don Giovanni Berti "Gesù...entrata libera"

IV Domenica di Pasqua (Anno A) (11/05/2014)
Vangelo: Gv 10,1-10
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"a porte aperte... entrata libera..."
Questo tipo di espressione si usa spesso per indicare un giorno o un periodo nel quale un luogo (che di solito ha la porta chiusa e filtra chi entra ed esce) rimane aperto, e chiunque può entrare e uscire liberamente.
Si fa con negozi, con musei e anche scuole, che vogliono essere visitati senza timore di dover firmare o comprare nulla. E' un ottimo modo per non far sentire chi entra costretto a doversi legare in qualche modo e invece gli si dà la possibilità di valutare, vedere e liberamente decidere.
Gesù si presenta come una porta sempre aperta, in contrapposizione alla porta sbarrata e super controllata dei suoi avversari religiosi che stanno facendo di tutto per chiudere l'accesso a Dio specialmente ai più piccoli e poveri.
Questo lo si capisce bene dal fatto che queste parole di Gesù vengono immediatamente dopo il racconto della guarigione del cieco nato (capitolo 9 del Vangelo di Giovanni) dove chiaramente Gesù appare come colui che accoglie tutti e illumina il mondo, mentre i suoi avversari sono nelle tenebre più profonde del
pregiudizio, e in questo buio vogliono chiudere anche coloro che invece dovrebbero guidare a Dio.
Sono loro i ladri e briganti di cui parla Gesù, che invece che guidare il gregge (il popolo di Dio e ogni uomo che cerca Dio), sono peggio dei lupi perché pur presentandosi come guide, in realtà disperdono e danneggiano il gregge.
Mi piace questa immagine di Gesù come porta sempre aperta, attraverso la quale passa in modo sicuro e sereno ogni essere umano che porta dentro di se il desiderio di vita e di felicità.
Gesù è venuto a portare questa vita in abbondanza. Non è venuto per rubare vita ma per donarla, arrivando a donare la sua stessa vita per l'uomo.
La comunità cristiana, che è il Corpo di Cristo sulla terra, oggi è chiamata ad identificarsi con "Gesù-porta delle pecore".
Siamo una porta aperta? Siamo una porta sicura che non mette filtri e barriere con troppi ticket e pagamenti da fare? Le porte della comunità cristiana sono aperte in modo che chiunque possa entrare e uscire senza sentirsi sottoposto a giudizio e controllo?
Chi mi avvicina senza in me un accesso a Dio libero, o mi avverte come una porta chiusa che non fa intravedere Dio ma lo nasconde?
Forse sulla porta della chiesa dovremmo scrivere "entrata libera... uscita libera", con il desiderio che chi legge si senta sempre accolto e amato, qualsiasi strada prenda. Ma quel messaggio "entrata libera... uscita libera" può diventare anche un impegno per chi entra spesso in chiesa (a cominciare da me prete che ci vivo) a uscire più spesso, con il desiderio di incontrare altri che hanno lo stesso desiderio di Dio nel cuore e lo cercano, ma sono spesso sperduti come pecore senza pastore e nel pericolo di trovare dei briganti che approfittano di loro...

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