don Roberto Seregni "Cercatori"Epifania del Signore

Cercatori
don Roberto Seregni  
Epifania del Signore

 
Visualizza Mt 2,1-12
Se sei un cercatore di Dio, oggi è la tua festa.

Se sei uno che non si accontenta del "sentito dire", oggi è il tuo giorno.

Se il tuo cuore è inquieto, siediti comodo e leggi con attenzione la pagina splendida che Matteo ci regala.

Lo scrivo subito a scanso di equivoci: non erano tre e nemmeno re (dove sta scritto nel Vangelo?). Ciò che è certo è che venivano da lontano, da Oriente, forse dall'Arabia. Matteo li definisce con la parola greca "magoi", che sta ad indicare astronomi, astrologi, studiosi del cielo.

La loro è la storia di un cammino, di una partenza lontana, di una ricerca, di un desiderio. Si fidano di una stella, trovano la loro strada tracciata nel cielo.

Matteo è abilissimo nel descrivere il contrasto tra la dinamicità e la ricerca dei magi, e la staticità e la chiusura di Erode, dei sacerdoti e degli scribi.

Loro così vicini non hanno visto nulla, non hanno capito niente. L'avevano lì, a due passi, bastava aprire gli occhi. Ma la stella era nel cielo, e loro  i potenti  erano troppo preoccupati a tenersi ben stretti ai loro scranni di potere. (Quanto ci assomigliano!)

I magi, invece, da lontano hanno visto quella luce, senza saperlo hanno incarnato la profezia di Isaia: "Cammineranno le genti alla tua luce." (Is 60, 3). Hanno visto e sono partiti. Senza sapere verso dove. Partiti e basta.
Come Abramo, padre della fede.

Appunto.

Matteo spalanca l'annuncio del Vangelo: quella luce brilla su tutti i popoli. Il Messia nato della grotta di Bethlemme è per tutti. (Alla faccia della vecchietta punitrice, non ci sono cioccolatini per i bravi o carbone per i cattivi. Il messia nasce per tutti!)

Ciò che fa la differenza non è un'appartenenza ad un popolo, ad una etnia, ad una famiglia, ma la ricerca sincera e coraggiosa di quella Luce, del Messia, del Cristo.

Ciò che conta è la domanda che mi porto dentro, è il desiderio che non si lascia saziare dai surrogati, è lo sguardo che non pretende di capire e di far combaciare tutto e subito.
Questo vale anche per noi.

Non conta se sei cattolico da generazioni e generazioni, se sei "vicino" alla parrocchia, se non ti sei perso un incontro di catechesi, se sei nel consiglio pastorale o se fai parte di questo o quel movimento...

Puoi fare tutte queste cose, magari farle benissimo, con grande devozione, ma se il tuo cuore non è sulle tracce di quella stella, se non sei in cammino dietro a quella luce, se non sei alla ricerca di Dio, tutto è inevitabilmente esposto alla sterilità.
A volte ci accontentiamo di "fare" i cristiani.

La ricerca dei magi, il loro cammino, il loro sguardo, ci deve smuovere a "essere" cristiani, fino in fondo.

Totalmente Suoi.

don Roberto

Fonte:www.qumran2.net

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