Pane Quotidiano"Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi"

VANGELO (Gv 1,1-18)
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
[In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le
tenebre non l'hanno vinta.]
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come
testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per
mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla
luce.
[Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel
mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo
ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A
quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere
di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo
contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal
Padre, pieno di grazia e di verità.]
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui
che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché
la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per
mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito,
che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.
Pensiero:Sant'Efrem Siro (ca 306-373), diacono in Siria, dottore della Chiesa 
Inni 5 et 6 sulla Natività ; SC 459

“Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore”
Con parole sublimi,
ardente d’amore,
Maria lo cullava :
« Chi ha dato a me, a me sola,
di concepire e partorire
colui che è l’unico e il molteplice,
il più piccolo e l’infinito?
E’ qui con me,
e interamente anche dovunque nell’universo.
Il giorno in cui Gabriele in persona
è entrato nella mia povera casa,
mi ha fatta contemporaneamente
nobile signora e serva della tua divinità (Lc 1,38).
Ma sono anche la madre
della tua umanità,
Signore mio e figlio mio!
La serva d’un tratto
è diventata figlia di re,
a causa tua, Figlio di re!
A causa tua, figlio di Davide,
ecco che la più umile 
nella casa di Davide,
ecco che una figlia della terra
giunge fino al cielo,
per mezzo di colui che è del cielo!
Che meraviglia per me !
E’ accanto a me
Questo neonato, che è al contempo il Vegliardo ! (Dan 7,9)
Fissa il suo sguardo sull’intero universo,
mentre continua a balbettare.
Quanto mi assomiglia !
Mentre con Dio
parla nel silenzio!
Chi ha mai visto
un neonato guardare
ogni cosa e dovunque?
Il suo sguardo fa capire 
che è lui che guida
tutta la creazione, da cima a fondo.
Il suo sguardo fa capire
che comanda da signore
tutto l’universo.
Come potrò dare il latte
A te che sei la Sorgente ?
Dare da mangiare
A te che nutri ogni essere
Ddlla tua tavola?
Coprirti di panni,
tu che sei rivestito di luce? (Sal 104,2)
La mia bocca non sa 
come chiamarti,
Figlio del Dio vivente! (Mt 16,16)
Se oso chiamarti
Figlio di Giuseppe,
tremo poiché non sei della sua stirpe…
Anche se sei il Figlio Unigenito
ti chiamerò ormai
il figlio “numeroso”,
poiché non sono sufficienti per te
migliaia di nomi:
Sei figlio di Dio, ma anche figlio dell’uomo (Mc 1,1; 8,31)
E poi figlio di Giuseppe (Lc 3,23)
E figlio di Davide (Lc 20,41)
E figlio di Maria (Mc 6,3).
Equipe Evangelizo

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