Abbazia Santa Maria di Pulsano Letture patristiche della Domenica «di Emmaus»

III Dom. di Pasqua A
Lc 24,13-35;  At 2,14.22-33;  Sal 15;  1Pt 1,17-21
1. Le apparizioni del Risorto
Giovanni scrive cosi: E i discepoli gioirono al vedere il Signore, E dice loro di nuovo: «Pace a voi; come il Padre ha mandato me, cosi io mando voi », E detto questo, alitò su di loro e disse: « Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi li riterrete saranno ritenuti». Luca invece dice: E come lo avevano riconosciuto allo spezzare del pane. Stavano- dicendo queste cose, quand'egli comparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi; sono io, non temete». Sgibottiti e pieni di paura credevano di vedere uno spirito. Qui forse potrebbe anche sembrare che siano parecchi; però, per evitare ogni incertezza, abbiamo pensato di indagare le cose con una accuratezza assoluta, perché, da una parte, qui siamo nella tarda sera della risurrezione — infatti veniamo a sapere che quei due, i quali sul declinar del giorno erano entrati per rimanere col Signore,
allorché scomparve improvvisamente tornarono indietro dagli apostoli in quella stessa ora, quand'Egli si offriva perché lo palpassero — dall'altra, in Giovanni si dice che Egli, a tarda ora di quel giorno, il primo dopo il sabato, apparve ai discepoli e presentò le sue ferite perché le palpassero.
Sembra infatti che sia apparso a parte a questi undici, come a sera era già apparso separatamente ad Ammaon e a Cleopa, e allo stesso modo di costoro cosi anche gli undici sembra che abbiano potuto riunirsi per incoraggiare gli altri. Peraltro essi furono perfino sbigottiti, come trovi scritto in Luca, e quindi Egli apri loro la mente per comprendere le Scritture, Perciò non vi è alcun dubbio che questi abbia descritto gli avvenimenti con maggiore ampiezza, quegli invece più sinteticamente. In realtà come mai direbbero che era apparso soltanto a Cefa, se era stato visto da tutti? Ma com'era avvenuto a Maria e all'altra Maria dì Magdala, tra le donne, cosi, tra gli uomini, apparve a Pietro di prima mattina. Anche Paolo dice cosi: Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, che Cristo mori secondo le Scritture, e che fu sepolto, e risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture, e che apparve a Cefa, E per questo motivo Marco presenta espressamente un giovane, il quale ordina alle donne che annuncino a Pietro e ai discepoli che il Signore era risorto.

Dall’«Espozione dell’evangelo secondo Luca», di sant’Ambrogio, vescovo.


2. La Risurrezione di Cristo secondo Luca

In questi giorni si legge la risurrezione del Signore secondo tutti e quattro gli evangelisti. Perciò è necessario leggerli tutti perchè i singoli non dissero ogni cosa, ma ciò che uno ha omesso l'ha detto un altro; e in certo modo l'uno ha lasciato posto all'altro perché tutti fossero necessari.
Di quei due discepoli che non erano dei dodici, l'evangelista Marco scrisse in breve ciò che Luca trattò più ampiamente. Essi tuttavia erano i discepoli ai quali il Signore apparve mentre erano in viaggio e camminò con loro. Marco disse soltanto che apparve ai due che camminavano; l'evangelista Luca poi narrò anche ciò che aveva detto, quel che aveva risposto, fin dove aveva camminato con loro e come lo avevano riconosciuto allo spezzare del pane. Perché dunque, fratelli, lo esaminiamo? Per radicarci nella fede in Cristo Signore, risorto. Già credevamo quando abbiamo ascoltato l’evangelo e oggi siamo entrati in questa chiesa già credenti; tuttavia non so perché si ascolta con gioia ciò di cui si rinnova la memoria. Come volete che non si rallegri il nostro cuore, dal momento che ci sembra di essere migliori di questi che camminavano per via e ai quali apparve il Signore? Noi, infatti, crediamo ciò che essi non credevano ancora. Avevano perso la speranza; ma noi non dubitiamo, e proprio di ciò che era causa del loro dubbio.
Avevano perso la speranza perché il Signore era stato crocifisso; era evidente nelle loro parole, quando egli aveva domandato: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi» e perché siete tristi? Ed essi: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto?». Ma egli rispose: «Che cosa?». Chiedeva di se stesso pur sapendo tutto, perché desiderava comunicarsi loro. Ed essi: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno crocifisso. Con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Noi speravamo...» (Lc 24,17. 18-21). ;
Speravate: ora non sperate più? E tutta qui la vostra adesione di discepoli? Il ladrone in croce vi supera. Voi avete dimenticato colui che v'insegnava: quello conobbe con Chi pendeva in croce. Noi speravamo. Che cosa speravate? «Che fosse lui a liberare Israele» (Lc 24,21). Ciò che speravate e avete perso quando lui fu crocifisso, quel ladrone crocifisso lo conobbe. Disse infatti al Signore: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno» (Lc 23,42). Ecco perché era il Redentore di Israele. Quella croce era una scuola. Qui il Maestro insegnò al ladrone. Il legno dal quale pendeva divenne cattedra da cui insegnava. Ma egli che è tornato a voi, rievochi la vostra speranza. E così fu. Tuttavia ricordate, o carissimi, che il Signore Gesù volle essere riconosciuto allo spezzare del pane, da coloro che avevano gli occhi così ottenebrati da non riconoscerlo. I fedeli comprendono ciò che dico: essi riconoscono Cristo nella frazione del pane. Non infatti ogni pane, ma quello che riceve la benedizione di Cristo, diventa corpo di Cristo.

