Commento di don Angelo Sceppacerca"Santi Pietro e Paolo Apostoli "

 Commento su Matteo 16,13-19
Santi Pietro e Paolo Apostoli (Messa del Giorno) (29/06/2014)
Vangelo: Mt 16,13-19
Due grandi statue sono davanti alla Basilica di San Pietro: Pietro ha tra le mani le chiavi e Paolo la spada. Anche sul portale della Basilica di San Paolo fuori le mura sono raffigurate insieme scene della vita e del martirio di queste due colonne della Chiesa. San Pietro e san Paolo sono inseparabili; insieme rappresentano tutto il Vangelo di Cristo. Se al mito di
Romolo e Remo si fa risalire la fondazione di Roma, alla storia di Pietro e Paolo è legata la nascita e lo sviluppo del cristianesimo. Non erano fratelli, ma entrambi seguaci di Gesù hanno realizzato e vissuto una nuova fraternità.
A Cesarea, Pietro riconosce Gesù come Messia e Figlio di Dio; anche a nome degli altri. E il Signore gli rivela la missione di essere la "pietra", il fondamento visibile su cui è costruita la Chiesa come casa sulla roccia. Se la professione di fede di Pietro veniva dall'alto, da Dio Padre, invece la reazione dinanzi all'annuncio della passione veniva proprio dalla sua carne e dal suo sangue. Con la prima ispirazione Pietro ha meritato la missione di essere roccia, con la seconda la minaccia di essere allontanato come un Satana di scandalo. Il dono di Dio fa del discepolo una roccia; la sua debolezza umana ne fa una pietra sulla strada, buona solo a far inciampare. Anche la figura dei papi, lungo la storia mostra, dalla parte di Dio, il fondamento della Chiesa nel tempo; dall'altra, però, emerge anche la debolezza degli uomini.
Vince la promessa di Gesù: le forze del male non avranno il sopravvento. Pietro viene rassicurato riguardo al futuro della Chiesa, fondata da Gesù Cristo e che si estende a tutti i tempi.
Il simbolo delle chiavi rappresenta l'autorità sulla casa di Davide. A Pietro spetta di aprire la porta del Regno dei Cieli, e di giudicare se accogliere o respingere; e queste decisioni di Pietro hanno valore anche davanti a Dio. Il potere di rimettere i peccati è una grazia nel cuore della Chiesa che non è una comunità di perfetti, ma di peccatori bisognosi dell'amore di Dio e di essere purificati dalla Croce di Gesù. Il potere di Pietro è quello di Dio: l'amore.
La spada si addice a Paolo; con questa fu ucciso. La spada però si riferisce a tutta la sua missione che fu la "buona battaglia" di annunciatore della Parola di Dio, fedele a Cristo fino a dare tutto se stesso. Per questo il Signore lo ha posto, con Pietro, come colonna della Chiesa.
Commento a cura di don Angelo Sceppacerca

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