della parabola delle dieci vergini, egli costruisce una storia attorno al comportamento differente delle ragazze che accompagnano lo sposo nel giorno di festa del matrimonio. Questo fatto ben noto a tutti è usato da Gesù per chiarire l’avvenimento dell’arrivo improvviso del Regno di Dio nella vita delle persone.
Generalmente Gesù non spiega le parabole, ma dice: "Chi ha orecchi per intendere intenda!" Ossia: "E’ così. Avete udito! Ora cercate di capire." Egli provoca le persone, perché i fatti conosciuti nella vita quotidiana li aiutino a scoprire gli appelli di Dio nella loro vita. Egli coinvolge gli uditori nella scoperta del significato della parabola. L’esperienza che ciascuno ha del fatto di vita narrato nella parabola, contribuisce a scoprire il senso delle parole di Gesù. Segno che Gesù aveva fiducia nella capacità di comprensione delle persone. Essi diventano co-produttrici del significato.
Alla fine della Parabola delle dieci vergini, Gesù dice: "Vigilate, dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora." Questo avvertimento finale serve come chiave di lettura. Essa indica la direzione del pensiero di Gesù. Durante la lettura cercare di scoprire quale sia il punto centrale di questa parabola che serve a Gesù come similitudine con il Regno di Dio.
b) Una divisione del testo per aiutare nella lettura:

Mt 25,1-4: L’atteggiamento differente delle ragazze che accompagnano lo sposo: cinque prudenti e cinque stolte
Mt 25,5-6: Il ritardo dello sposo e il suo arrivo improvviso nella notte
Mt 25,7-9: L’atteggiamento differente della prudenti e delle stolte
Mt 25,10-12: La sorte differente delle prudenti e delle stolte
Mt 25,13: Conclusione della parabola.
c) Il testo:

