La Quaresima

La Quaresima ricorda i giorni di preghiera e di riflessione trascorsi da Gesù nel deserto, prima di cominciare la sua vita pubblica.

Per le comunità ecclesiali la Quaresima è il periodo di preparazione immediata alla Pasqua, che come ricordo della morte/risurrezione di Gesù, rappresenta l’irruzione dello Spirito e sollecita l’accoglienza di una novità di vita. Essa ha lo scopo prevalente di allenare la comunità e le singole persone al ricupero del passato, per vivere in modo compiuto il presente ed essere in grado di accogliere la novità del futuro. Questo processo viene chiamato conversione o, in altra prospettiva riconciliazione. Per questo la Quaresima inizia con il rito delle ceneri durante il quale viene richiamato l’invito con cui Gesù ha iniziato la sua attività pubblica ( convertitevi e
credete al vangelo Mc.1,15).Era l’espressione di una esigenza storica che Gesù aveva colto nella situazione del suo tempo e che proponeva ai suoi contemporanei per evitare disastri gravi e per assecondare lo sviluppo della spiritualità ebraica. Il rito vuole ricordare alla comunità ecclesiale la necessità di cogliere i segni dei tempi per poter rispondere adeguatamente alle sollecitazioni del processo in cui è inserita.

Conversione: esigenza di vita. Spesso quando si parla della conversione si pensa che si tratti di un impegno morale riservato ai cristiani o ai credenti in Dio in quanto peccatori.

In realtà la conversione è una sollecitazione che la vita ripropone continuamente ad ogni persona e che la storia sollecita ad ogni gruppo sociale, sia per accogliere la novità dello Spirito, sia per riparare il male compiuto nel passato.

Novità vitali ed esigenze storiche. Ad ogni svolta la vita chiede cambiamenti corrispondenti sia a livello storico che personale. La conversione non deve perciò essere valutata esclusivamente in rapporto al peccato, ma anche alle novità che la vita richiede o sollecita alle persone nelle diverse tappe della loro crescita, alle comunità nel cammino del loro sviluppo e alla umanità intera nelle svolte della sua storia. L’umanità infatti è in divenire e solo se presta attenzione alle novità emergenti e cambia atteggiamenti secondo le esigenze della storia, è in grado di svilupparsi armonicamente.

Per i credenti in Dio la possibilità di ogni trasformazione poggia sulla ricchezza della forza creatrice. Essa contiene perfezioni molto più ampie e profonde di quelle fino ad ora espresse, perché la sua accoglienza da parte delle creature è condizionata allo scorrere del tempo.

Anche la umanità nel suo complesso vive svolte radicali, si trova nella necessità di sviluppare nuove attitudini spirituali e di introdurre nuove modalità di esistenza.

Anche le comunità, i gruppi sociali, i popoli debbono quindi convertirsi e spesso sono i cambiamenti delle loro strutture, delle leggi e delle abitudini che consentono la maturazione delle singole persone.

A livello personale i cambiamenti più vistosi sono richiesti nel passaggio da una stagione ad una altra della vita. Dall’infanzia alla fanciullezza, dall’adolescenza alla giovinezza e da questa alla maturità e alla vecchiaia, ogni stagione della vita sollecita nuove offerte e impone nuovi atteggiamenti vitali.

Allo stesso modo vi sono svolte nella storia umana, che richiedono cambiamenti profondi negli atteggiamenti, nelle reazioni e nelle scelte. Più la storia procede più i soggetti diventano complessi e i cambiamenti sempre più comunitari. Si pensi ad esempio alle esigenze attuali della globalizzazione in ordine alla pace, alla giustizia fra i popoli, alla condivisione dei beni della terra.

Il male inconsapevole. Esistono momenti in cui le scelte compiute nel passato appaiono in una luce nuova. Molte volte prendiamo decisioni convinti di operare secondo la giustizia o secondo le norme del bene. L’affinamento della coscienza e l’analisi dei frutti, ci consentono spesso di cogliere l’inquinamento delle scelte compiute. Quando ciò diventa chiaro non è sufficiente riconoscere il male, ma è necessario operare il recupero del passato, per bloccare i processi inquinati.

Il peccato. Il peccato è il male compiuto in modo consapevole e libero. Esso esige una conversione più radicale sia a livello storico che personale perché ha coinvolto le strutture più profonde delle persone: la coscienza e la volontà. A livello storico il peccato richiede una riparazione attiva del male introdotto nelle dinamiche della comunità umana. Ad ogni forma di peccato devono corrispondere atteggiamenti di riparazione, che consistono in dinamiche vitali che annullino o contrastino le spinte del male diffuse con le scelte errate.

Dopo guerre, oppressioni esercitate per secoli, i popoli debbono impegnarsi in ampie azioni riparatrici.

Devono alimentare e diffondere cioè atteggiamenti di misericordia, di condivisione, di perdono per rendere possibili nuove forme di vita.

A livello personale il peccato esige un impegno di ricupero dei doni di vita consapevolmente rifiutati. I vuoti creati dalle scelte negative precedenti, possono essere riempiti con cariche nuove di energia vitale, con forme più ricche di condivisione e di amicizia.

La Quaresima comincia con il rito simbolico delle ceneri che ricorda la condizione transitoria e precaria dell’umanità sulla terra, prosegue con l’impegno dell’astinenza dalle carni e del digiuno,(ormai limitato al mercoledì delle ceneri e al venerdì prima di Pasqua) per praticare la giustizia e la solidarietà con gli affamati del mondo, e rinnova l’invito alla preghiera per mantenere aperto il flusso di vita che da Dio, la fonte, fluisce sull’ umanità redenta.     Dimensione Speranza

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