MEDITAZIONE Pasquale Card. ALBERT DECOURTRAY

La Chiesa del mattino di Pasqua è prima di tutto un piccolo gruppo di
donne che, partendo "di buon mattino" per vedere un sepolcro e
imbalsamare un cadavere, scoprono all'improvviso che non devono più
cercare fra i morti colui che è vivo... e se ne ritornano in tutta
fretta, portando la gioiosa notizia agli apostoli e ai discepoli. Prime
a cercare Gesù dopo la tragedia del Golgota, prime ad incontrarlo vivo,
prime ad ascoltarne la parola di pace e l'appello all'evangelizzazione,
esse formano la prima comunità pasquale. In esse è appena nata la gioia
di credere e di dire che Gesù è risuscitato...

La Chiesa del mattino di Pasqua è questa donna peccatrice perdonata che
piange accanto a una tomba vuota poiché qualcuno, crede, ha portato via
il corpo crocifisso del Signore. Poiché non vi è davvero più Gesù vivo,
che ella possa almeno stargli vicino da morto! Che almeno le sia permesso
di spandere un'ultima volta su di lui il più prezioso dei suoi profumi
e asciugarlo con i suoi capelli!
Ma ecco che viene qualcuno. Parla... "Perché piangi? Cosa cerchi?".
Strana risonanza di domande così banali. Ciò nonostante ella non
riconosce Gesù. Se sei tu che l'hai portato via, dimmi dove lo hai messo.
È solo quando escono dalle labbra dello straniero le due sillabe del suo
nome che il velo si alza. "Gesù le dice: Maria! Lei si volta e dice:
Rabbuni!".
Primo grido della fede pasquale. Prima professione di fede cristiana. Il
credo della Chiesa nel suo scaturire! Ma subito la prima prova. Maria
Maddalena vorrebbe proprio trattenere colui la cui assenza l'aveva
straziata. Impara che bisogna rinunciarvi. È in altro modo ch'ella
rimarrà nell'intimità del maestro amato.
"Non mi trattenere!". Compaiono allora, già inseparabili, la prima
catechesi e il primo invio in missione. "Va' dai miei fratelli e di'
loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". È
questa espressione straordinaria che riassume tutta la testimonianza
apostolica: "Ho visto il Signore ed ecco ciò che mi ha detto!".
La Chiesa del mattino di Pasqua è questo gruppo di uomini, ancora divisi,
quasi tutti scettici davanti a queste parole che prendono per un delirio.
Come potrebbero credere? Come potrebbero anche solo immaginare la
risurrezione di Gesù? Non solo colui che hanno seguito è morto, ma è
morto sconfessato, sconfessato dal popolo, dai rappresentanti della
Chiesa, e, apparentemente, da Dio stesso! Gesù si è sbagliato. Essi si
sono sbagliati. "Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato
Israele!".
La loro speranza è morta... Ciò nonostante, essi si recano al sepolcro.
"Ciò che essi vedono corrisponde a quello che avevano detto le donne. Ma
lui non lo vedono". Allora?
La Chiesa del mattino di Pasqua sono Pietro e Giovanni, i primi discepoli
del gruppo degli apostoli. Alle parole di Maria Maddalena, corrono "tutti
e due insieme verso il sepolcro".
"Il discepolo che Gesù amava, arriva per primo". Ma non entra. Lascia la
precedenza a colui che Gesù aveva scelto per prendere il comando del
gruppo dei dodici. Già primo nell'affetto si inchina davanti al primo
nella missione. "Lo segue: entra e crede".
La Chiesa del mattino di Pasqua è Maria, la madre del Signore. Nella casa
dove, a richiesta di Gesù agonizzante, Giovanni l'ha accolta dalla
vigilia, ella spera contro ogni speranza, con il cuore trafitto, ma in
pace. "Fiat!". Ma ecco che la notizia la raggiunge: notizia degli angeli,
notizia del sepolcro vuoto, notizia del giardiniere. Ella non ha bisogno
di vedere, di sentire, di toccare. Subito, capisce che Dio ha esaudito
il grido del suo unico Figlio, e che lei è divenuta la madre di questo
popolo immenso di discepoli che Gesù ama come suoi fratelli. Gioia,
gioia, pianti di gioia. Allegria grazie a Dio, suo salvatore. Il
Magnificat della sua giovinezza non smetterà più di risonare in lei e in
tutta la Chiesa per generazioni e generazioni...
Chiesa della mattina di Pasqua, come amo i tuoi primi passi, così timidi,
così malfermi. Fragile farfalla che esce dalla crisalide, non puoi ancora
dispiegare nell'azzurro le tue ali multicolori.
Ti occorrerà attendere il gran vento della Pentecoste per prendere il
volo. In queste prime ore della settimana pasquale la tua sicurezza
emerge appena dal dubbio, la tua pace dall'angoscia e la tua gioia dalle
lacrime. Ma già, Chiesa dei poveri ai quali appartiene il Regno e dei
cuori puri che vedono Dio, Chiesa di Pietro, di Giovanni e dei loro
compagni, Chiesa di Maria, tua madre attenta e devota, tu sei la Chiesa
del Cristo risuscitato, la Chiesa del Salvatore del mondo, la Chiesa
dell'eterno alleluia!
Card. ALBERT DECOURTRAY

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