Michele Ziccheddu, OFM"La dimenticanza di Dio"
La dimenticanza di Dio
Uno starec russo diceva: l'uomo pecca perché non si ricorda che Dio è presente. Se avesse il Signore sempre in mente, si vergognerebbe dei suoi pensieri e delle sue azioni e starebbe più vigilante per non cadere. La dimenticanza di Dio è certamente un grande male, sia quando l'uomo s'allontana dal Signore, volontariamente e consapevolmente, sia quando si distrae per andar dietro a cose vane. La distrazione, anche se spesso è involontaria e incolpevole, è comunque una forma se pur momentanea di dimenticanza di Dio. E' vero che fino a quando un discepolo di Gesù, non ha raggiunto una relazione con Lui, abbastanza stabile, è soggetto a vagare con la mente e con i sensi, ed è impossibile pensare a Dio continuamente, ma è anche vero a ben guardare, che quasi tutti i peccati si compiono proprio in questi momenti di svago, quando l'attenzione e la vigilanza spirituale si sono allentati. A noi pare d'esserci trovati nell'occasione pericolosa, quasi per caso, improvvisamente, ma in realtà, normalmente, la caduta è preceduta e preparata
da un qualcosa che ha spostato il nostro sguardo su altro da Dio.
da un qualcosa che ha spostato il nostro sguardo su altro da Dio.
Il diavolo infatti, per farci cadere sfrutta ad arte le nostre debolezze, attirando i sensi, allettando la volontà e il desiderio, mostrando un immagine o un pensiero affascinante, perché ci applichiamo ad esso e ci allontaniamo dalla presenza divina. Egli crea situazioni di confusione mentale e di rumore, di oblio della memoria o di nervosismo, al solo scopo di distrarci da Dio e dalla preghiera, per trascinarci in un terreno insidioso, dove può farci scivolare più facilmente. Dunque la distrazione è un evento da non sottovalutare in un cammino spirituale. Le parole dell'apostolo: vigilate! il vostro nemico, il diavolo va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede! vanno intese in questo modo. La vigilanza è fondamentale per non essere colti di sorpresa. Gesù stesso dice: vigilate e pregate, per non cadere in tentazione! Se vogliamo combattere efficacemente, dobbiamo riuscire a riconoscere la tentazione al suo primo insorgere, per impedire che dalla mente scenda nel cuore. Infatti, appena il pensiero s'affaccia alla mente, richiama la volontà, e più tempo l'attenzione permane su di esso, più accende il desiderio dell'anima di assecondarlo e aderirvi.
San Francesco d'Assisi ripeteva spesso: se il diavolo riesce a far entrare nel cuore un capello, presto lo trasforma in una trave.Quando la tentazione ha fatto breccia nel cuore, non sempre si ha la forza di reagire e si cedono le armi. La volontà acconsente e lascia passare il nemico. Quanto tempo durante la giornata si pascola lontano da Dio!
Si pensa a ciò che si ama. Chi ama il Signore, ci pensa spesso. Chi lo ama poco, ci pensa poco. Chi non lo ama, non ci pensa affatto. La dimenticanza è il termometro che misura la verità del nostro amore per Dio.
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