don Michele Cerutti "Spirito Santo amore"

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (25/05/2014)
Vangelo: Gv 14,15-21
Quale sentimenti di meraviglia si doveva respirare nelle prime comunità cristiane. Una gioia contagiosa che portava i discepoli di Gesù ad essere instancabili predicatori, così che nell'ascoltarli e nel vedere i gesti che compivano, tutte le folle prestavano attenzione. Non è di certo una gioia, frutto di sentimenti umani, ma è frutto di quell'abbondanza di Spirito Santo che si riversa su tutti i discepoli di Gesù. E' lo Spirito che dà veramente forza al nostro essere cristiani autentici, pronti a dare ragione di quella speranza. Uno Spirito che ci impone di non tacere ma di diffondere con le parole e con la vita la novità del Vangelo.
Lo Spirito Santo, è un dono che viene annunciato nell'Ultima Cena. In quella Ultima Cena Gesù ha provveduto proprio a tutto ai suoi amici: ha lavato i piedi e li ha asciugati con un gesto di servizio sorprendente e ha donato l'Eucaristia, il sacramento che più di ogni altro esprime l'Amore.
Storditi dal meraviglioso evento i discepoli, che hanno la freschezza nei loro piedi dopo una giornata passata
sulle strade polverose della Palestina, hanno ora i visi solcati da lacrime perché sanno che quella sarà l'ultima volta che staranno con il Maestro.
Gesù non si stanca di riversare il Suo Amore per loro e quelle parole, che l'evangelista Giovanni esprime all'inizio del racconto dell'Ultima Cena, sono proprio vere: "li amò sino alla fine".
Lui sa che i Suoi lo tradiranno, ma sa anche che a loro ha fatto una promessa: "Io sarò con voi fino alla fine del mondo".
Allora le Sue parole non vogliono essere semplici fazzoletti che asciugano lacrime. Annuncia una sorpresa grande: lo Spirito Santo. Una sorta di avvocato in un processo e di aiuto che sostiene la nostra memoria. Quello Spirito che riversa sugli uomini i grandi doni che servono nel nostro cammino. Spirito che ci sintonizza come discepoli per chiarire e estendere l'ambito della nostra testimonianza. Ci dona tutto ciò che il Padre e il Figlio condividono. Ci dona l'unità e fa sì che anche noi diventiamo unità.
Agostino, nella sua poderosa opera il De Trinitate, ci spiega la persona dello Spirito Santo offrendoci spunti importanti per poi invocarlo in maniera adeguata nella nostra vita. Agostino afferma che quello che fa lo Spirito è permettere che Dio dimori in noi e noi dimoriamo in Dio. Tutto ciò è causato dall'amore e lo Spirito è Dio come amore. Dio condivide se stesso come amore proprio nello Spirito Santo.
Papa Benedetto, amante di Agostino, in una riflessione ai giovani a Sidney ha offerto delle indicazioni preziose affermando che lo Spirito offre al mondo l'amore che dissolve l'incertezza; amore che supera la paura del tradimento; amore che porta in sé l'eternità; il vero amore che ci introduce in una unità che permane!. Alla luce dello Spirito Santo comprendiamo che Dio cammina con noi.
Gli apostoli, che abbiamo sempre visti paurosi e tremanti tanto da rifugiarsi per timore dei Giudei, una volta infiammati dallo Spirito a Pentecoste prendono nella loro vita un piglio deciso, una franchezza che non li smuove. Davanti alle minacce di chi ne vuole tappare la bocca loro vanno avanti senza preoccupazioni. Lo Spirito dona quella fortezza che fa dire all'autore degli Atti che i discepoli avevano franchezza. E' proprio la franchezza nel nostro agire che ci rende credibili e credibili veramente. Una franchezza che ci rende superiori ai tanti personaggi che si presentano nel mondo di oggi vendendoci fantasie.
Paolo sottolinea, nel contesto di Corinto sempre alla ricerca di grandi oratori, la sapienza del cristianesimo che si distingue perché non è una sapienza intellettuale,, ma è un dono dello Spirito e non riguarda speculazioni astratte su Dio, sugli angeli, sul cosmo, sul futuro... ma riguarda il progetto di Dio per l'uomo perché sia salvo e per il suo amore misericordioso rivelato in Gesù di Nazaret. La sapienza dello Spirito sono i pensieri di Cristo, sono il suo Vangelo, quello che lui ha detto e fatto, ma capito meglio, meditato nei suoi significati profondi e nelle sue conseguenze per la vita. La sapienza cristiana non è tanto la teologia astratta o i dogmi da credere, ma è una mentalità di fede legata alla vita, alle scelte da fare, alla Parola da approfondire e attualizzare.
Una sapienza che non crea un'èlite di iniziati che si ritengono superiori agli altri, che si sentono sganciati dalla comunità e dalla sua vita, una sorta di maestri che non possono essere attaccati e che divengono giudici severi delle persone. La sapienza cristiana fa crescere delle persone e delle comunità guidate dallo Spirito Santo, capaci di vedere la vita e i fatti con gli occhi di Dio, di fare la sua volontà nei cambiamenti della storia. I cristiani sono persone (e comunità) sapienti e autorevoli non per il posto che occupano o il riconoscimento istituzionale, per gli studi fatti o il quoziente di intelligenza, per il successo ottenuto o il potere esercitato, ma per quella docilità allo Spirito Santo che li rende capaci di cogliere i segni dei tempi e il suo lavoro nel cuore delle persone e dell'umanità.
Invochiamo lo Spirito Santo nella nostra vita e avremo luce vera sul nostro cammino e allora verificheremo che non è un perfetto sconosciuto, ma un compagno di viaggio formidabile.

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