#PANEQUOTIDIANO, «SIGNORE, INSEGNACI A PREGARE»
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore,
insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
“Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione”».
Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
Parola del Signore
Abbé Jean GOTTIGNY
(Bruxelles, Belgio)
«Gesù si trovava in un luogo a pregare... “Signore, insegnaci a pregare”»
Oggi, Gesù in preghiera ci insegna a pregare. Badiamo bene a quello che il suo atteggiamento ci presenta. Gesù prova, in molte occasioni, il bisogno d’incontrarsi faccia a faccia con Suo Padre. Luca nel suo Vangelo, insiste su questo punto.
Di che cosa parlavano quel giorno? Non lo sappiamo. Invece, in un’altra occasione, c’è arrivato un frammento di conversazione tra Suo Padre e Lui. Quando venne battezzato nel Giordano, mentre stava pregando; «...venne una voce dal cielo:”Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» (Lc 3,22). E’ la parentesi di un dialogo teneramente affettuoso.
Quando nel Vangelo di oggi, uno dei discepoli, osservando il Suo raccoglimento, Lo prega che insegni loro a parlare con Dio, Gesù risponde: «Quando pregate, dite:Padre, santificato sia il Tuo nome...» (Lc 11,2). La preghiera consiste in un dialogo filiale con questo Padre che ci ama con follia. Non definiva Teresa di Avila la preghiera quale “intima relazione di amicizia”: «trovandoci molte volte da soli con chi sappiamo che ci ama»?
Benedetto XVI considera «significativo che Luca colloca il Padrenostro nel contesto della preghiera personale dello stesso Gesù.. In questo modo, Lui ci rende partecipi della Sua preghiera; ci trasporta all’interno del dialogo intimo dell’amore trinitario; in altre parole, innalza le nostre miserie umane fino al cuore di Dio».
E’ significativo che, nel linguaggio comune, la preghiera che Gesù ci ha insegnato possa sintetizzarsi in queste due sole parole: «Padre nostro». La preghiera cristiana è eminentemente filiale.
La liturgia cattolica colloca questa preghiera sulle nostre labbra, nel momento in cui ci prepariamo a ricevere il Corpo ed il sangue di Gesù. Le sette domande che vengono formulate e l’ordine in cui sono segnalate ci danno un’idea della condotta che dobbiamo osservare al ricevere la Comunione Eucaristica.
(E. Bianchi, «Cos'è la preghiera»)
La preghiera cristiana è innanzitutto ascolto. Dio ci parla: questo è lo straordinario della nostra fede. Per farsi conoscere Dio ha scelto liberamente di rivelarsi a noi, di alzare il velo su di sé dandoci del tu. Questo mi sembra il nucleo della preghiera cristiana, ben espresso dalla preghiera fatta dal giovane re Salomone che, in risposta all'invito rivoltogli da Dio di chiedergli qualunque cosa, dice: "Donami, Signore, un lev shomeà, un cuore capace di ascolto" (1Re 3,9). Noi uomini abbiamo bisogno essenzialmente di questo, per conoscere la volontà di Dio e ad essa ispirare la nostra vita, per accogliere l'amore di Dio e rispondergli amando lui e i nostri fratelli, gli uomini tutti.
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