padre Gian Franco Scarpitta"Lo Spirito e la verità"VI Domenica di Pasqua

VI Domenica di Pasqua (Anno A) (25/05/2014)
Vangelo: Gv 14,15-21
La scorsa Domenica Gesù rispondeva a Filippo che "Chi ha visto me, ha visto il Padre" e con queste parole sottolineava l'identità reale fra Gesù e Dio, dicendo anzi di se stesso che egli effettivamente è Dio: vedendo lui si vede il Padre perché lui è come il Padre. Anzi, Gesù e il Padre sono una cosa sola. Sempre nello stesso capitolo del Vangelo di Giovanni (8, 24) Gesù esclama: "Se non crederete che Io Sono, morirete nei vostri peccati"; la frase richiama evidentemente l'espressione di Dio a Mosè al monte Oreb (Es 3, 14) dove il candidato patriarca della Legge chiede che Nome abbia il suo misterioso interlocutore al roveto ardente e questi risponde "Io Sono". Dio si qualifica come Io Sono e Gesù afferma "Io Sono". Io Sono il Signore, la via, la verità e la vita per cui solo per mezzo di Me si può accedere al Padre.

Ma cosa rende possibile che noi vediamo il Padre nel Cristo? Chi può illuminarci nella fede del Figlio di Dio che è la Parola della Verità lasciandoci concepire che Egli non è semplicemente Uomo, ma Dio fatto Uomo? E' lo Spirito della verità, il Paraclito che Gesù stesso promette ai suoi discepoli dopo l'Ascensione, che condurrà tutti alla Verità per intero, facendoci sperimentare la presenza attiva del Risorto. Solo lo Spirito Santo è vincolo di unione fra il Padre e il Figlio e consolida i Due nell'unità e solo lo Spirito è in grado di far sì che noi concepiamo Padre e Figlio come una cosa sola, essendo Questi lo Spirito della verità che non lascia orfani i credenti.
Gesù lo promette affinché, una volta asceso lui al Cielo, tutti siamo in grado di scoprire la presenza del Risorto, di credere e di vivere in Lui, di appropriarci dei suoi sentieri e di perseverare nella sua Parola. Lo Spirito Santo Paraclito è il Dio che accomuna il Padre e il Figlio rendendoli una cosa sola e non manca di arrecare anche la comunione fra di noi scompaginandoci nonostante le nostre dispersioni e le multilateralità delle esperienze vissute: lo Spirito Santo in ogni settore esistenziale crea e fonda la comunione. Grazie allo Spirito la Chiesa assumerà sempre più consapevolezza del suo annuncio e motiverà sempre più il suo zelo missionario mentre i discepoli troveranno in se stessi la ragione del coraggio e della perseveranza.
Sarà infatti grazie allo Spirito Santo che i discepoli, dapprima confusi e attoniti durante le apparizioni di Gesù, avranno cognizione di tutto quello che aveva riguardato il loro maestro e di quanta incidenza la sua resurrezione avesse nella loro vita e nella loro missione: lo Spirito li condurrà un po' per volta a cogliere il senso profondo di ciascuna delle singole tappe a cui avevano assistito durante la vita pubblica di Gesù, ad esempio del fatto che il Figlio dell'Uomo doveva necessariamente essere riprovato ed essere messo a morte per poi risuscitare e dare la vita a tutti. Cosa che prima non avevano compreso né assimilato.
Lo Spirito Santo che è Dio ed è universale vuol condurre anche oggi tutti quanti alla verità, ma lo stato il cui versa il mondo delinea la realtà di fatto che noi abbiamo smarrito perfino il senso del reale e della verità. L'odio, la guerra, la violenza, la persistenza nel peccato ci ragguagliano do un uomo malato che ha diminuito se stesso proprio laddove Dio intendeva esaltarlo. Il perché è evidente: si rifiuta una possibilità di vita e un'interpretazione del mondo che ricorra alla trascendenza e alla verità assoluta e si vuole optare per la verificabilità e per l'immediata evidenza. Insomma si rifiuta l'intervento della fede per dare ragione di tutte le cose e quanto alla nostra responsabilità di cristiani direi che possiamo far nostra la parabola raccontata da alcuni scrittori ebrei: "Dissero a un rabbino: il Messia è arrivato. Il rabbino va alla finestra, si sporge e guarda. No - risponde - non vedo nulla di cambiato: i cristiani hanno fatto la guerra e addirittura hanno guerreggiato fra di loro, a volte più crudelmente degli altri. Co sono stati dei santi che hanno approvato le Crociate, l'Inquisizione. Non posso non pensare che hanno avuto torto.
Cosa ne abbiamo fatto dello Spirito della verità? Lo abbiamo respinto e facendo questo abbiamo disperso all'aria la verità stessa e ci siamo messi a cercarla poi dappertutto e intanto in nome di una verità presunta abbiamo recato confusione laddove dovevamo essere convincenti e risoluti. Senza accorgerci che sarebbe bastato tornare allo Spirito Santo per riavere per noi stessi la verità.

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