profeta Ezechiele (Giudizio contro Gerusalemme peccatrice)

Dal libro del profeta Ezechiele 8, 1-6. 16 - 9, 11
Giudizio contro Gerusalemme peccatrice

    Al quinto giorno del sesto mese dell\'anno sesto, mentre mi trovavo in casa e dinanzi a me sedevano gli anziani di Giuda, la mano del Signore Dio si posò su di me e vidi qualcosa dall\'aspetto d\'uomo: da ciò che sembravano i suoi fianchi in giù, appariva come di fuoco e dai fianchi in su appariva come uno splendore simile all\'elettro. Stese come una mano e mi afferrò per i capelli: uno spirito mi sollevò fra terra e cielo e mi portò in visioni divine a Gerusalemme, all\'ingresso del cortile interno, che guarda a settentrione, dove era collocato l\'idolo della gelosia, che provocava la gelosia. Ed ecco là era la gloria del Dio d\'Israele, simile a quella che avevo visto nella valle. Mi disse: «Figlio dell\'uomo, alza gli occhi verso settentrione!». Ed ecco a settentrione della porta dell\'altare l\'idolo della gelosia, proprio all\'ingresso. Mi disse: «Figlio dell\'uomo, vedi che fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d\'Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori».
    Mi condusse nell\'atrio interno del tempio; ed ecco all\'ingresso del tempio, fra il vestibolo e l\'altare, circa venticinque uomini, con le spalle voltate al tempio e la faccia a oriente che, prostrati, adoravano il sole. Mi disse: «Hai visto, figlio dell\'uomo? Come se fosse piccola cosa per la casa di Giuda commettere simili nefandezze in questo luogo, hanno riempito il paese di violenze, per provocare la mia collera. Eccoli, vedi, che si portano il ramoscello sacro alle narici. Ebbene anch\'io agirò con furore. Il mio occhio non s\'impietosirà; non avrò compassione: manderanno alte grida ai miei orecchi, ma non li ascolterò».
    Allora una voce potente gridò ai miei orecchi: «Avvicinatevi, voi che dovete punire la città, ognuno con lo strumento di sterminio in mano». Ecco sei uomini giungere dalla direzione della porta superiore che guarda a settentrione, ciascuno con lo strumento di sterminio in mano. In mezzo a loro c\'era un altro uomo, vestito di lino, con una borsa da scriba al fianco. Appena giunti, si fermarono accanto all\'altare di bronzo. La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava, si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l\'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba. Il Signore gli disse: «Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono». Agli altri disse, in modo che io sentissi: «Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia. Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!». Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio. Disse loro: «Profanate pure il santuario, riempite di cadaveri i cortili. Uscite!». Quelli uscirono e fecero strage nella città. Mentre essi facevano strage, io ero rimasto solo; mi gettai con la faccia a terra e gridai: «Ah! Signore Dio, sterminerai tu quanto è rimasto di Israele, rovesciando il tuo furore sopra Gerusalemme?».
    Mi disse: «L\'iniquità di Israele e di Giuda è enorme, la terra è coperta di sangue, la città è piena di violenza. Infatti vanno dicendo: Il Signore ha abbandonato il paese, il Signore non vede. Ebbene, neppure il mio occhio avrà compassione e non userò misericordia: farò ricadere sul loro capo le loro opere». Ed ecco l\'uomo vestito di lino, che aveva la borsa al fianco, fece questo rapporto: «Ho fatto come tu mi hai comandato». 

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