Dai «Discorsi» di sant'Agostino, vescovo.


3. Gesù premia l`ospitalità

Avete udito, fratelli carissimi, che il Signore apparve a due discepoli che camminavano lungo la via, i quali non credevano in lui e tuttavia parlavano di lui, ma non si mostrò loro con le sue sembianze sí da farsi riconoscere. Il Signore dunque riprodusse fuori, negli occhi del corpo, ciò che avveniva dentro di loro, negli occhi del cuore. E poiché nel loro intimo amavano e dubitavano, il Signore era fuori ed era presente, e non si manifestava per quello che era. A coloro che parlavano di lui si mostrò presente, ma poiché dubitavano nascose loro l`aspetto che poteva darlo a conoscere. Parlò con loro, li rimproverò della loro durezza a intendere, spiegò i segreti della Sacra Scrittura che lo riguardavano; e tuttavia, poiché nei loro cuori era ancora pellegrino quanto alla fede, finse di andare piú lontano. Fingere, infatti, significa [in latino] plasmare, per questo chiamiamo «figuli» coloro che plasmano la creta. Nulla, dunque, la semplice Verità fece con doppiezza, ma si mostrò loro nel corpo tale e quale era nella loro mente. Volle provare se essi, che non lo amavano ancora come Dio, almeno potessero amarlo come pellegrino. Ma siccome non potevano essere estranei alla carità quelli con i quali camminava la stessa Verità, ecco che lo invitarono ospitalmente quale pellegrino. Ma perché diciamo «lo invitarono», quando sta scritto: "Lo costrinsero?" Dal quale esempio si comprende che i pellegrini non solo devono essere invitati, ma attirati con insistenza. Apparecchiano la tavola, offrono il cibo, e allo spezzar del pane riconoscono quel Dio che non avevano riconosciuto mentre spiegava la Sacra Scrittura.
Ascoltando dunque i precetti di Dio non furono illuminati, mentre lo furono mettendoli in pratica, poiché sta scritto: "Non coloro che ascoltano la legge sono giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati" (Rm 2,13). Pertanto, chi vuol comprendere le cose udite, si affretti a mettere in pratica quelle che ha già potuto capire. Ecco che il Signore non fu conosciuto mentre parlava, e si degnò di farsi conoscere mentre era servito a tavola. Amate dunque l`ospitalità, fratelli carissimi, amate le opere della carità. A questo proposito, infatti, da Paolo vien detto: "L`amore fraterno rimanga in voi, e non dimenticate l`ospitalità. Alcuni infatti piacquero per essa, avendo accolto degli angeli" (Eb 13,1). Pietro dice: "Praticate l`ospitalità gli uni verso gli altri, senza mormorare" (1Pt 4,9). E la stessa Verità afferma: "Fui pellegrino, e mi accoglieste" (Mt 25,35). Vi narro ora una cosa molto conosciuta, trasmessa a noi dai nostri padri. Un padrone di casa era dedito, con tutta la sua famiglia, a praticare l`ospitalità; e siccome accoglieva quotidianamente pellegrini alla sua mensa, un giorno venne con gli altri un pellegrino, e fu condotto alla mensa. Mentre il padrone di casa per umiltà voleva versargli acqua nelle mani, si volse per prendere la brocca ma improvvisamente non trovò piú colui nelle cui mani voleva versare l`acqua. E poiché si meravigliava fra sé dell`accaduto, quella stessa notte il Signore gli disse in visione: «Gli altri giorni hai accolto me nelle mie membra, ieri invece hai accolto me in persona». Ecco che Colui che viene nel giorno del giudizio dirà: "Ciò che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli piú piccoli, l`avete fatto a me" (Mt 25,40). Ancor prima del giorno del giudizio, quando è ricevuto nelle sue membra, va a visitare coloro che lo hanno ricevuto, e tuttavia noi siamo pigri alla grazia dell`ospitalità. Pensate, fratelli, quanto è grande la virtù dell`ospitalità! Voi ricevete Cristo alla vostra mensa per essere poi ricevuti da lui al convito eterno. Date ora ospitalità a Cristo pellegrino, affinché nel giorno del giudizio non vi dica che siete pellegrini a lui sconosciuti, ma vi accolga come suoi amici nel regno, con l`aiuto di lui che vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Amen.

