don Mauro Pozzi,"Amore singolare e plurale"

Santissima Trinità (Anno B) (27/05/2018)


L’unicità di Dio è un mistero. In Lui, che è Infinito, non c’è numero, Egli è al contempo singolare e plurale. L’unica immagine che possiamo farci di Lui è l’Amore che muove il cielo e le altre stelle.

Quello che noi sappiamo di Dio è frutto di rivelazione, cioè
quanto Egli stesso ha manifestato agli uomini nel corso della
storia della salvezza. Nell’Antico Testamento Dio è il creatore
da cui ogni cosa trae origine e significato. La grande novità è
la Sua unicità. Nessun popolo praticava un culto
monoteistico, ma erano adorati molti dei cui venivano
attribuite caratteristiche diverse. La rivelazione di JHWH ad
Abramo segna l’inizio dell’ebraismo e si impone come una
discontinuità difficilmente spiegabile come invenzione umana.
Gli ebrei, benché piuttosto arretrati dal punto di vista civile e
sociale rispetto ai popoli vicini, erano assolutamente
all’avanguardia sul piano religioso. Non solo credevano in un
Dio unico, ma non lo rappresentavano in nessun modo. È Dio
a creare il suo popolo e non il popolo a figurarsi una divinità
a propria immagine. Egli è il grande legislatore che regola ogni
aspetto della creazione, dalla materia allo spirito: osserva
dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia
felice tu e i tuoi figli dopo di te. Il suo scopo non è quello di
tiranneggiare l’umanità, ma di farla crescere e condurla alla
felicità. Questo aspetto è davvero cruciale. Il nostro Dio non
vive in un Olimpo remoto dimenticandosi del suo creato, ma
vuole insegnarci a usare bene la nostra libertà.
Continuamente suscita tra il popolo delle guide, i giudici e i
profeti, ai quali affida il compito di spronare l’uomo a scegliere
la via del Bene, cioè Lui stesso, e a fuggire il male, vera causa
della precarietà della nostra vita. Tutti questi inviati sono
figura del Messia, il Consacrato che perfezionerà la rivelazione
di Dio al suo popolo. È in Cristo, che ci fa dono dello Spirito
Santo, che si manifesta la misteriosa pluralità dell’Unico.
Colui che è Infinito non ha numero, ma è
contemporaneamente singolare e plurale. Le Persone divine
sono legate da un amore altrettanto Infinito. Dio vuole
attirarci in questo legame, farci partecipare della sua natura
e ci chiede di amarci in modo da esprimere e testimoniare con
la vita che siamo suoi figli. Questa sua tensione verso l’uomo
ci permette di incontrarlo. Leggendo le testimonianze dei Santi
vediamo che essi ne parlano come di una realtà viva. Gesù è
vivo, non è un concetto o un personaggio del passato. Ci rivela
il Padre e ci dona lo Spirito. Si fa cibo, è con noi fino alla fine
del mondo, parla al cuore. Questa è la Trinità, un Dio che ci
ama, un Dio che desidera di essere amato. Mettiamoci allora
in ascolto, chiediamogli di manifestarci la sua presenza e di
darci la grazia di incontrarlo.

Fonte:http://www.noidisantamonica.it


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