don Roberto Rossi " Credo in Te Signore, risurrezione e vita"

V Domenica di Quaresima (Anno A) (06/04/2014)
Vangelo: Gv 11,1-45
Mancano solo due settimane alla Pasqua, e le Letture bibliche di questa domenica parlano tutte della risurrezione. Non ancora di quella di Gesù, che irromperà come una novità assoluta, ma della nostra risurrezione, quella a cui noi aspiriamo e che proprio Cristo ci ha donato, risorgendo dai morti. In effetti, la morte rappresenta per noi come un muro che ci impedisce di vedere oltre; eppure il nostro cuore si protende al di là di questo muro, e anche se non possiamo conoscere quello che esso nasconde, tuttavia lo pensiamo, lo immaginiamo, esprimendo con simboli il nostro desiderio di eternità.
Al popolo ebraico, in esilio lontano dalla terra d'Israele, il profeta Ezechiele annuncia che Dio aprirà i sepolcri dei deportati e li farà ritornare nella loro terra, per riposarvi in pace. Nel Vangelo di oggi - la risurrezione di Lazzaro - noi ascoltiamo la voce della fede dalla bocca di Marta, la sorella di Lazzaro. A
Gesù che le dice: "Tuo fratello risorgerà", ella risponde: "So che risorgerà nella risurrezione dell'ultimo giorno". Ma Gesù replica: "Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà". Ecco la vera novità, che irrompe e supera ogni barriera! Cristo abbatte il muro della morte, in Lui abita tutta la pienezza di Dio, che è vita, vita eterna. Per questo la morte non ha avuto potere su di Lui; e la risurrezione di Lazzaro è segno del suo pieno dominio sulla morte fisica, che davanti a Dio è come un sonno.
Ma c'è un'altra morte, che è costata a Cristo la più dura lotta, addirittura il prezzo della croce: è la morte spirituale, il peccato, che minaccia di rovinare l'esistenza di ogni uomo. Per vincere questa morte Cristo è morto, e la sua Risurrezione non è il ritorno alla vita precedente, ma l'apertura di una realtà nuova, una "nuova terra", finalmente ricongiunta con il Cielo di Dio. Per questo san Paolo scrive: "Se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi".
Oggi tutto parla di risurrezione e di vita. Il Vangelo ci presenta Gesù che si immerge totalmente nella condizione di morte che regna nel mondo e nel cuore dell'uomo. Lo fa dal momento dell'incarnazione, assumendo la nostra natura mortale. Oggi lo vediamo davanti alla tomba del suo amico Lazzaro. Nell'amico è rappresentato l'uomo che cerca un senso alla sua esistenza e vede nella morte il suo inesorabile destino. Cristo, Signore della vita, incontra questo destino di morte dell'uomo e lo vince. La morte non sarà più l'ultima parola, ma per i credenti in lui sarà solo il passaggio dalla vita mortale ad una vita incorruttibile ed eterna. Lazzaro, "risvegliato" da Gesù, torna vivo e il suo uscire dal sepolcro è profezia di quell'alba, il mattino di pasqua, in cui le donne, andate con oli profumati ad imbalsamare il corpo di Cristo, riceveranno l'annuncio che colui che cercavano è risorto.
Gesù, venuto a conoscenza della malattia del suo amico afferma che non è "per la morte ma per la gloria di Dio, perché per essa il Figlio di Dio venga glorificato".

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