(Gregorio Magno, Hom. 23)


4. Lo riconobbero nella frazione del pane

Il Signore Gesú, dopo essere risuscitato dai morti, trovò per via due dei suoi discepoli, che conversavano insieme dei fatti del giorno, e disse loro: "Che sono questi discorsi che andate facendo tra di voi, e perché siete tristi?", ecc.; il fatto è narrato dal solo evangelista Luca. Marco si limita a dire che apparve a due discepoli lungo la via (cf. Mc 16,12.13): ma quel che essi dissero al Signore, od anche ciò che questi disse loro, egli lo ha tralasciato.
"Cristo con i discepoli per via". Cosa dunque ci ha apportato questa lezione? Qualcosa di grande, se cerchiamo di comprendere. Gesú apparve: era visto con gli occhi, ma non era riconosciuto. Il Maestro camminava con loro per via, anzi era lui stesso la via: essi però non camminavano ancora per la via; li trovò bensí che esorbitavano dalla via. Quando infatti era stato con loro, prima della sua Passione, aveva loro tutto predetto: che avrebbe patito, che sarebbe morto e risuscitato il terzo giorno (cf. Mt 20,18-19): tutto aveva predetto; ma la morte di lui fu oblio per loro. Cosí rimasero turbati quando lo videro pendente dal legno, sí da dimenticare il docente, da non aspettare il risorgente, né da tener fede all`autore delle promesse.
"Noi", dicono essi, "speravamo che avrebbe operato la redenzione d`Israele". O discepoli, voi speravate; dunque ora non sperate piú? Ecco che Cristo vive, mentre la speranza è morta in voi ! Certamente Cristo vive. E Cristo vivo trovò morti i cuori dei discepoli: ai loro occhi apparve e non apparve; ed era visto e si nascondeva. Ma se non era visto, in qual modo lo ascoltavano mentre interrogava, o rispondevano alle sue domande? Egli viaggiava per via con loro come un compagno, mentre era il capo medesimo. Senz`altro lo vedevano, però non lo riconoscevano. "I loro occhi erano infatti appesantiti e incapaci di riconoscerlo", come abbiamo sentito. Non dice che erano incapaci di vedere, bensí che erano incapaci di riconoscerlo.
"Perché Cristo volle essere riconosciuto nella frazione del pane. Il premio dell`ospitalità". Orsú, fratelli, dove volle essere riconosciuto il Signore? Nella frazione del pane. Siamone certi, spezziamo il pane, e conosciamo il Signore. Non ha voluto essere conosciuto se non lí; il che vale per noi che non eravamo destinati a vederlo nella carne, e tuttavia avremmo mangiato la sua carne. Perciò, chiunque tu sia, o fedele; chiunque tu sia che non vuoi essere detto vanamente cristiano; chiunque tu sia che non senza ragione entri in chiesa; chiunque tu sia che ascolti con timore e speranza la parola di Dio, ti consoli la frazione del pane. L`assenza del Signore non è assenza: abbi fede, ed è con te colui che non vedi. Quei tali, quando parlava con loro il Signore, non dvevano fede: perché non credevano che fosse risorto, non speravano che potesse risorgere. Avevano perduto la fede, avevano perduto la speranza. Camminavano morti in compagnia della stessa vita. Con loro camminava la vita, ma nei loro cuori la vita non era stata ancora richiamata.
Anche tu, quindi, se vuoi avere la vita, fa` ciò che essi fecero, affinché tu conosca il Signore. Essi gli dettero ospitalità. Il Signore era infatti simile ad uno che vuole andare oltre, essi però lo trattennero. E dopo esser giunti al luogo cui erano diretti, dissero: "Resta ancora qui con noi, si fa sera infatti e il giorno volge al declino". Accogli l`ospite, se vuoi conoscere il Salvatore. Ciò che aveva portato via l`infedeltà, lo restituí l`ospitalità. Il Signore, dunque, si fece conoscere nella frazione del pane.
Imparate dove cercare il Signore, imparate dove possedere, dove conoscere, quando mangiate. I fedeli infatti hanno conosciuto in questa lezione qualcosa che meglio comprendiamo e che quei tali non conobbero. "Cristo si è assentato con il corpo perché si edificasse la fede". Il Signore è stato conosciuto; e dopo essere stato conosciuto, mai piú ricomparve. Si separò da loro con il corpo, colui che era trattenuto dalla fede. Per questo infatti il Signore si assentò con il corpo da tutta la Chiesa, e ascese al cielo, perché si edificasse la fede. Se infatti non conosci se non ciò che vedi, dove sta la fede? Ma se credi anche ciò che non vedi, godrai quando vedrai. Si edifica la fede, perché si respinge l`apparenza. Verrà ciò che non vediamo; verrà, fratelli, verrà: ma, attento a come ti troverà. Infatti, verrà ciò che dicono gli uomini: Dove, quando, come, quando sarà, quando verrà? Sta` certo, verrà: e non soltanto verrà, ma verrà anche se tu non vuoi.

(Agostino, Sermo 235, 1-4)




lunedì 28 aprile 2014
Abbazia Santa Maria di Pulsano

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