Il ritorno a Dio


Il ritorno a Dio



Illuminata ormai sulla propria condizione umana, toccata nel profondo del cuore dalla grazia divina, questa persona è ormai decisa, come il figliol prodigo a ritornare alla casa paterna con l'intenzione di umiliarsi, chiedere perdono a quel Padre da cui si era allontanata. Si avvia verso casa ripercorrendo la stessa strada che l'ha portata via, ma con uno stato d'animo diverso. Questo cammino di ritorno o riavvicinamento o come altre volte viene chiamato: conversione, è uno stato di purificazione da tutti i vizi e i mali che l'avevano separata, non solo fisicamente, ma soprattutto spiritualmente e affettivamente dal padre e resa impura. Dal momento del risveglio della coscienza e del proposito di convertirsi si entra nello stato di purificazione, percorrendo il quale l'anima viene purificata dal male, illuminata nel bene e gradualmente disposta ad unirsi misticamente con il Signore. A questo punto l'anima viene presa da una santa inquietudine e da un desiderio insistente di dare un volto a quel Dio che fino ad allora era stato solo un concetto astratto.

Vede che Dio non è un'idea ma una persona viva, presente con cui si può entrare in relazione. Inizia la ricerca della verità.. Ma dove trovare il suo volto? Guardando il mondo attorno  spera di scorgere qualche traccia che dimostri la sua presenza o almeno il suo fugace passaggio. Ma non trovandolo, come insegna Sant’Agostino nelle “Confessioni”, nell'apparente bellezza delle sue creature, l'uomo incomincia a guardare se stesso e a interrogarsi sul senso della sua esistenza. Infine la sua ricerca sale al di sopra di ogni realtà sensibile e visibile fino a rivolgersi in prima persona al Dio invisibile che lo trascende infinitamente.. Per lui è ancora un Dio lontanissimo eppure vicino a se, benché  non comprenda in che modo. Non gli basta più che qualcuno gli parli di Lui della sua esistenza, dalla sua bellezza,della sua bontà, ora vuole incontrarlo personalmente, parlargli, avere delle risposte. In modo stentato, come un cieco ma spontaneamente, nasce in lui la preghiera.

La vita dell'uomo cambia radicalmente quando si rende conto di non essere solo, ma che Dio è con lui, è presente nella sua quotidianità, lo ascolta ed opera silenziosamente e nascostamente. È da questo atteggiamento di disponibilità e di apertura del cuore ad accogliere quel Dio che resta comunque un mistero, che può iniziare davvero il dialogo fra l'uomo e il suo Creatore.

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