DON PaoloScquizzato, OMELIA Pasqua di Risurrezione. Anno B

OMELIA Pasqua di Risurrezione. Anno B

«Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. 2Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 3Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. 4Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. 5Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 6Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, 7e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 8Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. 9Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti». (Gv 20, 1-9)



Per Giovanni, la prima a recarsi nel giardino dove il suo amato è andato a riposare, è la Maddalena, la donna profondamente amata da Gesù, l’amica liberata da un male che la teneva prigioniera e riportata in vita. Vi si reca “al mattino quando era ancora buio”, ovvero quando dentro lei vi era ancora la tenebra della domanda, del dubbio ma che al contempo cominciava a risplendere la prima luce dell’alba, la consapevolezza che qualcosa doveva comunque accadere, perché l’amore è fedele,  non tradisce.

Quante volte avrà sentito dalla bocca di Gesù questa frase: «se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12, 24). Ora questa donna fa propria la pazienza del contadino, sta lì sapendo che comunque vadano le cose, quel seme sboccerà. L’amore seminato è destinato sempre a portare frutto. Questa è la legge della natura e della vita.

Credere nella risurrezione significa in ultima istanza credere all’amore. Perché non risorge chi muore ma solo chi ama.



Dopo Maria di Magdala, a quel sepolcro giungerà per primo Giovanni (v. 4), il discepolo amato. L’amore mette ali ai piedi, e possiede il primato su tutto. Arriva per primo ma sa attendere (v. 5): l’amore aspetta sempre l’altro, perché altro da noi, e in quanto tale va atteso. Non si può far esperienza del Risorto da soli! È solo l’amore, in quanto capace di attenzione all’altro, che fa sperimentare la vita risorta (cfr. 1Gv 3, 14).



E cosa vede l’amore? Letteralmente il testo dice: «Teli di lino stesi là» (v. 5). Sono teli nuziali imbevuti di trenta chili di profumo! (cfr. Gv 19, 39). Il sepolcro si è trasformato in alcova. In quel sepolcro andremo ad adagiarci anche noi tutti, ma in virtù di quel giorno uno, saremo deposti su di un letto nuziale; s’incontrerà lo Sposo che proprio là ci ha preceduti e unendoci a lui avremo la vita per sempre. Dio ha conosciuto la morte perché noi cessassimo di conoscerla per sempre. La morte non è più un male, ha perso il suo lato sinistro, e si è trasformata in sorella morte (san Francesco), possibilità dell’unione con lo Sposo per essere finalmente un tutt’uno con lui, e facoltà di amare come ha amato lui.


Buona Pasqua di risurrezione!

Fonte:www.paoloscquizzato.it

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