COMMENTO ALLE LETTURE Commento a cura di Mons. Remo Bonola Domenica 01/12/2013



COMMENTO ALLE LETTURE
Commento a cura di Mons. Remo Bonola

Mai come oggi il mondo ha bisogno di un supplemento di speranza. Ma per ottenerlo: quali vie da seguire? E quali prese di coscienza sono necessarie?
1. Un supplemento di speranza per il mondo d'oggi.
Scrive il profeta Isaia: " Alla fine dei giorni [...] verranno molti popoli e diranno: < Venite, saliamo al Tempio del Dio di Giacobbe, perché Egli ci indichi le sue vie e possiamo camminare sui suoi sentieri>. (1? lettura)
Il profeta, alludendo alla futura venuta del Messia, (= alla fine dei giorni) ci dice che verrà un tempo nel quale il Monte Sion, sul quale sorge Gerusalemme diverrà:
1. Polo di attrazione per tutti i popoli
2. Segno di pacificazione generale (Gerusalemme = città della pace).
Ma a quali condizioni? Isaia ne segnala due: lasciarsi indicare da Dio:
1. Le sue vie e
2. Come percorrerle.
1. Le vie e i sentieri di Dio:
2. Per quanto riguarda la Parola di Dio, questa ci propone i Comandamenti e le Beatitudini, come le due migliori autostrade da percorrere nella vita;
3. Per quanto riguarda invece gli insegnamenti degli Apostoli, S. Paolo scrivendo ai cristiani di Roma, li esorta a mettere in atto alcuni imperativi necessari a tutti, per un buon cammino di fede. Egli infatti così li riassume:
4. E' tempo di svegliarvi dal sonno. Uno dei pericoli più frequenti della vita cristiana purtroppo è il sonno della ragione per quanto riguarda la fede, il sonno del cuore per quello che si riferisce alla vita morale, e il sonno della missione per quanto riguarda l'azione missionaria del cristiano.
A proposito di quest'ultimo sonno, la parabola della zizzania non va sottovalutata. Quando i servi fanno notare, che insieme al grano seminato nel campo, hanno trovato anche la zizzania, cosa dice loro il padrone?
< Cari miei, mentre voi dormivate un nostro nemico comune, di notte ha seminato l'erba velenosa!>.
Riflessione. Se purtroppo oggi nel mondo, insieme al bene, c'è anche tanto male, non potrebbe dipendere anche dal sonno di noi cristiani? Infatti dice Gesù: " I figli delle tenebre sono più svegli (= scaltri) di quelli della luce".
(Mt. 13, 27-28).

1. Gettate via le opere delle tenebre, cioè scrollatevi di dosso tutte le possibilità di fare il male a voi stessi e agli altri.
2. Indossate le armi della luce, il che equivale a potenziare in noi, tutte le occasioni, per vivere nella trasparenza delle nostre azioni, sia davanti a Dio, che davanti al prossimo.
3. Abbiate un comportamento corretto, nella vostra vita personale, non imitando i contemporanei di Noè, che lo snobbavano con le loro bolge, non sapendo invece, che andavano incontro al "diluvio", delle loro malefatte.
4. Rivestitevi di Cristo, vivendo non secondo le esigenze degli istinti umani, ma secondo le mète luminose dello spirito.
Riflessione.
Per tutti noi, valga questa norma di saggezza di S. Tommaso Moro, cancelliere del Re Enrico VIII: < Si deve operare nel modo adatto per cercare di rendere minore, quel male che non si è in grado di volgere in bene>.
1. Come percorrere le vie e i sentieri del Signore? Dalle letture di oggi, scaturiscono tre prese di coscienza da parte di ciascuno di noi, per evitare di andare fuori strada dal percorso di Dio e delle sue vie:
2. " Fratelli! La notte è avanzata, il giorno è vicino".
Già S. Paolo metteva in guardia i fedeli di Roma dal pericolo di una società brancolante nel buio; oggi purtroppo la situazione si è aggravata, per il fatto che l'esasperazione del permissivismo, dell'indifferenza religiosa, dell'idolatria delle nuove scienze tecnologiche, costituiscono un serio pericolo per la nostra vita cristiana. Però l'Apostolo lascia intravedere anche lo spiraglio della speranza, perché " Il giorno", cioè la Luce di Cristo non può essere soffocata da nessuno e da niente.
1. Lo stordimento cronico e multiplo a cui tutti siamo sottoposti ogni giorno dal bombardamento acustico, mediatico e informatico, col rischio di non avere più il tempo e il gusto del silenzio e del riflettere.
2. La vigilanza, come capacità della mente e dello spirito, nel tenere sempre pronte le valige, per l'imprevedibile approdo al porto dell'eternità. Ci dice infatti il Signore: " State pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà". (3? lettura).
Conclusione.
Con oggi parte il nuovo anno liturgico: tempo di Avvento, tempo di attesa gioiosa della presenza nascosta di Cristo in mezzo a noi, ma anche tempo di vigilanza, per non cadere nel buio della dimenticanza, o del rifiuto di Dio. In questo senso il pen
satore tedesco Martin Heidegger (1889-1976) giustamente faceva notare che:< La vera notte del mondo in cui ci troviamo, non è causata dall'assenza di Dio, ma dal fatto, che gli uomini non soffrono più di questa assenza>.

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