Matteo 25,1-131-4: Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell’olio in piccoli vasi.
5-6: Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono. A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
7-9: Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono. Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
10-12: Ora, mentre quelle andavano per comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici! Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
13: Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora.
3. Un momento di silenzio orante
perché la Parola di Dio possa entrare in noi ed illuminare la nostra vita.
4. Alcune domande
per aiutarci nella meditazione e nell’orazione.
a) Qual’ è il punto della parabola che più vi è piaciuto o che ha richiamato di più l’attenzione? Perché?
b) Qual’ è il contesto della vita normale del popolo, sul quale Gesù insiste in questa parabola?
c) Dall’inizio, fare una distinzione fra "prudenti" e "stolte". In che cosa consiste la prudenza e la stoltizia?
d) Come giudicare la risposta così dura dello sposo: "In verità vi dico: non vi conosco?"
e) Di quale giorno e di quale ora parla Gesù alla fine della parabola?
5. Una chiave di lettura
per coloro che volessero approfondire di più il tema.
● Il contesto nel quale Matteo conserva le parole di Gesù
* Il Vangelo di Matteo ha due tipi di parabole. Quelle che aiutano a percepire il Regno di Dio presente nell’attività di Gesù, e quelle che aiutano a prepararsi per la venuta futura del Regno. Quelle appaiono soprattutto nella prima parte della vita apostolica di Gesù. Queste sono più frequenti nella seconda metà, quando appare evidente che Gesù sarà perseguitato, arrestato e ucciso per mano delle autorità civili e religiose. In altre parole, nelle parabole si mescolano le due dimensioni del Regno: (1) il Regno già presente, qui e ora, nascosto nel quotidiano della nostra vita e che va scoperto e approfondito da parte nostra; (2) il Regno futuro che ancora deve venire e per il quale ciascuno deve prepararsi fin da ora. La tensione fra già e non ancora pervade la vita cristiana. Il Natale è allo stesso tempo, una celebrazione del Regno già presente e un anticipo del Regno che ancora deve venire.
● Commento delle parole di Gesù, conservate da Matteo
* Matteo 25,1-4: L’atteggiamento differente delle ragazze che accompagnano lo sposo: cinque sagge e cinque stolte.
Gesù inizia la parabola con le parole: "Il Regno dei cieli sarà simile…" Significa che la parabola delle dieci vergini si riferisce alla venuta futura del Regno, per la quale dobbiamo prepararci fin da ora. Per chiarire questa dimensione del Regno, Gesù ricorre all’uso ben noto di invitare alcune giovani del paese ad accompagnare lo sposo al suo arrivo per la festa delle nozze. Esse dovevano accompagnare lo sposo con le lampade accese. Però le lampade erano piccole e l’olio che contenevano bastava solo per un tempo limitato. Per questo era prudente che ciascuna portasse con sé un po’ d’olio di riserva. Perché il percorso con lo sposo poteva durare più del tempo limitato dell’olio nella lampada.
Questo è ciò che si sottintende in questa storia delle dieci vergini: chi accetta un determinato compito deve prepararsi in base alle esigenze del compito stesso. La giovane che accetta di essere dama di onore nello sposalizio deve comportarsi in modo adeguato a questa funzione. Deve essere previdente e portare l’olio necessario per la sua lampada. Chi deve far un viaggio di 100 chilometri su una strada senza posti di rifornimento e, sapendo questo, parte con benzina per appena 50 chilometri, non è previdente né prudente. La gente dice: "Stupido, non ha cervello."
* Matteo 25,5-6: Il ritardo dello sposo e il suo arrivo improvviso nella notte
La sequenza dei fatti narrati da Gesù è molto normale. E’ notte, lo sposo ritarda. Anche senza volerlo, per quanto sia grande la buona volontà delle giovani, cominciano ad addormentarsi. E allo stesso tempo si sforzano di stare attente, perché lo sposo può arrivare da un momento all’altro. All’improvviso il grido: "Lo sposo sta arrivando!" E’ il segnale che tutti stavano aspettando. E’ in questo momento di crisi che si rivela il valore della persona. I fatti che accadono all’improvviso, indipendenti dalla nostra volontà, dimostrano se siamo previdenti o stolti.
* Matteo 25,7-9: Attitudine differente delle sagge e delle stolte
Svegliatesi, le giovani cominciano a preparare le lampade che devono servire per far luce sul cammino. Era giunta l’ora di mettere più olio, perché le lampade si stavano spegnendo. Le giovani che non avevano con sé olio di riserva, chiedono dell’olio in prestito alle altre. Queste rispondono che non possono dargliene, perché alla fine mancherebbe ad entrambe. Se fosse stato solo per far luce al cammino, le sagge avrebbero potuto dire: camminate vicino a noi e vedrete dove mettere i piedi. Ma non si tratta solo di far luce sulla strada. Le lampade servivano anche per festeggiare e illuminare l’arrivo dello sposo. Era questo il compito delle dame d’onore: che ciascuna tenesse una lampada accesa in mano.
Nel momento della crisi le giovani stolte chiedono condivisione. Chiedono che le sagge dividano con loro l’olio che avevano portato. La condivisione era una pratica molto importante e fondamentale nella vita del popolo di Dio. Ma qui non si trattava tanto di condividere: perché se le sagge avessero condiviso l’olio avrebbero provocato danno allo sposo, intralciando la festa delle nozze; e avrebbero finito per non adempiere il compito che si erano assunte né loro né le altre. Per questo le sagge, di fronte alla richiesta delle stolte, rispondono che non possono condividere, e danno un consiglio realista: "Andate a comprarlo!" Essendo già mezzanotte, sarebbe stato difficile trovare un negozio aperto.
* Matteo 25, 10-12: Destino differente delle sagge e delle stolte
Mentre le stolte andavano a comprare, giunse lo sposo e quelle che erano pronte entrarono con lui alla festa di nozze, e la porta fu chiusa. Nella storia della parabola, le stolte trovarono un negozio aperto, comprarono dell’olio. Seppur in ritardo, arrivano e gridano: "Apriteci la porta!" Lo sposo (almeno sembra sia lui) risponde con durezza: "In verità vi dico: non vi conosco."
* Matteo 25,13: Conclusione: vigilanza
La conclusione dello stesso Gesù, alla fine della storia, è una frase che può servire come chiave per tutta la parabola: "Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora!" Dio può venire in qualunque ora nella nostra vita. Tutti devono star preparati. Come le giovani delle nozze, tutti devono essere prudenti e previdenti, portando olio sufficiente con sé. Cioè devono fare attenzione di non essere causa per altri di deviazione, anche se insistono su cose buone come la condivisione. Devono imparare a star sempre attenti nel servizio che devono dare a Dio e al prossimo.
● A completamento

