don Roberto Rossi"Gesù e noi suoi discepoli"

V Domenica di Pasqua (Anno A) (18/05/2014)
Vangelo: Gv 14,1-12
Alcune sottolineature.
Gesù: come si presenta e cosa ci dice.
Così si presenta: Io sono la via, la verità, la vita. Io sono nel Padre e il Padre è in me. Chi ha visto me, ha visto il Padre. Ognuna di queste parole ha un valore e una portata grandissima. Gesù si rivela così. Io riesco a stabilire un rapporto personale profondo con Lui? Riesco ad accoglierlo e a sentirlo come la strada giusta che ho imboccato? Come Colui che mi dice la verità delle cose, che mi offre il senso della mia esistenza, che è Lui stesso la verità in persona? Riesco a sentirlo come vita della mia vita? Colui che mi ha dato la vita, che la sostiene ogni momento, che realizza in pienezza la mia esistenza? E' importante contemplare Gesù, così come si fa conoscere e accoglierlo, adorare la sua presenza: "Cristo in me, io in Lui, tutti insieme in Lui". Poi la contemplazione e l'adorazione della Trinità Santa nella consapevolezza che Dio è molto concreto, molto vicino: Gesù ci ha fatto e ci fa vedere il volto di Dio Padre.

Gesù ci dice: Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede in me. Vado a prepararvi un posto... vi prenderò con me, perché dove sono io, siate anche voi. Chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne compirà anche di più grandi.
Gesù ha compiuto la sua missione, ci ha salvati e redenti, ci ha meritato e preparato un posto nel cielo di Dio. Ci invita ad alimentare questa speranza, nella fede e nella serenità, nella fiducia. Lui ci assicura che ci porterà in salvo, nella pienezza della nostra vita, così come sarà l'eternità. Per arrivare a questo siamo chiamati a compiere le opere di Dio, a far fruttare i talenti che ci ha dato. Nella fede sappiamo che Dio ci dà la forza e la possibilità di compiere cose davvero grandi. Basta pensare ai santi: quanto bene hanno compiuto! Come va la mia serenità e la mia fiducia? Ho fede in Dio e in Cristo Gesù..., nella vita eterna? Sono un cristiano che cerca di vivere intensamente e generosamente davanti a Dio e ai fratelli oppure resto passivo, poco convinto?
I discepoli, i credenti, noi cristiani
Avvicinandovi al Signore, pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, anche voi siete pietre vive per costruire la Chiesa, per costruire l'umanità. Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa, popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di lui, che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa.
Trovo qui una serie di definizioni, fra le più belle, sulla nostra realtà di credenti, di cristiani. Do ci ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa: quanti doni, quanta grazia, quale salvezza ha operato per noi e in noi! Siamo un popolo salvato, conquistato dal Signore, chiamato a proclamare le sue grandi opere. Siamo membra vive per costruire la Chiesa, per costruire l'umanità. Questo avviene se restiamo uniti a Gesù, come i tralci alla vite.
La vita dei credenti
Aumenta il numero dei discepoli... si organizzano per vivere le dimensioni fondamentali: la preghiera e la carità. Scelgono delle persone che sanno offrire il loro sevizio ai fratelli, ai più bisognosi. La Parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli si moltiplicava grandemente.
Gli apostoli e i primi cristiani si organizzano e fanno delle scelte molto belle e importanti per sviluppare la preghiera davanti a Dio, per annunciare il vangelo con dedizione e intensità, per esprimere l'amore e il servizio ai più poveri. Queste sono realtà molto importanti, anche nella vita delle nostre comunità cristiane oggi. Occorre suddividersi i compiti, trovare il tempo per la preghiera e la carità: questo è possibile quando siamo attenti, sensibili, disponibili, generosi.

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