Pane Quotidiano"Non è costui il figlio del falegname? "

VANGELO (Mt 13,54-58)
+ Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Gesù, venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi? Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua». E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.
Parola del Signore
Commento di Paolo Curtaz
Gesù è conosciuto come il figlio del carpentiere e probabilmente, anch'egli, come accadeva in tutte le famiglie dell'epoca, ha imparato il mestiere del falegname/carpentiere proprio nella bottega di suo padre. Cosa ci
faceva Giuseppe a Nazareth? Uno dei figli di Erode, Erode Antipa, tetrarca della Galilea, aveva deciso di ricostruire una nuova capitale per il nord, Sefforis, ed aveva bisogno di manodopera. È bello sapere che Gesù era conosciuto per il mestiere che faceva! E oggi ricordiamo il valore del lavoro, soprattutto in questo momento di grande crisi in cui non è più il lavoro ad essere al centro delle scelte, ma il mercato. Festa nata in un contesto di lotta per i diritti dei lavoratori, la Chiesa ha introdotto in questa giornata la figura di Giuseppe lavoratore, per richiamare tutti, credenti o meno, al fatto che Dio stesso ha conosciuto la fatica e la gioia del lavoro. Il lavoro che, nella Bibbia, contribuisce a portare a compimento l'opera della Creazione, che rende simile l'uomo al Dio artefice, artista del Creato, che lo rende dignitoso. In questa prospettiva i cristiani continuano a richiamare il mondo dell'economia (invano!) al primato della persona sul profitto. Non smettiamo di combattere.

La voce di papa Francesco
Tuttavia non c'è maggior libertà che quella di lasciarsi portare dallo Spirito, rinunciando a calcolare e a controllare tutto, e permettere che Egli ci illumini, ci guidi, ci orienti, ci spinga dove Lui desidera. Egli sa bene ciò di cui c'è bisogno in ogni epoca e in ogni momento. Questo si chiama essere misteriosamente fecondi!

Evangelii gaudium, 280.

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