MEDITAZIONE sulla Zizzania di FRANZ GEORG FRIEMEL

Possiamo esaminare la nostra pericope sotto tre aspetti:
1. Pensare grandi cose di Dio.
Dio è un vero Signore che offre all'uomo la libertà e gliela lascia. Dio non conosce la paura e non
chiede: "Che cosa accadrà adesso, cosa faranno i miei soggetti?". Non vive in stato di allerta

permanente, ma si mostra sovrano.
Dio regna in tutta libertà e lascia crescere il bene come il male.
Questo dono della libertà non è né un'aspettativa né un'attesa rassegnata, né un lasciar fare
impotente per mancanza del coraggio di intraprendere qualcosa. Dio ha le cose in mano.
L'esistenza è il tempo della crescita, ma anche quello del raccolto. Il giorno di Dio esiste. Dio può
aspettare, ma è lui che decide senza appello quando è giunta l'ora.
2. Interesse per Dio e il suo regno.
I servitori chiedono: "Signore, non vuoi che andiamo a raccogliere la zizzania?". Essi
manifestano il loro interesse. Sono pronti a sporcarsi le mani per il regno di Dio. Non è perché
si interessano alla causa di Dio che il Signore manda via i suoi servitori, ma perché vogliono fare
la cernita prima dell'ora. Essi desiderano intervenire di testa loro in un processo che non è
ancora compiuto. I pensieri di Dio sono diversi da quelli degli uomini. Che Dio ci preservi
dall'eccesso di zelo come dalla pigrizia.
3. L'attesa è una fortuna.
Per la maggior parte del tempo noi ci identifichiamo con il grano: la zizzania sono sempre gli
altri. Abbiamo il diritto di essere così parziali? Non tocca a noi giudicare cos'è buono o cattivo.
Noi sappiamo che Dio ci accetta non perché siamo buoni, ma perché lui è buono. La nostra
fortuna è che Dio aspetta, che Dio è un padrone sovrano e paziente. È di questa pazienza divina
che viviamo.
FRANZ GEORG FRIEMEL

Commenti

Post più popolari