Come spiegare la frase tanto severa: "Non vi conosco!"? Mettiamo qui due suggerimenti per la risposta:

-- Molte parabole hanno qualcosa di strano: il padre che non rimprovera il figlio prodigo, il pastore che lasciò le novantanove pecore per preoccuparsi solo di una, il samaritano che agisce meglio del sacerdote e del levita, ecc. Generalmente questi aspetti strani o sorprendenti nascondono una chiave importante per scoprire il punto centrale della parabola. Così, nella parabola delle dieci vergini ci sono varie cose strane, che di solito non succedono: (1) Di notte non ci sono negozi aperti. (2) Nella festa di matrimonio non si usa chiudere la porta. (3) In situazioni normali, lo sposo mai direbbe: non vi conosco. E’ per questi aspetti strani di sorpresa che passa il filo centrale dell’insegnamento della parabola. Quale sarebbe? "Chi ha orecchi per intendere, intenda."

-- Lo sposo della parabola è (anche) lo stesso Gesù, che arriva repentinamente di notte. E’ quello che il contesto di altri testi dei vangeli e dell’AT suggeriscono. Nella conversazione con la samaritana Gesù dice che aveva cinque mariti e che quello che ha ora, cioè il sesto, non è vero marito. Il settimo è Gesù, lo sposo vero (Gv 4, 16-18). Finché lo sposo sta con i suoi discepoli essi non hanno bisogno di digiunare (Mt 2, 19-20). Fin dai tempi del profeta Osea, VIII secolo avanti Cristo, cresceva nel popolo la speranza di poter giungere un giorno a una intimità tale con Dio simile all’intimità dello sposo con la sposa (Os 2, 19-20). Isaia dice chiaramente: è desiderio di Dio essere il marito del popolo (Is 54, 5; Ger 3,14), gioire con il popolo come uno sposo gioisce alla presenza della sua sposa (Is 62, 5). Questa speranza si realizza con l’arrivo di Gesù. Quando Gesù fa la sua entrata nella vita delle persone, tutto deve ritirarsi, perché lui è lo sposo. Questa visione di fondo della storia e della speranza secolare del popolo aiuta a comprendere meglio il senso della frase così severa dello sposo: "Non vi conosco!" Per la mancanza di impegno e di serietà, le cinque giovani stolte mostrarono chiaramente che ancora non erano pronte per l’impegno definitivo del matrimonio con Dio. Avevano bisogno di altro tempo per prepararsi: "Vigilate, perché non sapete né il giorno né l’ora."
6. Salmo 63, 2-9
Il desiderio di Dio
O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco,
di te ha sete l’anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta,
arida, senz’acqua.
Così nel santuario ti ho cercato,
per contemplare la tua potenza e la tua gloria.
Poiché la tua grazia vale più della vita,
le mie labbra diranno la tua lode.
Così ti benedirò finché io viva,
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Mi sazierò come a lauto convito,
e con voci di gioia ti loderà la mia bocca.
Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo
e penso a te nelle veglie notturne,
a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia
e la forza della tua destra mi sostiene.
7. Orazione Finale
Signore Gesù, ti ringraziamo per la tua parola che ci ha fatto capire meglio la volontà del Padre. Fa che il tuo Spirito illumini le nostre azioni e ci comunichi la forza per eseguire quello che la Tua Parola ci ha fatto vedere. Fa che noi, come Maria, tua Madre, possiamo non solo ascoltare ma anche praticare la Parola. Tu che vivi e regni con il Padre, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Fonte:http://ocarm.org/it/

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