fr. Massimo Rossi"Cristo Re Dell'Universo"

fr. Massimo Rossi
Cristo Re Dell'Universo


...E anche questo anno della fede è terminato: la prossima domenica, prima di Avvento, darà inizio ad un nuovo anno liturgico.
Non è facile parlare della regalità di Cristo: mancano letteralmente le parole...
Chiamare Re un uomo crocifisso è un controsenso.
Chiamare trono un patibolo è un controsenso.
Chiamare corona un groviglio di spine è un controsenso...
Chiedere alla fede di stravolgere la realtà in modo così radicale e fuori da ogni logica umana, è un'impresa ardua, quasi impossibile.... Si corre il rischio di identificare come bene il male che hanno fatto a Gesù; ma la croce non potrà mai essere intrinsecamente un bene! nostro malgrado, questo equivoco colossale sta all'origine di quel perverso modo di intravedere nel dolore, nella malattia, nella morte... la volontà di Dio. Lo ripeto, questo è un equivoco colossale, dal quale dobbiamo guardarci come dalla peggiore delle aberrazioni! Contemplare la croce di Cristo e le nostre croci personali come sacrificio necessario per placare chissà quale ira divina, è talmente perverso e aberrante, che addirittura la Preghiera Eucaristica II è stata ?

purgata' di ogni riferimento in tal senso, contenuto tuttavia nella versione originale latina.
Ma prima di arrivare al Vangelo di Luca, c'è la pagina del II Libro di Samuele, ove leggiamo dell'incoronazione di Davide: in realtà Davide era già stato unto re di Israele, quando, all'inizio della vicenda, il profeta Natan si era recato, per ordine di Dio, dal vecchio Jesse, padre di Davide, a scegliere colui che sarebbe diventato il secondo re di Israele, ma soprattutto il progenitore di Gesù. Conoscete la storia (cfr. 1Sam 16 e Is 11): dopo aver passato in rassegna i figli d Iesse, Natan gli chiese se erano tutti lì; dapprima il patriarca rispose di sì, ma poi si corresse precisando che, beh, in effetti, ce n'era ancora uno, Davide, un mocciosetto peldicarota, che stava pascolando il bestiame. Appena Natan lo vide tornare dalla campagna, Dio gli sussurrò: "È lui, ungilo re!" e così fece. Passarono alcuni anni, Davide aveva ormai iniziato il cammino di ascesa alla conquista del trono, ascesa non facile per l'ostilità del predecessore Saul, un'ostilità senza esclusione di colpi.
Vedete, anche per il progenitore di Gesù, ciò che rappresentava la volontà di Dio, una volontà chiara, lineare, agli occhi degli uomini non era altrettanto chiara e lineare.
E così, paradossalmente, la coordinata divina e quella umana non vanno nella stessa direzione. Dall'incontro/scontro di queste due coordinate emerge la storia dell'uomo-Davide e, secoli dopo, la storia dell'uomo-Dio, Gesù di Nazareth.
L'aspetto che voglio altresì sottolineare riguarda la duplice incoronazione/unzione che caratterizzò il regno di Davide: abbiamo appena ascoltato il racconto della sua unzione pubblica quale re di Israele. Anche in questo aspetto la vicenda di Davide è affine a quella del Signore: anche Gesù ebbe una duplice unzione: il mandato in forma privata di annunciare il Vangelo, ricevuto sulle rive del Giordano, dopo il battesimo di Giovanni, cui avrebbe fatto seguito il riconoscimento degli uomini, questa volta in forma pubblica, ufficiale, ma di tutt'altro segno rispetto al primo... È il riconoscimento della croce! la croce rappresenta l'omaggio perverso dell'umanità che non accoglie il Vangelo di Cristo e, in questo rifiuto, risponde da par suo all'Amore di Dio.
Niente da stupirsi, se un cristiano convinto del Vangelo e fedele alla propria scelta non venga né capito, né accettato...
Il rifiuto degli uomini accompagna sempre il progetto di Dio, come l'asse delle ordinate accompagna quello delle ascisse: la storia di Cristo si ripete tale e quale nei suoi testimoni, come drammatica sintesi tra la volontà del Padre e la volontà (contraria) del mondo.
Ma, attenzione: sarebbe un errore concludere che i contrasti subiti da parte degli uomini, nella realizzazione dei nostri personali progetti, siano la prova che Dio ci è favorevole. È la convinzione di coloro che credono di essere nella verità, per il fatto che vanno controcorrente e interpretano l'ostilità altrui come martirio... Di gente che la pensa così ce n'è tanta! e più gli danno addosso, più si sentono nel giusto, e recitano la parte della vittima predestinata. Conoscete il proverbio: "Per ogni altare ci vuole almeno una vittima!"? Ecco, c'è qualcuno che è convinto di essere lui/lei la vittima da immolare. Dio abbia pietà di loro! Dio abbia pietà di noi!
Ma torniamo un'ultima volta al Calvario: il breve dialogo tra il Signore e il ladro crocifisso accanto a lui è riportato soltanto da Luca: del resto, il terzo evangelo, noto come il vangelo della misericordia e del perdono, non poteva concludersi in modo diverso. La salvezza presente è salvezza dai peccati; dunque il Vangelo cala il sipario su Gesù, nell'atto di perdonare un peccatore: costui gli chiede una preghiera, una preghiera soltanto: la consapevolezza lucida di essere un criminale, giustamente punito, gli impedisce di desiderare dal Signore qualcosa di più del semplice ricordo... Ma Gesù non è capace di stare entro i limiti umani, proprio non gli riesce! E sì, non c'è che dire: Gesù è un vero Signore! ma che dico, Signore, Gesù è un vero Re! ma che dico, Re, Gesù è vero DIO!!
I poteri infiniti di questo "Dio" sono tutti e solo per noi, a nostra completa disposizione!
Bene, ora sappiamo come va a finire la storia: la storia di Gesù e quella degli uomini, la nostra storia... E conoscendo la fine, anzi, il lieto fine, possiamo disporre i nostri cuori nel migliore dei modi, per affrontare l'inizio di questa storia: l'attesa. Ogni storia importante inizia sempre con un'attesa... Da domenica prossima e per 4 domeniche vivremo il Tempo liturgico di Avvento.
Quattro settimane passano presto. Non perdiamo questo tempo prezioso e tanto breve: c'è da preparare a Dio un posto nel nostro regno. Prima di essere condotti per mano da Cristo nel Regno del Padre suo come il buon ladrone, Cristo chiede di essere accolto nel regno degli uomini.
Se questo Suo desiderio è l'unica condizione per ottenere la vita eterna, possiamo anche concederglielo, no?
"Spogliato della rassicurante
gloria dell'io, trova,
nudo, la tua realtà.
"
Eugene O'Neill


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