Papa Francesco Omelia S.Marta Non si può conoscere Gesù in prima classe, bisogna coinvolgersi con Lui

NON SI PUÒ CONOSCERE GESÙ IN PRIMA CLASSE, BISOGNA COINVOLGERSI CON LUI

DEL . PUBBLICATO IN OMELIE A CASA SANTA MARTA
santamarta83Per conoscere Gesù, bisogna coinvolgersi con Lui. E’ quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa di stamani alla Casa Santa Marta. Il Papa ha affermato che Gesù non si può conoscere in “prima classe”, ma nella vita quotidiana di tutti i giorni. Quindi ha indicato i tre linguaggi necessari per conoscere Gesù: “della mente, del cuore e dell’azione
Chi è costui, da dove viene? Papa Francesco ha svolto la sua omelia muovendo dalla domanda che Erode si pone su Gesù. Un interrogativo, ha detto, che in realtà pongono tutti coloro che incontrano Gesù. E’ una domanda, ha affermato, “che si può fare per curiosità” o si “può fare per sicurezza”. E osserva che, leggendo il Vangelo, vediamo che “alcuni incominciano a sentire paura di questo uomo, perché li può portare a un conflitto politico con i romani”. “Ma chi è questo che fa tanti
problemi?”, ci si chiede. Perché, ha detto il Papa, “Gesù fa problemi”:

“Non si può conoscere Gesù senza averi problemi. E io oserò dire: ‘Ma se tu vuoi avere un problema, vai per la strada di conoscere Gesù. Non uno, tanti ne avrai!’. Ma è la strada per conoscere Gesù! Non si può conoscere Gesù in prima classe! Gesù si conosce nell’andare quotidiano di tutti i giorni. Non si può conoscere Gesù nella tranquillità, neppure nella biblioteca… Conoscere Gesù!”.

Certo, ha aggiunto, “si può conoscere Gesù nel Catechismo”, perché “il catechismo ci insegna tante cose su Gesù”. E, ha detto, “dobbiamo studiarlo, dobbiamo impararlo”. Così “conosciamo il Figlio di Dio, che è venuto per salvarci; capiamo tutta la bellezza della storia della Salvezza, dell’amore del Padre, studiando il Catechismo”. E tuttavia, ha osservato, quanti hanno letto il Catechismo della Chiesa Cattolica da quando è stato pubblicato oltre 20 anni fa?

“Sì, si deve conoscere Gesù nel Catechismo. Ma non è sufficiente conoscerlo con la mente: è un passo. Ma Gesù è necessario conoscerlo nel dialogo con Lui, parlando con Lui, nella preghiera, in ginocchio. Se tu non preghi, se tu non parli con Gesù, non lo conosci. Tu sai cose di Gesù, ma non vai con quella conoscenza che ti dà il cuore nella preghiera. Conoscere Gesù con la mente, lo studio del Catechismo; conoscere Gesù col cuore, nella preghiera, nel dialogo con Lui. Questo ci aiuta abbastanza, ma non è sufficiente... C’è una terza strada per conoscere Gesù: è la sequela. Andare con Lui, camminare con Lui”.

Bisogna “andare, percorrere le sue strade, camminando”. E’ necessario, ha affermato, “conoscere Gesù col linguaggio dell’azione”. Ecco allora come si può conoscere davvero Gesù con questi “tre linguaggi - della mente, del cuore e dell’azione”. Se dunque “io conosco Gesù così – è stata la sua conclusione - mi coinvolgo con Lui”:

“Non si può conoscere Gesù senza coinvolgersi con Lui, senza scommettere la vita per Lui. Quando tanta gente - anche noi - si fa questa domanda ‘Ma chi è questo?’, la Parola di Dio ci risponde: ‘Tu vuoi conoscere chi sia questo? Leggi quello che la Chiesa ti dice di Lui, parla con Lui nella preghiera e cammina sulla sua strada con Lui. Così, tu conoscerai chi è quest’uomo’. Questa è la strada! Ognuno deve fare la sua scelta!”.

(Fonte: Alessandro Gisotti per Radio Vaticana del 26 settembre 2013)

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