don Luigi Trapelli "Miti ed umili di cuore"

Vangelo: Mt 11,25-30
Il Vangelo di questa domenica ci propone due esperienze fondamentali per la nostra fede in Cristo: il suo intimo rapporto con il Padre rivelato ai piccoli e il ristoro che dona a noi affaticati e oppressi.
Gesù rende lode al Padre, perché ha tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le ha rivelate ai piccoli.

Le cose sono le azioni, ma anche lo stile di Gesù che, nel suo modo di rapportarsi con la gente, rivela che il regno di Dio è giunto in mezzo a noi. Le cose di Dio, Gesù Cristo le rivela ai piccoli che, per Matteo, non sono solo quelli della comunità cristiana, ma tutti coloro che, in modo umile, sanno riconoscere la paternità di Dio e a lui si affidano.
Dio ha fatto una scelta precisa. Si mette all'ultimo posto.
Valorizza tutti coloro che, in fondo, non sono sapienti, ma hanno un cuore d'oro. Penso a tante persone anziane che magari hanno studiato poco, eppure esprimono una umanità stupenda e una grande attenzione verso gli altri!
Gesù è consapevole che la vera fede non si otterrà mai dai libri, ma in ginocchio, umilmente, davanti a Dio. Il cristianesimo non si appoggia sull'ignoranza ma sull'umiltà dell'uomo, non condanna la scienza e la sapienza, ma la superbia e la presunzione delle persone.
Si racconta di una persona che era talmente convinta di essere perfetta, da creare esemplari di statue che assomigliassero a lui. Venne una persona saggia che escogitò uno stratagemma per trarlo in inganno. Disse che in una delle copie vi era una leggerissima imperfezione. Si alzò una voce che smentì questa ipotesi e fu così che il saggio riuscire a scoprire chi era veramente l'inventore! A volte siamo talmente presi dal proprio io che ci dimentichiamo degli altri, per cui la nostra superbia, non ci rende piccoli davanti al Signore.
Solo chi si umilia, sarà esaltato. Gesù rivela a noi il vero volto di Dio. E ci invita a ristorarci alle sorgenti del Suo Amore. Noi affaticati ed oppressi.
E' una parola evangelica che risuona in modo forte proprio in questi periodi in cui, complice il caldo, molta gente sente l'esigenza delle ferie per potersi riposare, per staccare un po' la spina.
Il lavoro è molto complesso, logora e si sente il bisogno di momenti di riposo.
Gesù ci indica non tanto un riposo fisico, pure necessario, ma un riposo spirituale.
Ci ristora in profondità. Ridona significato al nostro vivere. Ci fa capire come proprio nella preghiera, nel silenzio interiore, ritroviamo le radici del nostro essere.
Nell'umiltà e semplicità del nostro esistere, questi tempi di ferie possano diventare momenti per riprendere in mano il senso della nostra vita e trovare un autentico ristoro con Gesù mite e umile di cuore.

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